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Dialogando con Giorgio, a proposito di Vlad

da | Apr 29, 2024 | Arte & Teatro | 0 commenti

Tour 2024 – Teatro Nazionale di Milano – Vlad Dracula il Musical – testo originale scritto da Ario Avecone e Manuela Scotto Pagliara, regia di Ario Avecone, accompagnato dalle musiche di Ario Avecone e le canzoni inedite scritte da Ario Avecone, Simone Martino e Manuela Scotto PagliaraCast interamente italiano svelato a seguito del dialogo con il protagonista Vlad, interpretato da Giorgio Adamo.

Anima, polvere, eternità, oscurità e Tempo

Si inizia sempre con frammenti di fiamme originati da una piccola candela bianca. Osservando, scrutando e dialogando con chi ha attraversato gli <oceani del tempo> si nota una dolcezza arcaica, primitiva, ancora innocente.

Governare il proprio ego, specialmente quando la casata di origine è imponente, confonde l’ambiente, confonde l’altro che si impregna di sospetto. La Voce diventa mezzo per forzare la psiche, le note calde possono avere il sapore di nebbia e sangue: è solo una leggenda?! È verità?

Per afferrare un effimero appiglio, dobbiamo entrare nelle Stanze di un Conte, di un uomo, fermare gli ingranaggi del tempo per come lo conosce la percezione umana e osare qualche interrogativo.

Quel che è di singolare è un dialogo svolto in due momenti, due luoghi distinti, uniti dalla sincronia di luci e candele. Ritornano, elevano come l’aria gotica alza il respiro, o sospiro?

Nel portare un personaggio significa mettersi a servizio, offrire qualcosa di sé per calarsi nei panni in un dato momento, di qualcuno, una persona, pensata, creata, vissuta. Allora ne si prende la camminata, ne si assume la voce, i sentimenti. Questo è lo spirito e la volontà di Giorgio Adamo, artista, cantante, scrittore che in questi giorni ha portato in tour Vlad Dracula.

La passione per questo mondo, che va oltre la mera dimensione lavorativa, fa scorgere la spontaneità, la naturalezza, la bellezza di realizzare una <comunione> con il personaggio, attraverso un processo delicato.

Immergersi nella letteratura, nella filmografia, nei documenti, permette di affinare e carpire quello che è il fulcro, il nucleo del personaggio, in tal caso di Vlad.

Con una stagione così intensa, le sfumature raggiunte dall’analisi dettagliata hanno trovato piena espressione, proprio nello svolgimento della messa in scena. Replica dopo replica, il personaggio cresce con te, ne conosci le virtù, i vizi, ciò che ti attrae, formuli una verità. Evolvendo insieme al personaggio, si trova la dimensione di sé e degli altri compagni di viaggio, fondamentali.

Conoscendo ed entrando in profondità, quasi in maniera viscerale, intima, scevri da ogni mania, emotivamente si fanno arrivare messaggi, concedendo loro di andare dove sono destinati, verso gli spettatori, verso l’intero ambiente, verso il vicino e il lontano.

Messaggi come polveri, pensieri, emozioni? Frammenti di anima? Di tempo?

Per Dracula il tempo è una ossessione e contemporaneamente, il suo riscatto. Una dannazione ma al tempo stesso una benedizione. Una promessa all’umanità e la quota da versare per amore. Tempo che non è affatto infinito se non si è arditi nel cogliere l’attimo.

Il qui ed ora, la Consapevolezza data da verità possibile solo in una cifra momentanea poiché tutto è in trasformazione. Questo è lo stimolo che porta a creare, anche negli intervalli di sudore e fatica. La distanza temporale tra due eventi in fondo è un grande utero. Giorgio lo ha impiegato per produrre: la Natura a cui tanto è legato, ha conosciuto le sue canzoni, la sua prosa e le sue interpretazioni.

In Natura, nel cammino, l’emotività è libera, si cavalca l’essenza, non si pensa a passato, futuro o all’oggi che pronunciato, diviene già passato prossimo.

Nell’avanzare, in solitaria, nel quotidiano, nelle interazioni, le emozioni sono pilastri esistenziali.

Giorgio è istintivo, nel medesimo attimo pensatore, argomentativo. In questa dualità è la poesia latente che lo contraddistingue: il suo cuore primitivo, selvaggio è comunque paziente, riflessivo.

Chiamato dal regista per la parte di Vlad Dracula, in una versione esclusivamente <made in Italy>, vediamo in questa elaborazione, tutta la dolcezza solamente celata dalla apparente malvagità che titoli di stampa e paura insensata vogliono ostentare, durante lo snodarsi del canovaccio.

Ogni personaggio si muove fluttuando, il tempo non è più, non c’è danza ma vibrazioni, energie che muovono i corpi di ogni protagonista, le luci seguono. 

Una costruzione capace di raggiungere l’apice con l’avvento della scienza alchemica, del progresso. L’evoluzione prende respiro e si coglie tutta la fragile sensibilità di Vlad, la certezza dell’amore di Elizabeth, il mondo interiore di una coscienza tormentata nell’uomo desideroso di fermare l’attimo. Ogni personaggio ha la propria battaglia.

  • Mina (Arianna) moglie del giornalista Jonathan (Marco Stabile): l’una in cerca di memoria, l’altro di uno scoop per la vita
  • Justina (Beatrice Baldaccini): l’ultima sposa illusa di Vlad, assetata di vendetta o giustizia?
  • Il professor Van Helsing (Christian Ginepro) smanioso di progresso, annebbiato dall’alchimia
  • Renfield (Antonio Melissa), il genio incompreso tanto che la sua folle solitudine (il suo doppio Renfild-x interpretato da Dario Guidi) lo ha retto, inghiottendolo laddove nemmeno il tempo poteva astrarlo, per venti lunghi anni
  • Lucy (Valentina Naselli) in cerca di un padre, delle sue origini.
  • Seward (Paolo Gatti) e Strattford (Jacopo Siccardi) ed i loro modi impacciati e astrusi di condurre le indagini e far tornare la cittadina in un tranquillo oblio felice.
  • Sono presenti inoltre Anna Gargiulo, Arianna Talé, Marco Bonofiglio e Patrizia Marolla.

Eppure è Vlad, l’imputato per la città che rivoleva una tranquilla e banale trasparenza, a scegliere, comprendendo quanto il tempo non ha dimensione, neppure lo spazio. Ritrovando l’essenza dell’amore, si libera e libera.

Le sue donne, fantasmi di una ossessione, ingannate non per malizia, piuttosto per dolore, trovano giustizia.

Una immersione senza tempo, dinanzi ad un Conte, ad un uomo, seduti su dei gradini, illuminati da poche candele, un ingranaggio di orologio: ci si volta e pare fermo, ci si volta si nuovo corre, è forse questa l’eternità?

  • Solo la tenerezza di una scelta nel cuore di Vlad, troppo presto additato come <corrotto di potere>, risponde.
  • Solo la forza, la tenacia, la straordinaria sensibilità di Giorgio risponde.

Si ringrazia Giorgio Adamo per la sua professionalità e delicatezza, l’intera Produzione, il Cast ospitale, appassionato e capace di accompagnare in una intima riflessione dal sapore gotico. Si ringrazia il Teatro Nazionale di Milano.

erica g

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