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Il cambiamento strategico

da | Mag 19, 2019 | Salute e bellezza | 0 commenti

A distanza di qualche giorno, da Domenica 12 Maggio ad oggi, il clima ci mostra quanto le stagioni siano cambiate e, di conseguenza, quanto l’uomo sia “costretto” ad adattarsi a tali escursioni termiche. Eppure l’adattamento non è scontato: molti riconoscono in Maggio il mese del cambio armadi e dell’abbandono definitivo di indumenti pesanti; altri rifiutano l’idea di adeguarsi all’ora legale oppure resistono ai piumini invernali pur di avere la certezza che sia davvero bel tempo…aspettando i 28°C!

Ma tra la scorsa Domenica e questa, c’è un elemento in comune, la pioggia.

Oh, che significato meraviglioso quello della pioggia! Lacrime di nuvole che lavano, mondano e preparano il terreno! Preparano la nostra pelle, i nostri neuroni, i pensieri ed il cuore al cambiamento pieno di innovazione e strategia!

Come può un cambiamento portare qualcosa di bello ed innovativo, è il quesito più in voga poiché, si sa, spezzare le abitudini non piace a nessuno, anzi!

Fare resistenza è l’atteggiamento comune, creare dal cambiamento l’asta che permette di saltare l’ostacolo è la sfida nonché la strategia.

Questa è l’essenza della giornata – seminario organizzata da Life Strategies, con la presenza del professor Giorgio Nardone. Una Domenica dedicata all’importanza del cambiamento, l’emblema di quel motore che permette all’uomo di migliorarsi e dare così al suo habitat la possibilità di crescere con lui!

Il professor Giorgio Nardone è psicologo e psicoterapeuta, si potrebbe definire uno stratega e diplomatico della psiche umana!

Nel corso della sua esperienza lavorativa ha trattato decine di migliaia di casi in cui i pazienti erano affetti da forme invalidanti di psicopatologia, tali da compromettere un’esistenza dignitosa e soddisfacente.

In questo seminario, il professor Nardone non ha solo voluto informare ed insegnare alla platea cosa è il cambiamento e le motivazioni circa la necessità di affrontarlo. Troppo semplicistico, soprattutto per quei pazienti che non sanno vedere più le emozioni vibranti della vita. Non basta un convegno di parole e nozioni! È nel seminario stesso che inizia la “terapia” del cambiamento strategico, è già nelle parole di un dialogo tra conduttore – interlocutore che si instaura il “feeling” corretto dell’apprendimento.

È nello sconvolgimento, durante l’istante di stupore, nel cogliere l’attimo… qui lavora lo stratega!

Giorgio Nardone parte da qui, da una minuzia per giungere a negoziare un patto, quello del cambiamento, con il paziente.

Da un frammento di comportamento in cui si pone l’accento, si costruisce un percorso che diventerà abitudine quotidiana e ci si renderà conto, ben presto, come possa essere possibile l’autonomia nel gestire il cambiamento. Applicare la strategia di accettazione verso una situazione mutevole, nel pensiero umano, consente una svolta di atteggiamento. Senza quasi rendersene conto, la persona, avrà scalato una cima, fino a poco prima, impensabile. Oppure sarà entrata in acqua e… sorpresa!, è rimasta a galla!

Giorgio Nardone, conduce un dialogo, lo abbiamo visto durante il seminario del 12 Maggio scorso, tenutosi in Milano, tecnico e scorrevole. Un ossimoro a prima vista ma assolutamente vero! Il colloquio costruito serba in sé la potenza tecnica di studi sulla psicologia del pensiero umano, delle sue complicanze, di come le parole giungano e vengano interpretate. Questo stesso dialogo però, è capace di smuovere la radice di convinzioni, pregiudizi, percezioni tanto che l’interlocutore, il paziente alla fine, si sente come un campo appena arato ed erpicato contemporaneamente, pronto per accogliere una nuova semina.

Chi semina? La vita quotidiana e l’accettazione di ciò che porterà il cambiamento!

Se il dialogo trova fatica ad avviarsi ci si avvale della scrittura: un mezzo terapeutico che non sostituisce le parole ma rafforza il pensiero ed il coraggio, bloccando i propri pensieri su un foglio di carta bianco… tratti neri che l’inchiostro solidifica ma anche ali affinché possano volare verso la giusta destinazione.

La strategia usata da Giorgio Nardone è di tipo persuasivo ossia è una modalità che consente di far vedere il passaggio tra diverse situazioni come qualcosa di assolutamente naturale, pur scaricando il peso del disagio. Insomma, una modalità psicologica che fa dileguare tensioni e paure così intense qualche attimo prima e, qualche istante dopo, quasi irriconoscibili!

Questo fenomeno, denominato qui “cambiamento strategico” non è magia, è basato sulle cosiddette “esperienze emozionali correttive”, studiate da Franz Alexander, riprese da Giorgio Nardone e poi da altri psicoterapeuti.

Il trinomio “esperienze emozionali correttive” identificano cambiamenti repentini e velocissimi, molto comuni in Natura.

Insomma, non deve esserci alcuno sforzo perché essi si verifichino. Qui è il fulcro del cambiamento strategico affinché sia efficace e duraturo. Una persona, radicata e bloccata in un problema, mediante l’esperienza emozionale correttiva, che può nascere da un’esigenza, un evento traumatico o propositivo, sperimenta la possibilità di cambiare, vive su di sé, meglio dentro di sé, una crescita istantanea che porta al miglioramento di performance e qualità di vita sia interpersonale che lavorativa, sociale, risolvendo il conflitto interiore nonché la patologia.

Tommaso d’Acquino afferma che ciò che si trova nell’intelletto è stato sperimentato prima nei sensi, ascoltando Giorgio Nardone questa proposizione trova il suo pieno spazio semantico. Una parola prima di tutto la si percepisce dentro di sé, vibra e ci fa scuotere sia positivamente che negativamente. Una persona in un percorso terapeutico, ci insegna Nardone, deve vibrare con i cinque sensi, attraverso le emozioni, poi si passa a lavorare sull’apprendimento cognitivo e razionale per elaborare il cambiamento ormai avvenuto.

Durante la conferenza Giorgio Nardone ha illustrato con esempi pratici nuove tecniche per terapeuti affinché essi possano guidare il paziente verso l’emozione correttiva,

“l’unica chiave per aprire il cancello che porta sulla nuova via, la via del cambiamento.”

Cosa aspettiamo ad accettare con una percezione e sensibilità diversa il cambiamento?

A tal proposito è bene annotare questo simpatico fatto: la scelta di riportare l’immagine di Marge, moglie di Homer Simpson, deriva dal fatto che il regista ha inserito nell’episodio “Le forti braccia di mamma” un esempio di “esperienza emozionale correttiva” (seguire il link per saperne di più https://www.psicologianeurolinguistica.net/2009/02/psicologia-i-simpson-e-le-esperienze.html)

Per la realizzazione di questo articolo, nato dalla partecipazione al corso “Il cambiamento strategico” di Giorgio Nardone, si ringraziano il professore, il team di Life Strategies, l’Ufficio stampa e si invita al prossimo seminario “il self help strategico” che si terrà a Milano il 17 Novembre (qui per maggiori informazioni e per scoprire altri corsi https://www.life-strategies.it/i-nostri-corsi/2019-giorgio-nardone-self-help-strategico/).

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