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Teatro – I Legnanesi 70 Voglia di ridere c’è

da | Nov 5, 2018 | Arte & Teatro | 0 commenti

Un insieme di abitazioni, un po’ rustiche, costruite con sassi e malta, coperte da tegole rosse, riunite attorno ad un’aia, ad un cortile così ben tenuto e che ricorda l’aria campagnola ma con quel sottofondo di nobiltà. Un numero abbastanza rilevante di case, in cui i viottoli si perdono alla vista degli occhi, confusi dai colori di malta e pietre quasi bordeaux, formano le cosiddette corti lombarde, tipiche delle zone dell’omonima Regione ed anche di parte del Piemonte. Queste graziose case, custodite nelle storiche corti, protette dal Ducato di Milano, vedono iniziare le giornate già all’alba poiché i primi raggi di sole invitano ad aprire le vecchie finestre in legno. Un vociare che cresce a mano a mano che il sole prosegue il cammino verso l’Ovest, abita le corti lombarde ed è inconfondibile! Sentiamo voci familiari: la Teresa, la Mabilia, il Giovanni… ecco i Legnanesi!

Il tipico dialetto mostra gli abitanti delle case di corte nella loro semplicità ed autenticità.

Così ha inizio una giornata di lavoro e di vita in questi cortili dapprima destinati ad essere testimoni di abitudini agricole… così c’erano i fienili, le stalle, le aie da una parte, invece dall’altra, vi era l’abitazione dislocata su piani differenti, il soggiorno al piano terra in cui vi era un camino, fonte di riscaldamento anche per i piani superiori ove c’erano le stanze da letto. Ma il tempo si sa, scorre, lento per alcuni, per altri troppo rapidamente sfugge e le corti lombarde presto divennero abitazioni esclusivamente residenziali, sino al loro abbandono perché la città attirava con il suo fascino ed il suo avanzare incessante. I pochi che rimasero o tornarono, fecero di queste corti, destinate altrimenti alla desolazione, dimore padronali o agriturismi… ma qualcuno ha fatto vivere le corti lombarde in un modo unico e divertente, portando temi importanti su un vassoio dialettale di scherzo, risate e buon gusto!

Da 70 lunghi (o brevi!) anni in queste case rustiche risuona la risata di un pubblico che vuole ancora vedere la vita muoversi tra i cortili ed i balconi delle corti! E lo vuole vedere attraverso le storie de “I Legnanesi” il cui fondatore fu Felice Musazzi.

70 Voglia di ridere c’è

Correva l’anno 1946 quando Musazzi insieme a Barlocco, Lombardi ed altri colleghi di lavoro iniziarono ad esibirsi in un circolo parrocchiale della contrada di Legnanello al tempo del Cardinale Schuster: all’epoca le donne non erano ammesse alla recitazione così pensarono a …travestimenti!

Il debutto ufficiale risale al 1949 e fu il successo duraturo di una compagnia che raccontava la vita della gente povera delle province lombarde nel tipico dialetto legnanese, divertendo e divertendosi. Le storie di Teresa e Mabilia incantano e provocano torrenti di risate, fortificando e facendo viaggiare la compagnia.

Eppure tra le risate c’è anche del vero…

Una riflessione che fa mettere una pausa alle risate così come la perdita in tempi diversi per la compagnia di Barlocco prima e Musazzi dopo. Ma come poter frenare questo movimento, questa corrente di pensiero che in fondo mantiene una tradizione – il dialetto – raccontando scene di vita che possono accadere ancora?!

Così ecco che tra vari passaggi la storia de I Legnanesi continua e nel cortile vediamo La Teresa (Antonio Provasio), La Mabilia (Enrico Dalceri) e il Giovanni (Luigi Campisi) che si svegliano all’alba e riempiono l’aria di quel bel dialetto che tutti abbiamo imparato a conoscere e, con qualche risultato più o meno stereotipato, ad imitare! Le loro strampalate avventure per i 70 anni da festeggiare li porteranno ad un cambio “magico” della loro quotidianità. Dal cortile ad un elegante e raffinato ambiente, talmente bello che pare un sogno sorprendente… ed anche gli spettatori saranno sorpresi!

Ma … cosa accadrà?

Il Teatro Auditorio di Cassano Magnago vi aspetta con i Legnanesi dal 7 all’ 11 Novembre 2018.

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