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Memoria: Anna, Diario figlio della Shoah

da | Gen 24, 2023 | Arte & Teatro, Testimonianze & Racconti | 0 commenti

Ciclo della Memoria | 27 Gennaio 2023 | Dialogo con Franco Campanella Vicepresidente della Cooperativa Sociale Colisseum

“Da Insegnante di scuola, che quotidianamente si confronta con i giovani adolescenti e le problematiche legate all’età, realizzo quanto siano esposti e poco preparati a un mondo sempre più fluido e precario, che accentua le fragilità e le distanze tra pari. […] La magia di Anna, diario figlio della Shoah è dovuta all’estro, sensibilità e cura che il Maestro Tony Lofaro direttore artistico di Colisseum, il quale dopo aver raccolto i miei pensieri e desideri è riuscito a creare <lo spettacolo di danza e prosa sulla shoah che sfiora l’anima>. Non finirò mai di ringraziare Tony per avermi e averci regalato un sogno, e un ringraziamento a tutta Colisseum e la squadra che ruota intorno allo spettacolo.” Franco Campanella

Anniversari, dati rievocativi, giorni simbolo: momenti intensi, significativi indubbiamente ma non sufficienti spesso per colmare una discrepanza tra memoria e realtà quotidiana.

Eventi che da soli, non bastano per opporsi alla fluida passività di cui spesso siamo non solo spettatori, in qualche modo ne diventiamo complici. Esistono però mezzi, modalità che ci svincolano da tale quiescenza, diffusa per osmosi. Sono crocevia, fari, persone che attivamente si impegnano con non pochi sforzi – sì, in questo caso occorre dirlo, anche economici, per garantire il successo di una meta, obbiettivo – per guidare e allargare a macchia d’olio la coscienza critica.

Franco Campanella

Colisseum ha presente i valori che vuole trasmettere, conosce ed esplora le tipologie di comunicazione e le attività su cui investire, soprattutto ha quell’estro e quel cipiglio volto a chi è il fulcro di tutto: i giovani.

Non possiamo compromettere la memoria e la potenzialità dei giovani! Sono un cuore pulsante imprescindibile del tessuto di una società, a loro si consegna il testimone, su loro si forgiano le prossime dinamiche che interessano il microterritorio sino ad arrivare al villaggio globale.

Perché puntare ancora sul diffondere il messaggio della memoria, della giornata incentrata sui grandi orrori nazisti, specialmente ai giovani? Perché farlo il 27 Gennaio? Come mai non promulgare in altri momenti la triste vicenda scritta più e più volte in taciute o rivendicate testimonianze?

Come suggerisce Franco Campanella, Vicepresidente di Colisseum, il termine Shoah, oggi, è più ampio. Possiamo assumere il significato a ‘Icona’ di una profonda depressione storica, il più buio atrio è stato toccato, lì vi sono tutte le torture più orrende, le mostruosità non annoverabili nel regno animale, dal genocidio ebraico a tutti gli altri stermini occultati, soffocati, ancor più feroci nella pratica e nel numero.

Shoah è memoria che rilegge sì il passato eppure, aggancia, tendendosi, al futuro.

Questo domani, fatto di giovani, di sogni, è pregnante di cultura educante, formazione, studio, impegno civile, ricerca. La memoria non è solo confinata in una giornata, in una produzione cinematografica, narrativa o teatrale. È una opportunità che vuole rovesciare la fluidità inerte del mondo di oggi.

Non ci saranno più guerre dopo la carneficina dei Lager, dopo una bomba atomica, il terrore post-bellico: Ucraina e Russia stanno combattendo con le armi, oggi, nel 2023, quanti altri conflitti ci sono?!

“Anna, Diario figlio della Shoah” non è uno spettacolo teatrale. O meglio, citato così risulta al pari di una definizione monca.

Tony Lofaro

E’ un progetto, una fabbrica in cui l’idea produttiva (iniziata appunto da Colisseum) ha incontrato la mente geniale di Tony Lofaro (regista, direttore artistico e coreografo della Cooperativa), Daniele Cauduro (coautore del monologo interpretato, attore professionista, veste i panni di Otto Frank) e una ragazzina meravigliosa ‘l’Anna’ (Cristina Pini, studentessa diciasettenne) per eccellenza, che resterà per sempre la Madrina di tale rappresentazione.

Cristina Pini in una scena di Anna, Diario figlio della Shoah

C’è una contaminazione nella scena in cui professionisti e comparse (intendendo studenti di scuole, licei, scuole di danza della cooperativa) si uniscono sinergicamente così come le varie arti, danza, prosa, vengono sapientemente fuse, connesse.

L’obbiettivo è di sensibilizzazione, promozione e coinvolgimento di tutte le scuole nazionali, di modo che questa produzione diventi un format, una possibilità formativa viaggiante poiché le comparse possono essere gli allievi di altri istituti che aderiscono al progetto.

È uno spettacolo motore. Il viaggio di 55 persone (alcuni quadri di scena arrivano a contare ben 30 persone sul palco) che punta ad un impegno per il recupero e lo slancio della dimensione civile, culturale, responsabile.

particolare di scena

Cristina Pini interpreta Anna: ha studiato e si è permeata di quella ragazzina intenta a scrivere il Diario. Sa che un giorno sarà necessario trovare un’altra studentessa disposta ad affrontare questo processo osmotico, perché è la normale evoluzione. Cristina – Anna è altrettanto consapevole della bellezza e dell’onore regalatole da un vissuto storico, da un’idea gancio che proietta il domani.

“Anna, Diario figlio della Shoah” – dice Franco – è il main focus attuale della Cooperativa, inserito nell’ambito del progetto “Arbeit macht frei, per non dimenticare”, alla sua quarta edizione alcuni riconoscimenti importanti, che restituiscono la giusta fierezza sono arrivati! Lo spettacolo ha ricevuto i patrocini della Giunta Regione Lombardia Assessorato all’Autonomia e Cultura, del Comune di Milano (con la possibilità di utilizzo del logo Milano è Memoria nonché l’inserimento dello spettacolo stesso tra le iniziative del comune meneghino tra gli eventi dedicati al Tema medesimo), dei Comuni di Cantù ed Ivrea.

La meta è generare un modello flessibile che educhi, conduca i giovani al cuore responsabile della loro missione, sostenendoli, coinvolgendoli, investendoli della loro grande capacità.

Si ringrazia Franco Campanella, ricordando che Colisseum affianca altri progetti incentrati sulla psicomotricità, sulla disabilità integrata alla quotidianità normodotati attraverso percorsi con l’acqua. Non resta che inserirsi in questo flusso di memoria e futuro, “Anna, Diario figlio della Shoah” accoglie, va controcorrente, è una rete e domanda di diventare la maglia in più, l’anello in più. Ci vogliono tante mani per arrivare un po’ più in là.

Si ringraziano tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo progetto generatore di bellezza. Si ringrazia Silvia Arosio per la condivisione e le fotografie.

“Mai come oggi le parole della piccola Anna Frank risuonano forti come un pugno nello stomaco per il momento storico che stiamo attraversando, pensando alle guerre in atto, alle discriminazioni, a certe involuzioni della sensibilità della razza umana; a noi, con decisione, ancora una volta il compito di tramutare in ricordo e memoria l’orrore e la discriminazione in bellezza, divulgazione. E sempre sarà, per Anna e per tutte le persone mai più tornate a casa da quella fabbrica della morte che è stata la Shoah”. Tony Lofaro

Il tour di “Anna, Diario figlio della Shoah” debutta il 26 e 27 Gennaio a Cantù (Teatro Fumagalli), il 28 Gennaio a Ivrea (Teatro Giacosa) e il 31 Gennaio al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano.

erica g.

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