Casa della Memoria di Milano | Ora e Sempre Quando l’arte è testimonianza | Mostra organizzata da ANPI Prov. Milano e Comitato Artisti e Resistenze a cura di Francesca Pensa e Giorgio Seveso | Inaugurazione 17 aprile ore 18.00
Ora e per sempre, quando l’arte è testimonianza | [1945 – 2025]
Nel titolo della mostra organizzata da ANPI Provincia di Milano e il Comitato Artisti e Resistenza, che vedrà la serata inaugurale il 17 Aprile, c’è tutta la volontà di trascendere qualsiasi aspetto didascalico e di “già detto” in un contesto che nella nostra realtà ci appare lontanissimo, specie ai Giovani e ai Giovanissimi.
Molte pagine della Storia risultano emotivamente distaccate dal pensiero attuale: realtà aumentata, intelligenza artificiale, informazione veicolata dai Social, da video. Come avvicinare un patrimonio lasciato spesso su terreni polverosi, dai tratti apparentemente canuti all’oggi, a uomini, donne e ragazzi proiettati e abituati alle possibilità offerte da una realtà aderente ad un piano virtuale!?
Ecco perché i curatori di questa mostra, Giorgio Seveso e Francesca Pensa, hanno allestito una mostra PER la Resistenza e non SULLA Resistenza. In chiave storica è stato scritto tanto; tra coloro che hanno sperimentato sulla propria pelle, attraverso ferite carnali ed emozionali, psicologiche gli effetti di quel “furore” c’è chi ha lasciato questa dimensione terrena, chi si è chiuso nel silenzio, chi ha raccontato.
Nella forma del racconto c’è già una interpretazione personale che tocca la dimensione artistica capace di diventare un balsamo. Seppur crude, rivelatrici, in alcuni aspetti genitoriali, epifanie di elementi connessi agli ideali e ai valori che interessano l’essere umano libero, unico, irripetibile, originale nel suo essere individuo interdipendente, le forme artistiche testimoniano.
Questa mostra è un annuncio e nel contempo una dichiarazione di ciò che l’uomo vuole quando si connette ai principi di democrazia, uguaglianza che lo rappresentano perché libero nell’essere, nel fare. Questa libertà consapevole concede l’evoluzione, diversamente si smarrisce il proprio sé, inferocendolo, diventando dittatori di se stessi prima ancora che degli altri.
Se guardiamo il villaggio globale in cui viviamo e di cui siamo partecipanti ci accorgiamo dell’importanza di essere attenti, attivi e non passivi, non dare nulla per scontato.
Per tali ragioni la mostra raccoglie artisti storici e contemporanei con opere di pittura e di scultura. L’aderenza alla libertà consapevole è trasversale: questo messaggio replicato oggi è il medesimo di Ottanta anni fa. Lasciandosi guidare dai curatori si inizia un viaggio denso, le sensazioni che vengono richiamate avvolgono i sensi, hanno un aspetto viscoso, si aggrappano, non scivolano facilmente e ci fanno entrare in una dimensione “altra” per mezzo delle opere esposte.
Alcune suggestioni che emergono dagli artisti storici selezionati per la mostra le vediamo di seguito.

Paolo Baratella è un Artista militante, protagonista della pittura del Dopoguerra. Baratella è definito un nomade visionario, la sua è una tipologia di arte “ribelle”, in contrapposizione ai canoni dell’epoca. L’uomo che emerge da fosche nebbie, quelle che precedono le albe della liberazione ci raccontano la storia di Paolo, di quegli occhi che sin da bambino ne vedono tante, eppure hanno già capito di voler essere finestre per l’arte:
“Prova a dipingere con l’olio d’oliva Dante e i tubetti trovati, sulle anime delle pozze di tessuto del papà sarto e della mamma sarta, che il mondo era fatto di sarti, eppoi, di santi e di pittori che andavano nelle chiese per la minestra”…[tratto da qui]

Bianca Orsi, definita decana della scultura italiana, ha orientato le sue immagini verso la sopraffazione e la violenza, in particolare nei confronti della donna. Le sue opere sono sculture, arazzi, dipinti e disegni, in cui si articola un’espressione plastica aggressiva, dura, caratterizzata da una straordinaria energia, acuta, spinosa nella sua aspra enunciazione fatta di una perentorietà che solo risponde all’impulso di una vigorosa indignazione etica.
Bianca Orsi, solitaria, schiva di occasioni pubbliche, donna impegnata su un terreno considerato tipicamente solo maschile come quello della scultura, ha definito con il suo lungo lavoro un’inedita sintesi plastica e poetica suggestiva delle grandi correnti stilistiche del secolo appena trascorso. [cit. qui]

“Gli artisti , non inventano nulla che non sia nei fatti, nel divenire della storia. L’arte realista non è una contemplazione della realtà, ma una presa di coscienza e una partecipazione attiva, un giudizio che diamo della realtà“. Queste parole sono di Ernesto Treccani. Critico nei confronti del fascismo, aderisce alla resistenza, abbandonando per alcuni anni la propria vocazione all’arte. In occasione dei suoi viaggi conosce la realtà calabrese rimanendo colpito da alcuni episodi di cronaca che vive in prima persona. La necessità di dipingere e di trasferire con colore ciò che incontra e osserva diventa un’urgenza ed una missione.
Una delle sue opere, “La rosa rossa” è un fiore che esplode perché di sangue ne è stato versato troppo, perché la passione per la vita può portare solo quel colore. Accanto c’è il verde della speranza, dei campi calpestati prima, incensati poi. Il bianco, la sospensione del tempo, il bisogno di purificarsi, di andare presso un lavacro e rendere mondi i propri occhi.
Questi sono degli spunti di riflessione circa l’orizzonte a cui vuole ambire la mostra. Le siepi attuali che impediscono allo sguardo di navigare sono le contraddizioni alla libertà, ai diritti dell’uomo, purtroppo presente nella scena geopolitica attuali. L’arte però ci offre la mano, tesa per salvarci. E’ responsabilità dell’uomo di oggi occuparsi del proprio spazio e renderlo libero, equilibrato, armonico, scevro da ogni forma di paura e morsa.
E’ responsabilità di ciascuno di noi occuparsi della libertà.
Informazioni Mostra – Luogo: CASA DELLA MEMORIA Via Federico Confalonieri, 14 – Milano
Dal 18 aprile al 25 maggio 2025 | Inaugurazione giovedì 17 aprile ore 18.00
ORARI E GIORNI DI APERTURA Ingresso gratuito
Da martedì a domenica dalle 10.30 alle 18.00
VISITE GUIDATE con i curatori Gratuite e senza prenotazione
Sabato 3 maggio ore 11.00 (Francesca Pensa)
Sabato 17 maggio ore 16.00 (Giorgio Seveso)
Si ringraziano Silvia Gandolfi, Giorgio Seveso, Francesca Pensa
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