Pensando di scrivere un’intervista mi giunge alla mente la canzone dei Modà, “Come un pittore”.
Sì. forse è una banalità rispetto a certe arie che provocano lunghi ed interminabili brividi lungo la schiena.
E forse non regge il confronto con cantautori passati alla storia per la profondità e lo spessore tali da potersi immaginare su di un sommergibile e scrutare gli abissi più remoti dell’animo e della mente umana.
Ma spesso, di questi tempi, la semplicità e le cose piccine possono racchiudere perle preziose. Sentire, percepire il potere energetico di queste perle è una missione da fare, a piccoli passi nel quotidiano.
Siamo tutti in cerca di felicità…
Così mi ritrovo a scrivere, o meglio, a tratteggiare un incontro tanto bello quanto inaspettato e la pazienza è dalla mia parte dandomi una lanterna ed un lasciapassare verso la stretta di mano con una donna dalla voce squillante e briosa. Una voce che ha la forza di un timbro quando viene apposta la ceralacca come sigillo: non è possibile che venga dimenticata, anzi! È così piena di vita e di effervescenza che lascia il sapore di un’acqua tonica!
Un incontro scaturito da richieste professionali si è tramutato tranquillamente verso una rotta amicale. L’idea iniziale, emersa tempo fa, circa un’intervista, in virtù di molte peripezie è stata procrastinata, è stata trasformata sino ad ora!
Ora, un presente che mostra il gran desiderio di conoscenza, poiché di uno scrittore si possono commentare i libri, recensirli, commentarli ma una canonica intervista oggi come oggi è qualcosa di troppo ordinario! Per conoscere appieno uno scrittore, egli in qualche modo va “vissuto” attraverso le pagine che ha deciso di realizzare, le piccole sfumature e percezioni da raccogliere qualora lo si incontri in una patisseriè, in un negozio; è un po’ come i colori per un pittore… il giallo è solamente giallo oppure? Basta questa descrizione per capirlo? Ah, non credo!
Lo stesso vale per uno scrittore, di questa donna in particolare! Avere e sfruttare la possibilità di partecipare alle sue attività, passare a trovarla nel suo negozio-laboratorio-libreria Millestorie, si arriva a poco a poco a sfiorare l’ebbrezza di aver compreso per una frazione di secondo il fulcro, il motore che permette di scrivere, di incuriosirsi, di affascinarsi che ella possiede. Il suo percorso, la sua biografia sono i giusti elementi che vanno a corredo di tante virtù e di tutta la personalità della scrittrice: ma è bello sentirlo raccontare a voce dalla scrittrice stessa, prima di tutto donna e madre!
Il tratteggio di questo incontro ora ha la possibilità di avvicinarsi sempre di più! Una stretta di mano che sancisce una sorta di battesimo verso un inizio ancora traballante ma più convinto.
La mia piccola storia da scrivere ed una grande donna da incontrare lo debbo a tre momenti emblematici accaduti proprio in questi ultimi periodi, sancendo il desiderio di portare a componimento l’inizio di un viaggio. Aprire tali momenti è far entrare un breve filtro di luce dando spazio alle parole che seguono inanellandosi…
“Piccolo marileno (n.d.r. un pesce di acqua dolce, nome di fantasia) lentamente hai lasciato una piccola vasca per andare in un oceano grande, immenso. Piccolo marileno incontri Ruiz (n.d.r Carlos Ruiz Zafon scrittore venuto a mancare il 19 Giugno 2020) e Sepùlveda (n.d.r. Luis Sepùlveda scrittore). Siete passati oltre e vi dilettate ad inventare nuovi racconti e a giocare a scacchi sulla cresta dell’onda. Mi domanda se sia possibile attuare un’idea così astrusa eppure follemente curiosa! Cosa suggerite a noi? Quale mossa da giocatori provetti ci lasciate come testimone a noi che restiamo a combattere senza rendercene conto una battaglia bellissima, ossia respirare a pieni polmoni?
Piccolo marileno che entravi ed uscivi dall’anfora crepata, senza che il buio ti cogliesse impreparato laddove un breve getto di luce riusciva ad arrivare…
Ruiz dove ambienterai le tue prossime storie?…
E tu, Sepùlveda che mandi sulla torre più alta una gabbianella incapace di volare e le dici di provarci incitandola al lancio perché ha le ali e chi ha le ali può volare…
Mancherete molto saggi esseri viventi…”
Sulla pagina di questa scrittrice vi era un disegnetto a memoria degli scrittori che sono venuti a mancare e pochi giorni dopo vedo in una vetrina di un negozietto il suo ultimo libro “Play”: non potevo più rimandare!
Ho compreso la sensibilità smisurata di una donna forte quale è Laura Orsolini e il progetto di una intervista si è trasformato in un racconto di una amicizia (oso questo!) che vorrebbe iniziare con una bella stretta di mano, poiché una pennellata ha bisogno di una mano abile e di un pennello e la conoscenza ha le sue vecchie maniere a cui non si può rinunciare, anzi! Questo tratteggio, azzardato tentativo di dar suono alla “Voce” è un grazie! Laura è riuscita, nonostante le difficoltà dell’emergenza sanitaria di questi mesi a raggiungere tutti, con i sacrifici imposti dal virus e le misure da rispettare; continua a raggiungere tutti con libri, parole, consegne a domicilio, citazioni, novità ed altre briose e “stupendose” idee!
Laura i tuoi libri, la dedizione verso le tematiche adolescenziali (ma non solo), l’attività in un paese “periferico” quale è Fagnano Olona: rappresenti davvero la freschezza di un cocktail ed il brio necessario per chiunque abbia desiderio di ascoltare e vivere un poco di felicità. Questa effervescenza è il tuo motore, l’ingrediente segreto che nessuna intervista può rivelare ma solo la conoscenza, poco a poco, a piccoli passi.
E così, attraverso Millestorie di Laura ascoltiamo, leggiamo e raccontiamo sperimentando felicità.
N.d.r. un ringraziamento speciale a Laura per la sua squisita personalità (un caloroso grazie per avermi permesso di apportare la correzione di un refuso dovuto ad un’omonimia!)
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