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Scene da un Matrimonio:

da | Gen 16, 2025 | Arte & Teatro | 0 commenti

Teatro Giuditta Pasta di Saronno| SCENE DA UN MATRIMONIO con Fausto Cabra e Sara Lazzaro – di Ingmar Bergman – regia Raphael T. Vogel – produzione Teatro Franco Parenti

“Giovanni e Marianna sono sposati da dieci anni, hanno due figlie piccole e una vita apparentemente ideale. Si avvertono solo delle piccole crepe nell’adempiere alle pesanti responsabilità sociali e familiari che la vita borghese impone loro. Desiderano rompere quella gabbia di doveri e di obblighi imposti dalla società. Malgrado la loro età adulta ci appaiono come due bambini. E come tali, finiranno per scagliarsi uno contro l’altro. Troppi il risentimento e l’odio coltivati negli anni, ma tenuti ben nascosti. Il loro amore però, seppur imperfetto, violento, fatto anche di dipendenza e patologia, non muore mai del tutto: […]” – cit. note di regia

“Scene da un Matrimonio”: cosa può dire oggi il capolavoro degli anni Settanta di Ingmar Bergman?

Questa domanda se la sono posti il regista e gli attori chiamati ad interpretare la coppia di Giovanni e Marianna. Ascoltando le parole di Raphael Tobia Vogel (regista), Sara Lazzaro (Marianna) e Fausto Cabra (Giovanni), si intuisce come la produzione e lo svolgimento del testo abbiano creato le giuste sinergie, sintonie e sensibilità tali per ottenere molto di più di un risultato da portare sul palco.

Si avverte la voglia di fare il teatro, di entrare nella dimensione di psicanalisi: un testo così mette in discussione, agita, smuove proprio perchè alcune dinamiche trascendono il tempo. Ecco allora la scelta scenografica di mettere i due personaggi in una scatola con tanti dettagli e a poco a poco, la stanza si svuoterà. Le anime, i corpi pressati da una claustrofobia potranno prendere aria, respirare. La scena per come è stata pensata è un tempio del ricordo quasi onirico, un flusso di coscienza che sfocia in luogo arioso, senza tempo.

In questo viaggio in cui attore e regista scoprono intuizioni, idee e nuove domande, dubbi su cui soffermarsi, lo spettatore assiste da diverse inquadrature la storia. Lui stesso può riconoscere i demoni interiori che si scatenano nelle prime scene di questa coppia apparentemente perfetta. Non è così ignota l’arte del nascondere “qualche briciola” sotto il tappeto, nevvero? Ci sono alcune forze però che agiscono, muovono, si dimenano e la verità si rivela prepotente. Chi è coinvolto diventa un naufrago, costretto a connettersi direttamente con sé stesso prima di tutto: l’altro è solamente lo specchio delle proprie maschere.

Scegliere Fausto Cabra e Sara Lazzaro nella regia di Raphael è sinonimo di alta intelligenza emotiva e della necessità autentica di mostrarsi sul palco: si assume la piena responsabilità, l’entusiasmo, il sorriso, la scoperta di un lavoro in primis interiore. Ciascuno è un essere pensante ed offre differenti chiavi di lettura su temi delicati, fondamentali che riguardano ancora l’oggi.

Due persone insieme oggi quanto sanno dell’amore e dell’amare? Sono interdipendenti? Oppure il loro essere eternamente figli e fanciulli li rende manipolabili e fragili? Che tipo di violenza si sta sviluppando attualmente, nel quotidiano? C’è qualcosa di ancor più pericoloso dell’atto fisico che viola e soggioga l’altro, c’è la sfera psicologica, l’abuso del pensiero. C’è chi non perde un attimo e si distacca, chi invece resta in una dinamica da cui non è possibile estraniarsi. C’è il perdono di sé prima di ogni altra cosa.

Questo viaggio che ha condotto a “Scene di un Matrimonio” costa delle notti insonni per gli interpreti in quanto fa riflettere sull’anatomia di una relazione. Ascolto, sensibilità, l’essere scevri da qualsiasi giudizio, saper considerare ciascun ambito sia per l’uomo che per la donna diventano passi essenziali per arrivare a svuotarsi da ciò che non serve. Così c’è la crescita personale. Così si può scegliersi ancora, di nuovo. C’è un lieto fine?

E’ lo spettatore a leggere la trasformazione avvenuta nel corso delle scene dove i costumi, le musiche e tanti particolari cambiano.

“Vorrei che il pubblico sentisse di essere seduto in prima fila a testimoniare segretamente, a sbirciare dentro l’intimità di questa coppia e di questa casa che, peraltro, è come una sorta di terzo personaggio.” – Raphael Tobia Vogel 

Giovedì 16 Gennaio ore 20.45 Teatro di Saronno: link per acquisto: https://biglietteria.teatrogiudittapasta.it/selection/event/date?productId=10228586329198

Si ringrazia il Teatro Giuditta Pasta di Saronno e la Produzione Teatro Franco Parenti

erica g

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