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Le tue scarpe sono Rosse?

da | Lug 12, 2021 | Nel quotidiano

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“È Domenica, è un bellissimo giorno di Sole, non posso rinunciare al venticello fresco del lago per l’incontro di cui mi parlavi! Tesoro mi dispiace, ma ho bisogno di ricaricare le energie e poi, dai, sono temi che si conoscono, basta guardare un po’ in televisione o su qualche rivista e …ne possiamo parlare quando vuoi! Non oggi, però…”

“Certo, certo, vuoi goderti il Lago, vuoi abbeverarti di libertà, vuoi parole leggere e frivole ma sai quante donne vorrebbero essere al Lago adesso, magari su uno yacht, in compagnia delle proprie amiche, un calice colmo di cocktail con i cubetti di ghiaccio! E vorrebbero che quei cubetti di ghiaccio, per una volta, servissero a rinfrescare una bevanda, con allegria e non, a calmare un invisibile martello che preme sulla tempia, dopo essersi scontrata con lo stipite di una porta a causa di una spinta!”

Quel lago per una volta potrebbe essere motivo di rappacificamento, riunione dei sensi, con il cosmo interiore e con il giardino esterno.

“Ecco perché è importante l’incontro di oggi! E tu vuoi mancare ad una occasione in cui c’è un annuncio-denuncia, un’affermazione di un problema sociale che riguarda la salute pubblica, l’equilibrio di individui, i primi capaci di muovere le fila e le trame del quotidiano. Se a questi permettiamo ogni forma di manifestazione della propria volontà incontrollata, come potremo fare?

Come potremo educare e lasciarci educare?

Come cresceremo i ragazzini, i figli?

Quest’occasione è la stessa che hanno le donne nel momento in cui giungono per un’emergenza fisica al Pronto Soccorso, loro non sono pronte, non hanno consapevolezza eppure è l’unico appiglio per i medici, gli assistenti, gli operatori volto a raggiungere quel guscio da scuotere; è l’unico appiglio per un involucro femminile con un ultimo briciolo disperato di vita ad essere accolto.

Quel momento è fondamentale, è cruciale, è il rilascio della scarica elettrica per attivare di nuovo il cuore, il pulsare di occhi, pupille, alveoli di una bellezza che ancora può donare e ricevere.

È Domenica, hai ragione, è una stupenda giornata, soleggiata e fresca. Non ci sono uomini, c’è qualcosa di rarefatto: la violenza appartiene ad altri?”

No! Può essere ovunque! Per sensibilizzare, per elevare il problema alla consapevolezza individuale e sociale, per aggiungere maglie alla rete territoriale in continua espansione, non bisogna restare soli e lasciare soli né le donne, né chi desidera aiutare.

Ampliare la rete, aggiungere maglie, cogliere opportunità ed intercalarsi nelle forme di Arte e Bellezza è estendere quel coraggio e quella fiducia, rendendola elastica, capace di tendere mani ed avvolgere chiunque per emergenza fisica o volontà propria, si ritrovi in un pronto soccorso, in un centro antiviolenza.

Le tre realtà presenti Domenica mattina (11 Luglio) ci credono e lottano accogliendo e offrendo prima di tutto se stesse.

Centro antiviolenza di Busto Arsizio E.VA Onlus: interlocutore e riferimento per le donne che subiscono ogni tipologia di violenza (psicologica, economica, sessuale, fisica). Rappresentato per l’incontro dall’Avvocato Elisabetta Marca, saranno le sue parole la testimonianza di quanto impegno quotidiano è condiviso e diffuso con ogni possibile mezzo:

 

Amico Fragile OdV, associazione no profit, dal 2018 ha attivato il Centro Antiviolenza Dico_Donna presso l’ASST Settelaghi (Ospedale di Circolo e ospedale F. del Ponte di Varese). L’accoglienza delle vittime vede due “porti”, descritti dalla Presidente Liliana Colombo: il Pronto Soccorso (l’obbiettivo raggiunto è stato quello di radicare in questo spazio, un team di psicologhe attivo 24 ore su 24, tutto l’anno, per dare supporto alle vittime di violenza e maltrattamento) ed il Padiglione 13 dove giungono sia donne che spontaneamente maturano la consapevolezza di affrontare non più da sole la nebbia sia coloro che dal P.S. iniziano un percorso personale, con un supporto psicologico, consulenza legale e di “ri-abilitazione” sociale.

Red Carpet Teatro: “è una compagnia di produzione di prosa e opera con sede a Varese, diretta da Serena Nardi, Sarah Collu e Vittorio Bizzi. La compagnia lavora per la crescita culturale ed artistica del territorio, Il progetto culturale e civile di Red Carpet rispecchia la sua poetica, che si propone di illuminare le diverse sfaccettature dell’animo umano e mostrarne la bellezza fornendo punti di vista nuovi e inusuali.” [cit. tratta dal sito]

Le parole di Sarah Collu risuonano e sottolineano l’impegno passato, presente e futuro della compagnia a sostenere le donne, la rete, promuovendo progetti e idee volte a educare, portare fuori, una sensibilità delicata e trascendente di una questione che riguarda tutti.

Una rete in cui far convergere i gruppi di mutuo aiuto, i progetti con le scuole, i giovani attentissimi a queste tematiche! Per ampliare queste maglie si ha bisogno di tante goccine; oggi ve ne sono alcune ma, si sa, con pazienza, l’acqua scava la roccia, e ne mostra l’anima!

Si sa, con l’impegno, la fatica e la passione, quell’anima femminile, con un supporto ben strutturato, ritrova il suo guscio e brilla di bellezza, andrà sui sentieri, al lago, potrà ancora sorridere, col tempo.

Eugenia Trotti, Medico specialista in Psicologia Clinica, Coordinatrice del team di psicologhe attivo presso Amico Fragile Dico Donna, cita (accanto a un contributo denso, capace di scuotere e far riflettere): “Gutta cavat lapidem “- La goccia scava la pietra (Ovidio, Epistulae ex Ponto, libro IV, 10, 5)

Si ringraziano le Associazioni presenti e tutti coloro che sono intervenuti con tanta umanità e professionalità

N.d.A l’immagine scelta riporta l’intento di Red Carpet Teatro nel dare rilievo ed elevare la bellezza della Donna attraverso l’arte, un linguaggio che sa accomunare e condurre.

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