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Smile: uno Stradivari a… Villa Cagnola

da | Lug 11, 2022 | Arte & Teatro

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O semplicemente, tali “intromissioni”, le desideriamo riprodotte su un grande schermo, possibili, con contorni sfumati. Le pellicole sono nate anche per questo, per offrire smottamenti, drammi, sorrisi, lacrime… il Cinema! Le colonne sonore che hanno fatto sognare, quelle note che subito riconducono al momento in cui abbiamo vissuto la scena e ci siamo immedesimati con essa. Riviviamo secondo per secondo le battute che si scambiano i personaggi, la cornice, l’intorno che rende vivo quel momento.

Lo sa dal lontano 1721, quel Violino Nero, la cui “ombra nera” in realtà è un prisma che riflette le luci che ivi si infrangono. Conosce ogni distesa ed ogni corruccio umano. Ah, quel violino, uno Stradivari appartenuto a Jean-Marie Leclaire, compositore, violinista, contraddistinto da un finale di ambigua follia.

Non tutte le spalle possono accogliere questo gioiello fatto di legno, corde e aria, detto “Violon Noir”. Non tutte le mani possono creare quelle vibrazioni capaci di mettere paura, di destare amore, di turbare con suadenti stridii. Per ogni strumento c’è un artista soltanto. Per questo Stradivari c’è Guido Rimonda, Maestro e Direttore d’Orchestra della Camerata Ducale. La tenerezza e l’affetto, l’autorevolezza con cui comunica al suo fedele amico, compagno indiscusso, sono straordinari!

Il loro legame è una mescolanza di differenti nature. L’espressione di Guido verso il Violino ha il sapore di un rapporto filiale, di una relazione fedele, maturata e provata come nello sposalizio, di una fratellanza e addirittura di un accordo tra intenditori di arte, cultura, capaci di generare economia. Ancora possiamo trovarvi tutta la sete di Guido nell’ottenere dal suo buon Stradivari, la saggezza profetica di un maestro zen, abbarbicato sulle sponde di un fiume o, affaccendato in una piccola carrozzeria di paese, intento ad aggiustare un auto che condurrà qualcuno a godersi dell’ottimo Cinema!

Questo Stradivari che non dimostra affatto la sua veneranda età, porta fiero una capacità espressiva la cui risultante è un abbraccio universale, ovunque sia condotto. Birbante, astuto, impudente, amorevole, capriccioso, servizievole, adorabile, amante del Bello, placido e così immensamente umano e delicato. Ecco, la pacatezza umana del Violon Noir ha incontrato l’animo di Guido: è avvenuta la magia!

Guido ed il suo violino sono inseparabili grazie ad una straordinaria e potente umanità: un elemento che denota purezza d’animo e la possibilità di esplorare dimensioni ed orizzonti che vanno oltre gli studi di Cartesio.

Con il Mo Rimonda, lo Stradivari “Violon Noir” e gli elementi della Camerata Ducale, la storia del Cinema torna con la meritata caratteristica di essere protagonista indiscussa di momenti dolcissimi, agro-dolci, intrisi di dramma, come lo sono le nostre vite. Tutto questo nella cornice deliziosa e fascinosa di Villa Cagnola (Gazzada Schianno).

Lasciamo che i ricordi e i sogni siano affidati non alle lanterne cinesi bensì, alle note di uno Stradivari che sorride ed insieme a Guido fanno percorrere una via chiamata “Smile”.

Si ringraziano per la squisita umanità il Mo Guido Rimonda e Cristina Canziani, con la Camerata Ducale.

Si ringraziano per l’ospitalità ProLoco di Gazzada Schianno e Villa Cagnola.

 

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