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Claudio Milani: marchingegni, emozioni e cuore

da | Dic 11, 2023 | Arte & Teatro | 0 commenti

In dialogo con Claudio Milani – artista residente presso Teatro Giuditta Pasta di Saronno | In replica, il 12 Dicembre a Saronno, “La Conta di Natale” –di Claudio Milani e Elisabetta Viganòcon Claudio Milani e Arianna Pollini

“Le storie de La Conta di Natale sono corte come un soffio o lunghe come un filo per i panni, piccole come un cioccolatino o grandi come un pupazzo di neve o… pericolose come quella dell’Orco Balocco che mangia solo regali!”

Nelle note di regia, c’è gioco, divertimento e insegnamento. Nella dimensione ludica davvero si può far emergere, l’aspetto di evoluzione, con attenzione e sensibilità. Questo è lo scopo del regista: Claudio Milani. Chi è? Una conversazione, in semplicità, fa intuire lo spessore di un interlocutore acuto, delicato, riconoscendosi bisognoso e desideroso di crescere, ogni attimo, anche da grande, anzi, soprattutto da grande! Tutto inizia dalla potenza della parola e dei gesti.

Il linguaggio è una questione soltanto in apparenza semplice. Riflettendoci potremmo perderci nelle aree semantiche, nelle problematiche connesse all’uso delle parole nell’immaginario collettivo, quali sono consentite, quali sono da allontanare, quali vibrano di paura o fanno trasalire. Eppure le parole sono ponti, sono dighe, vanno condotte, educate dal nostro interiore, all’esteriore. 

Non si può avere la pretesa di cambiare gli altri: davanti a dei bambini, a degli allievi, quello che è possibile fare, è dare quello che si è, trasmettere l’esperienza di evoluzione, di maturazione. Possiamo cambiare qualcosa di noi, la vita medesima ci porta a questo, ci sono dei passaggi che non permettono di tornare indietro. Questo è da comunicare, come? Utilizzando strumenti e processi acquisiti, entrati nel proprio bagaglio personale, non smettendo di cercare.

Claudio Milani, ingegnere fatto da elementi un po’ informatici e un po’ elettronici. 

  • Belli, i marchingegni, gli aggeggi, insoddisfacenti se creati per finalità industriali, di filiera, di mercato.
  • Un viaggio,in Africa, la possibilità di ascoltarsi, ricevere “lo scossone” (a volte gli artigiani lo fanno con i manufatti, per ricaricarli!), la sveglia inconfondibile poiché è tradotta in voci di bambini. 
  • L’esperienza di educatore ed infine la decisione di aprire un vero e proprio laboratorio artigianale formativo: storie, installazioni, ricerca, convogliata a dei destinatari speciali quali sono i giovanissimi, a partire dai primissimi anni.

In questo laboratorio c’è il padre, ci sono altri collaboratori e collaboratrici. E’ una fabbrica, si producono <cose>, <forme>, <storie> per lasciar trasparire le emozioni.

Claudio già scriveva dei racconti, li lasciava in un cassetto. Ora hanno preso consistenza, hanno rivelato le emozioni, hanno svegliato il Claudio Artigiano che ha imparato a elevare le sue emozioni ad un livello visibile e percettibile per chi vive, assiste non solo alle sue produzioni sul palco, anche nelle scuole, dove è chiamato a <formare>. 

Per offrire proposte ludiche, educative ai bambini, bisogna lavorare con loro, è indispensabile ed imprescindibile.

Inoltre le emozioni per essere assunte dalla sensibilità dei giovanissimi (dai 3 anni in su), devono essere presentate con cura, attenzione, senza sottovalutare i destinatari dei messaggi. Spesso sono gli adulti a trovare difficoltà nel comunicare la paura, l’amore, l’amicizia, la morte.

Claudio si pone in una prospettiva completamente diversa dagli stereotipi di inclusività, parità e simili. Il diverso ha la stessa importanza dell’uguale. Un colore non è meno importante o più splendente rispetto agli altri. Il valore di un maschile – femminile, di un normodotato – disabile, è il medesimo. Non devono entrare in competizione. Questo deve essere trasmesso.

Nella nuova configurazione di <famiglia>, trovando difficoltà nel trasmettere in modo chiaro, senza generare imbarazzi o fastidiosi malintesi, specialmente negli adulti, delle insegnanti con cui Claudio sta portando avanti progetti interessanti sul linguaggio comunicativo, hanno trovato un’ottima modalità di interfaccia. I genitori, la madre, il padre sono stati tradotti con: i grandi di casa. Il plurale sopperisce a situazioni di monogenitorialità, di parentele più o meno strette. Il bambino trova serenità e comprensione.

La finezza dello sviluppo è sorprendente, discorrendo con Claudio si coglie appieno come un bimbo ha risorse e strumenti predisposti a sostenere le emozioni.

Le tematiche della paura e della morte, sempre viste con un certo sguardo di disgusto dai grandi, impegnati a risparmiare i dolori e la sofferenza in tenere età, possono essere assolutamente offerte, già a partire dai tre anni. 

Perché fai un conto alla rovescia?
Lo faccio per fare un tuffo nel mare,
per partire in una gara di corsa,
per spegnere le candeline sulla torta,
per aprire i regali a Natale,
per stappare lo spumante a fine anno,
perché ho finito di aspettare.

Un estratto dallo spettacolo “Racconto alla Rovescia” di Claudio Milani, vincitore di EoloAwards 2018. Altri spettacoli come Cuore, I Racconti di Gloria e altro, sono stati con arguto senso di critica, premiati.

Claudio crede fortemente nella comunicazione con le parole e con la sperimentazione (coadiuvata dalla tecnologia) in cui i sensi, il tatto, il con-tatto in particolare, creano un’altissima forma pedagogica. I bambini entrano nella realtà del qui ed ora, nel frammento vero di un attimo. Perchè altrimenti come affrontare e spiegare la realtà? Senza la vera percezione, il con-tatto pure la realtà è un racconto, ce ne possono essere tanti. I bambini sono molto sensibili su questo, è un dovere esserne guide capaci di stare al loro fianco, imparando con loro.

Del resto un classico nelle letture per l’infanzia è  “A caccia dell’Orso”, immagini, testo e lettura ad alta voce danno vita a una grande avventura, per imparare ad affrontare insieme ogni paura.

Claudio è un artigiano capace di creare manufatti, racconti, fiabe che sensibilizzano, offrono uno sviluppo insieme, una crescita a fianco dei bambini, dove le emozioni sono allenate e fatte emergere, senza censure, con attenzione. Claudio ha creato un laboratorio, ha forgiato il suo essere ed ora lo restituisce con il “fatto a mano con amore” per crescere e far crescere. Nuove sfide lo aspettano, ma questa è un’altra storia, un altro marchingegno.

Il 12 Dicembre alle ore 10.00 al Teatro di Saronno Giuditta Pasta, andrà in scena per le scuole “La Conta di Natale”:

La Conta di Natale porta in scena un Calendario d’Avvento con caselle grandi e piccole che nascondono storie, brevi racconti, pupazzi, giochi e qualche cioccolatino per i più fortunati. I numeri dall’uno al ventiquattro si apriranno uno dopo l’altro con una filastrocca detta tutti insieme, a volte sussurrando come un vento leggero, a volte urlando come un orco affamato, altre ancora parlando senza usare la voce.

Seguire il calendario di Claudio Milani è una occasione per cercare, ri-cercare, il con-tatto con le emozioni: vale per i piccoli, vale per i grandi! Qui la pagina agli eventi in programma -> https://www.claudiomilani.com/spettacoli/#calendario

Si ringrazia Claudio Milani, per la disponibilità e la capacità di far danzare le emozioni attraverso il linguaggio e la gestualità, per l’intenso lavoro educativo con i bambini. Si ringrazia il Teatro Giuditta Pasta di Saronno per l’ospitalità e il desiderio di andare oltre, di portare e stimolare talenti, percezioni.

erica g

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