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Milano Off Fringe Festival: pronti per l’allunaggio?

da | Set 14, 2019 | Arte & Teatro | 0 commenti

Milano è pronto per l’allunaggio dal 17 al 22 settembre con base ‘la Fabbrica del Vapore‘. Un’avventura che rende la città il lievito dell’arte. Un’arte svincolata dai canali ufficiali, un’arte pura, vivace, giovane, talvolta ancora da raffinare ma, naturalmente bella! Così deve partire la terza edizione del Milano Off Fringe Festival.
Con la freschezza e la disponibilità all’apertura, all’accoglienza del diverso ed alla promozione di idee innovative.
Il Milano Off Fringe Festival è il Festival del Teatro Off e delle Arti performative: cosa significa questo?

Un piccolo assaggio di storia e linguaggio può aiutare a chi si avvicina a questo mondo facendo i primi passi.

E’ necessario fare un passo indietro nel tempo in compagnia della Direttrice artistica del Festival, Francesca Vitale che racconta l’episodio chiave per cui ha scelto Milano come “scommessa”. Si trovava ad Avignone, circa vent’anni fa in occasione del Festival Off così caro a questa città. Vi era in un teatrino di poche decine di posti, la replica del Don Giovanni con il dialetto napoletano di Enzo Moscato; in un altro quartiere della città, dei ragazzi vestiti da barman si esibivano in esercizi di giocoleria. Insomma il teatro era presentato in modo Off, cioè non convenzionale e svincolato dai posti ufficiali. E’ un teatro che incontra la gente, un teatro aperto a tutti e che accoglie tutti i generi e gli artisti. Milano era ed è il luogo, la città ideale per sperimentare una proposta simile. Non è da dimenticare che Milano è la culla delle settimane (la moda, l’arredamento, la cultura …).

La Provenza ed il Festival OFF

Ogni anni, dal 1966, la Provenza vede Avignone trasformarsi e adornarsi di quei caratteri vividi e geniali che ciascun arte raccolta nel teatro può dare. Nel mese di Luglio il Festival OFF fa della città un enorme Giardino traboccante di quello che in altre scienze viene definito Biodiversità: artisti, compagnie, musiche, dibattiti, creazioni! La spontaneità dell’arte primordiale contagia tutti. Il festival è stato chiamato “OFF” dalla giornalista francese Jacqueline Cartier, diffondersi a macchia d’olio in tutta la città, con oltre 130 punti di dislocamento. Il pubblico di Avignone abbraccia gli appassionati di arti dello spettacolo ma evolvendosi vuole raggiungere anche chi, per strada, s’imbatte in un confronto artistico. Oggi il Festival OFF di Avignone è uno dei più grandi festival di art performative internazionali e mondiali. Ad Avignone c’è tutta l’arte: danza, musica, lettura, circoli letterari, caffè-teatro, arte di strada, improvvisazioni, genere classico, contemporaneo, dibattiti, atelier… si comincia dalla grande parata di apertura giungendo al gran ballo finale.

Perchè Fringe?

Fringe è un termine che letteralmente significa “frangia”. Nel 1947 ad Edimburgo si svolge la prima edizione del festival di teatro d’avanguardia della città. E’ un tipo di teatro indipendente, autonomo e libero dalle convenzioni dei teatri ufficiali.

Fringe ricorda molto un concetto di libertà. Fringe suggerisce i movimenti e gli istinti primordiali, i battiti. Le palpebre si aprono e si chiudono, seguono un ritmo forse noto o per lo più sconosciuto? Gli occhi osservano. Gettano lo sguardo su un genere di arti che prendono vita solo in chi le mostra. D’altronde l’artista non può essere tale senza che manifesti le proprie capacità ovunque e comunque. Dalle radici di terre comune nasce la vera speranza che pervade un artista. Nelle radici della strada si intravedono le arterie di grandi promesse.

Arti performative… queste materie oscure

“Le arti performative sono quelle discipline che hanno come risultato un’opera d’arte. Quest’opera, però, viene determinata dall’artista con una serie di azioni di fronte ad un pubblico, attraverso il corpo o la voce. Queste opere artistiche non sono separabili da chi le produce.” (qui per la fonte)

Milano 10 Settembre 2019 – Conferenza Stampa a Palazzo Marino

Ed ecco che Milano si prepara alla Terza Edizione dell ‘Off Fringe Festival con la presentazione calda e luminosa di chi si è sporcato le mani per realizzarlo: l’ideatore Renato Lombardo, la direttrice artistica Francesca Vitale, il direttore artistico della sezione Musical Off, Marco Caselle, la presenza del Comune di Milano nella persona del vicesindaco Anna Scavuzzo e tutti coloro che hanno dato un pezzo di sé per portare avanti una missione lunare!

Le parole che sono emerse vengono riprodotte come note di uno spartito da leggere in disordine restando colpiti da ciò che l’arte in questo momento suggerisce a ciascun lettore.

Da Avignone a Milano per incrementare il reddito di ogni artista e di ogni persona che incontra un mondo puro e primordiale: di cosa si parla? Della Felicità Interna Lorda (FIL), il conto personale di chi crede nei sogni e nel teatro che è tranquillamente paragonabile al PIL di una Nazione. Se però questo conto è in rosso bisogna rivolgersi ad uno psicologo, come scherzosamente ricorda Renato Lombardo.

Milano vuole essere la città, il bacino, il punto di riferimento, di raccolta, nonché un punto di lancio di un patrimonio italiano ricco e variegato che può essere lanciato verso un fronte internazionale. Milano è l’ambiente ideale per adattare i quartieri di una città fresca e pronta a sviluppare la condivisione, l’identità, la diversità come risorsa. L’idea di un marketing territoriale preparato a cullare ogni artista, ogni linguaggio, ogni forma di arte.

Quale luogo migliore se non la Fabbrica del Vapore, cuore pulsante del Villaggio Off? Un’alcova prestigiosa e decisamente “giusta”.

Questo Festival rappresenta una grande fisarmonica e, più dita si hanno più la musica che ne esce è bella, armoniosa, completa. E’ uno sforzo che implica energie e risorse, anche economiche. Contaminare e contaminarsi di differenze, punti di vista, ideologie, principi sono gli obbiettivi assieme all’immagine di “tenere il naso all’insù”. Che bello sarebbe che i “non-votanti”, chi del teatro s’intende poco, arrivassero a guardare la Luna e sognare! E’ arrivato il tempo di mandare gli artisti su questo Satellite fonte di ispirazione!

La città di Milano vuole il Festival! Dall’Off, dalle strade partono grandi idee che sono spunti per i più bei progetti possibili negli spazi convenzionali. Non è da dimenticare – lo ricorda Marco Caselle –  che i Musical affascinanti come “Grease” nascono dalla strada! Le vie come veicolo di idee, canaletti di incontri.

Gli artisti grazie ad atelier, dibattiti, formazione ed esibizione sognano ed apprendono! Artisti, strane creature, forse alieni per molti! In realtà sono promesse, esseri viventi che desiderano volare e per questo hanno il naso che guarda insù.
Puntano alla FIL e forse ci insegnano che è a quello che dobbiamo anelare.

Si ringrazia Silvia Arosio.

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