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Quando un Sogno di Mezza Estate è vivo, in carne ed ossa …

da | Lug 6, 2021 | Arte & Teatro

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-Un Sogno, un sogno, oh! Sei fatto della stessa sostanza dei Sogni!

-Carissimo, ancora citiamo Shakespeare, ed ancora non ci decidiamo a prendere il battipanni e fare la polvere ai divanetti, ancora non ci decidiamo a liberarci dell’argenteria! Fossimo nei salotti Ottocenteschi lascerei che scorra la giornata battendomi con vigore a favore dei diritti delle donne, impegnandomi per far aprire ospedali e scuole, sostenendo quel musico che bazzica in varie case e circoli ma, suvvia, come puoi discorrere di sogni, ora, oggi?

-La striscia del tempo corre ma i sogni restano, la matrice è solida, è corporea ed eterea, trasversale e capace di de-materializzarsi raggiungendo quelle menti e quei cuori estrosi che tengono in mano il retino, quello usato per prendere le farfalle e le lucciole.
Non di certo per farne una collezione, nessun barattolo verrà utilizzato, piuttosto si colgono i frammenti di energia e di sogno che essi nascondono, si rendono materici e si liberano, restituendoli alla Natura ed all’uomo.

Chi lo fa sarebbe geniale! Rendiamoci conto: come conservare una tempra così semplice, così familiare, così vicina alle sfumature quotidiane a cui tanto siamo abituati, andando oltre la trasposizione del tempo? Riuscire a modellare, plasmare il magma creativo, rovente e pieno di incanto, proporlo intatto, ma accessibile e pienamente espugnabile qui, oggi, ora! Un cuore e una mente umilmente ambiziosi possono riuscirci, intenti a radunare appunti su lepidotteri, recitazione, dizione e letteratura inglese!

Con Sogno di una Notte di Mezza Estate in scena presso i Giardini Estensi di Varese (evento previsto lo scorso 2 Luglio, per la Quarta Edizione del Varese Estense Festival 2021), regia di Vittorio Bizzi, questo intento è non solo raggiunto, si è andati ben oltre!

Si vive una sorta di parallelismo, in questo viaggio brillo di simbolismi e magie.

Ma la sapiente intuizione di rendere fruibile e comunicabile il messaggio de “Il Bardo“, rileggendo gli incantamenti di fate e folletti in chiave contemporanea, moderna e tanto, tanto autentica da intercalarla in un quotidiano che è nostro e facilmente riconoscibile. Qui, non lo si fugge -questo quotidiano, la routine, questo giorno che albeggia e tramonta- lo si ascolta, lo si osserva, senza aver timore.

Nelle nostre abitudini c’è questo sogno, c’è un bosco interiore, ci sono tutte le personalità celate e sapientemente mostrate nella Commedia shakespeariana. E si applaude ad esse.

Perché forse siamo come quei giardinieri che debbono sistemare e preparare il tappeto verde per gli sposi, intenti a provare il canovaccio del loro debutto, pieni di quegli atteggiamenti così diffusi e riconoscibili, un poco goffi, suscitano ridolini e riflessioni!

Perché forse tutti conosciamo Elena, bellissima e disperata, combattente nel riservarsi almeno una briciola di dignità, pur disprezzata e schernita, folle nell’ambire un uomo invaghito di un Ermia, giovane e altisonante ragazzina, accesa dalle vampate di quell’amore che porta a fuggire pur di salvarlo.

Ermia, caparbia e indomita, disposta allo scontro, mantiene salda la parola e non vacilla come invece Lisandro. Sotto l’incanto magico Demetrio e Lisandro mutano atteggiamento e mostrano le debolezze e le fragilità, tipiche dell’uomo, l’incertezza, la titubanza…

Oberon e Titania osservano, sanno che presto vi saranno le nozze tra Teseo ed Ippolita eppure loro si scontrano, sembra abbiano perduto la passione e la volontà, si punzecchiano con battute e provocazioni impersonificate dalla fedele Fata di Titania e dal Puck di Oberon. Servitori che rispecchiano la coscienza, i vizi, il peccato ed infine la com-passione.

In questo bosco ci passiamo tutti, ogni giorno, anche adesso, e la mezza stagione accade quando gli eventi, il caso, il Fato, il musico o un giardiniere incontra e si scontra mentre studiamo, lavoriamo, scattiamo una foto, apriamo la conversazione telefonica alle Tre di un caldo meriggio!

Decidiamo inconsapevolmente di lasciarci spalmare da un Puck la follia e restare nudi, senza vesti, esplorando il bosco interiore, con la fine introspezione: se ne esce mondi, stringendo alleanze con qualcosa di più grande!

Se solo avremo la fortuna di sfuggire ai vostri insulti,
a fare ammenda riusciremo.
O chiamatemi bugiardo se vi va!
Quindi buonanotte a tutti voi
Regalatemi un applauso, amici miei
E Puck a tutti i danni rimedierà

-Se potessimo osservarci gli uni negli altri, faremmo ammenda a noi stessi e ci sveglieremmo, carissimo!

Si ringrazia Vittorio Bizzi e tutto il Cast de “Sogno di Una Notte di Mezza Estate”

Si ringrazia RedCarpetTeatro, il Comune di Varese, tutti gli enti e gli sponsor che hanno permesso la realizzazione del Varese Estense Festival 2021

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