Era il Primo Dicembre di molti secoli fa, anzi ben due Millenni sono trascorsi!
C’era una distesa di sabbia dorata e l’orizzonte un po’ curvo mostrava alla vista una sagoma strana. Il villaggio da cui osservavo l’avvicinarsi di quella figura avvolta dall’aura di mistero era composto da Centoquarantaquattro “capanne”. Passava l’ora del Mezzodì e solo nel meriggio i forestieri riuscirono a giungere presso di noi. Stanchi e pieni di polvere erano quei visi ma si leggeva una presenza divina che superava di gran lunga la fatica provata nel deserto. Erano un uomo, una donna, un cammello ed un futuro bambino: le vesti della Giovane così morbide non potevano celare il miracolo che presto si sarebbe compiuto.
Perché un bambino è un miracolo, la nascita dell’innocente vita è la speranza. Duemila anni fa ne abbiamo avuto coscienza tramite il Dono di un Dio che ha scelto la forma umana per portare ciò che è l’essenza trasversale a tutti i tempi ed a tutti gli uomini: l’amore.
L’amore muove il mondo e verso i bambini il moto di pura Carità è spontaneo e primordiale, lo insegna la Natura, del resto.
I bambini meritano Amore e Speranza.
Entrano nelle nostre vite emergendo da quel che oggi possiamo definire il “deserto simbolico” del nuovo profilo di una società multitasking e completamente “smart”.
Questi bambini hanno il viso bisognoso di essere pulito dalla polvere di stanchezza grigia, di torpore che si è depositata in questi mesi di emergenza. Un viso che ha bisogno di essere dipinto dal fango del divertimento saggio, dal gioco nelle pozzanghere, dalle macchie della tavolozza dei colori. Ed ancora mani piccine che hanno necessità di sperimentare, di toccare le carte del Memory, di sentire il fruscio delle foglie che cadono, di restare con le minuscole dita appiccicate ad un ramo di pino per via della resina. Occhi che chiedono indipendenza nel muoversi verso un’altalena, un compagno, un’amichetta, un gattino, un banco su cui costruire una casetta di Lego!
Cuori che palpitano nel progettare gli addobbi per il mese (imparando i numeri con qualche scherzetto dei folletti!) che viene: eh, sì è già Dicembre!
I bambini hanno bisogno di un progetto di speranza! Con Valentina e Raffaella e con la loro professionalità, umanità e dolcezza questi bambini possono fare esperienza dell’essere le “Giovani Marmotte” febbricitanti dinanzi al sentiero della conoscenza semplice e meravigliosa che è la Vita! In questo credono Valentina e Raffaella, educatrici nella Scuola d’Infanzia di Gornate Superiore (una frazione di Castiglione Olona, città nella Provincia di Varese nota per i dipinti di Masolino da Panicale presenti nella Collegiata) “Don Giulio Motta”. Scuola d’Infanzia che non è la scuola preparatoria ai successivi gradi di istruzione: ha ben altre finalità. La scuola dell’infanzia è un regalo grandioso (come non citare l’esempio fulgido di Maria Montessori?!) affinché si possano “somministrare” agli infanti, alle Giovani Marmotte…
- i concentrati di vita,
- concretezza,
- gioco,
- consapevolezza di poter essere autonomi,
- di avere un’identità unica ed irripetibile,
- di essere cittadini nel proprio Paese e nel mondo.
Ancora, nella Scuola dell’Infanzia sono trasmessi ed evidenziati mediante attività ludiche
- i principi di inclusività verso il “forestiero”,
- il confronto,
- la riflessione,
- i sogni e desideri che debbono essere alti!
In questo percorso dinamico e di evoluzione, si sperimenta e si conosce con il proprio corpo, la propria mente e cuore, tenendo presente le guide e le educatrici presenti come fari! I bambini sono sollecitati a fare domande, ad essere curiosi in positivo poiché il loro domani non sia un deserto ma un giardino, una città, un ponte! I bambini debbono essere gli architetti del loro futuro, qualsiasi scelta compiano.
La nuova epoca di cui siamo testimoni dia coraggio a questi bambini, grazie a persone speciali come le educatrici della Scuola “Don Giulio Motta”, che scommettono su strumenti che non passano mai di moda, la Scuola d’infanzia è un classico a cui non possiamo rinunciare se vogliamo avere dei grandi consapevoli e pronti a far fruttare il testimone che oggi offriamo loro.
E’ una sfida in cui grandi e piccini debbono e possono collaborare!
Ed è la prima Luce che accendiamo a Dicembre!
Si ringrazia la Scuola d’Infanzia “Don Giulio Motta” di Gornate Superiore, le educatrici Valentina e Raffaella
erica g.
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