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Oliva Denaro: il coraggio della Voce

da | Gen 18, 2024 | Arte & Teatro | 0 commenti

16 Gennaio 2023 | Libreria Ubik di Vico Equense | Giovanna Starace è in Dialogo con l’Autrice Viola Ardone
18 Gennaio 2023 | Teatro Giuditta Pasta – Saronno | Prima nazionale di <Oliva Denaro> con Ambra Angiolini, regia di Giorgio Gallione

Un’intervista impossibile, a distanza con Viola Ardone grazie alla stupenda collaborazione con Giovanna Starace della Libreria Ubik di Vico Equense che ha ospitato la scrittrice per parlare di una delle sue narrazioni <Grande Meraviglia> edito da Einaudi. Il quesito però che preme riguarda <Oliva Denaro> con il quale ha vinto, nel 2022, il Premio Segafredo Zanetti, Città di Asolo – Premio “Un libro per il cinema”.

La motivazione è semplice, domani, 18 Gennaio, al Teatro Giuditta Pasta di Saronno vi sarà il debutto nazionale con Ambra Angiolini nei panni di Oliva, che presenterà il monologo tratto dalla storia narrata, ri-scritta per una sola voce dal regista Giorgio Gallione. Ed è un tutto esaurito. L’intera platea, le gallerie del teatro sono gremite, così come lo è stata la sala della libreria per Viola. La forza della narrazione, del palco, delle donne e degli uomini che credono in valori unici, nella possibilità di scegliere, di cambiare più che il mondo, sé stessi.

Oliva Denaro, che riprende la vicenda realmente accaduta di Franca Viola, ragazza siciliana che a metà degli anni Sessanta rifiuta il matrimonio riparatore dopo aver subito violenza.

I binari si sviluppano dapprima tra verità e romanzo con Viola, successivamente grazie a Gallione si aggiunge la dimensione del palco. Franca in Oliva, grazie a Viola e ad Ambra ha volto, voce e cuore. Incarna la tempra di una leonessa, va oltre stereotipi, convenzioni, ricatti. Il suo no ha risonanza anche per la famiglia, per il padre.  Non c’è solo scandalo, c’è anche una parte di meraviglia assolutamente da vivere attraverso le pagine di Viola e il monologo di Ambra.

«Io non lo so se sono favorevole al matrimonio. Per questo in strada vado sempre di corsa: il respiro dei maschi è come il soffio di un mantice che ha mani e può arrivare a toccare le carni».

Oliva Denaro ricorda i suoi quindici anni, l’abitazione e la vita in un paesino della Sicilia, la frase ripetuta ossessivamente dalla madre: «la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia». Ma a lei piace studiare e imparare parole difficili, correre «a scattafiato», copiare di nascosto su un quaderno i volti delle stelle del cinema, cercare le lumache con il padre, tirare pietre con la fionda a chi schernisce il suo amico Saro. Non le piace invece l’idea di avere «il marchese», perché da quel momento in poi queste cose non potrà piú farle, e dovrà difendersi dai maschi per arrivare intatta al matrimonio.

Quando il tacito sistema di oppressione femminile in cui vive la costringe ad accettare un abuso, Oliva si ribella e oppone il proprio diritto di scelta, pagando il prezzo di quel no.

Oliva Denaro indimenticabile eppure, quel suo padre silenzioso, che la lascia decidere, con tutto lo smarrimento che dover decidere implica per lei, è una delle figure maschili piú toccanti.

Ambra racchiude in una sola voce tutta la corale presente nel romanzo della Ardone.

La versione teatrale passa dalla polifonia di voci al monologo. Oliva Denaro è scritto tutto in prima persona. Ambra ripercorre la storia in una scenografia stupenda: un giardino bianco con alberi di arance, lei è in tutti i personaggi. Sono emozionata, essere l’autrice è diverso, specialmente quando hai il copione teatrale del regista in mano. Teatro è oltre: c’è voce, carne, ossa, pensiero, sudore, c’è il pubblico che respira, pensa, applaude… sì, il 18 Gennaio sarà la magia del teatro! – * Viola Ardone dialogando con Giovanna Starace

Franca Viola ha avuto il suo onore e la sua dignità intatta, grazie alla tempra dimostrata.

«Non fu un gesto coraggioso. Ho fatto solo quello che mi sentivo di fare, come farebbe oggi una qualsiasi ragazza: ho ascoltato il mio cuore, il resto è venuto da sé. Oggi consiglio ai giovani di seguire i loro sentimenti; non è difficile. Io l’ho fatto in una Sicilia molto diversa; loro possono farlo guardando semplicemente nei loro cuori.» (Franca Viola)

Di seguito un pezzo tratto dalla ballata “La regina senza Re” – Testo di Ignazio Buttitta – Musica di Otello Profazio

Si parla di Franca ovunque,
domani la storia ne parla.
La cantano tutti i poeti
È musica d’ogni chitarra.
Da oggi la donna patruna (Da oggi la donna padrona)
l’amuri a cu voli lu duna. (l’amore lo dona a chi vuole)

Ad Alcamu c’è (Ad Alcamo c’è)
‘na regina senza re (una regina senza re)
Ad Alcamu c’è
‘na regina senza re.

Su i picculi cosi (Sono le piccole cose)
chi cambianu u munnu (che cambiano il mondo)
e chi di quatratu (e da quadrato)
lu mutanu a ‘ntunnu. (lo mutano in tondo)

La stessa Viola in altre interviste si sofferma sulla personalità, sugli atteggiamenti che vestono i ragazzi e le ragazze. Dovrebbero davvero essere tolti dalla cupola di protezione, avere il coraggio di sperimentare i no, il fallimento, l’errore per poi avere un riscatto significativo. I ragazzi sono per Viola il futuro davanti ai propri occhi. A loro bisogna parlare con un linguaggio che trasforma l’intrinseca aggressività umana, evitare che converga in violenza, mostrare la forza della gentilezza.

Devono conoscere le storie, questa è memoria, educazione, stimolo ad essere quello che si è liberamente, senza oppressioni! Oliva Denaro è una donna che ricalca la vita, il respiro di Franca Viola. Il suo no ha permesso di rovesciare l’ordine e un’idea di onore sino ad allora discutibile.

All’epoca, la legislazione italiana, in particolare l’articolo 544 del codice penale, recitava:

Per i delitti preveduti dal capo primo e dall’articolo 530, il matrimonio, che l’autore del reato contragga con la persona offesa, estingue il reato, anche riguardo a coloro che sono concorsi nel reato medesimo; e, se vi è stata condanna, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali

Quindici anni dopo la sentenza – nel 1981 – fu finalmente abrogato l’articolo 544 del codice penale e la prassi del “matrimonio riparatore”. Dovranno passare altri 15 anni perché la violenza sessuale venga considerata un reato contro la persona e non contro la morale.

Si ringraziano Viola Ardone con la sua ampia disponibilità e attenzione all’ascolto, Giovanna Starace per il preziosissimo supporto, la grande famiglia del Teatro Giuditta Pasta di Saronno. Il pensiero ad Ambra che ha il medesimo coraggio di Oliva Denaro!

erica g

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