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Lisistrata: dalla Guerra alla Pace, il Timone al Gentil sesso

da | Ott 26, 2020 | Arte & Teatro

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Per metà ateniese e per metà napoletana: è Lysistrata, una donna che se non fosse nata tale, sarebbe stata un Uomo-Maschio eccezionale! Il maschio alfa del Gentil Sesso. Ed ha tutta la bellezza e sinuosità che un corpo ed una mente di Donna deve avere! Lei, Lysistrata, una guerra da combattere ce l’ha! Per giungere alla Pace.

Ma ha bisogno di tutto il coraggio delle donne e di tutte le donne di coraggio!

“O Lisistrata mia, che c’è di nuovo,
che ci raduni tutte qui? Che affare?
Di che grandezza?”

Noi abbiamo una guerra da combattere, portare in ogni gesto e Parola, in ogni incontro, il seme della saggezza, dell’amore per la bellezza e la vita, della cultura, di quella finezza che appartiene a quegli uomini e a quelle donne che ci credono! Abbiamo una rivoluzione da fare, silenziosa ma efficace! E davvero coinvolge tutti, non solo il Gentil Sesso!

Siamo nell’Atene del Quinto Secolo Avanti Cristo, le relazioni sociali che una donna poteva intrattenere sono facilmente intuibili, data la visione dell’epoca e di ciò che la donna rappresentava in quello specifico immaginario maschile. La donna ad Atene trascorreva la maggior parte del suo tempo in casa, non poteva avere una buona istruzione, non aveva accesso alle cariche istituzionali ed accettava il matrimonio che le veniva imposto dalla famiglia. Per le ateniesi economicamente sfavorite, avendo necessità di svolgere qualche mansione domestica presso altre abitazioni, la vita sociale poteva scorgere qualche finestra aperta in più. A Sparta le donne erano un poco più agevolate. Ma tutto questo era ben lontano dall’ottenimento di una emancipazione profonda e di ciò che le donne possono dare alla comunità. Tutto questo portava a consumare la vita stessa della donna e di riflesso degli uomini.

Perché era tempo di Guerra, la Guerra del Peloponneso. Battaglie su battaglie, uomini impegnati al fronte, uomini che tornavano per qualche giorno, a scaldarsi nelle alcove femminili e poi? Si ricominciava a spargere sangue, a pulire le armi!

Siamo nella nostra epoca. Abbiamo ottenuto il riconoscimento che meritiamo? Donne ed Uomini? Oppure le differenze oltre che il genere, riguardano qualcosa di più profondo, le cui radici vanno ben oltre l’essenza femminile e maschile? Eppure la sensibilità tocca quella parte umana che sia nella Donna che nell’Uomo ha il sapore di femminilità. Possiamo dire di avere un’adeguata istruzione? Le relazioni sociali di cosa sono fatte effettivamente? Di matrimonio ne si parla ma che valore ha? Le donne hanno accesso alle cariche istituzionali eppure c’è quella sottile discrepanza permanente e gli Uomini: hanno imparato a delegare troppo?

Perché è tempo di Guerra, battaglie in cui vi è lo spargimento di una paura che agita i cuori e non fa dormire. Il piacere ed i soldi dilagano e divampano in ogni Nazione. Le alcove femminili, le acropoli piene di armi più potenti dei proiettili. Si sparge un sangue invisibile, che annienta e può uccidere il cuore.

“E allora parlo: ché non c’è da fare
misteri. Donne, se vogliam costringere
gli uomini a far la pace, ci dobbiamo
astenere…”

L’astensione, rinunciare per salvare, lasciare per qualche tempo ciò che ci è caro affinché torni la Ragione ed anche la Fede che in ciascun Uomo è presente e bilancia l’istinto con la consapevolezza. Il piacere ed il denaro, le due cose che muovono il mondo da sempre ed anche quello di oggi. Le guerre si fanno quando si ha tutto. Le guerre si fanno anche col niente.

Ma togliere la natura dell’Uomo può far cambiare idea… come ad Atene, in tutti i tempi, in tutti i popoli!

Noi Donne ed Uomini di oggi siamo chiamati a diffondere quell’amore che porta all’apice di un piacere che va soddisfatto ma con abilità, quella sommità resterà lì, sospesa, in attesa che le guerre cessino, che l’umana saggezza torni e che la Pace si ristabilisca. Perché non siamo esseri umani solo per pro-creare e gestire faccende domestiche! Siamo molto di più!

L’invito di Lysistrata è forte e chiaro e pretende un giuramento. Sprangare le porte e addirittura tenere in assedio l’intera acropoli. Lysistrata convince alla rinunzia dell’amplesso e del godimento quelle donne ebbre di lamento verso la guerra che portava via i loro mariti, i loro amanti e tutto ciò che l’immaginazione consente.

La debolezza dell’umana natura si rivela in tutta la fragilità. E’ un cristallo sottilissimo che si sbriciola tra le mani. La guerra questo lo sa e non scommette sulla riuscita dell’impresa. Ma Lysistrata ci crede. Si profuma, si fa bella, indossa la tunica più preziosa, si muova con fianchi che sono onde di promessa di piacere. Inganna e seduce la guerra. Inganna le donne per mezzo degli dei. E l’impresa riesce!

La nostra debolezza è autentica ma anche noi possiamo contare sulla Lysistrata dei giorni nostri. C’è fermento e c’è quel brivido di coraggio che alimenta la fierezza di essere donne ed uomini che osano. La parte che si veste di seduzione e sensibilità è la nostra Lysistrata. Ella sa che per ottenere la Pace ai giorni nostri deve mostrarsi disponibile ma arretrare al momento opportuno. La guerra la vinciamo facendo passare dalle porte sprangate voci sussurrate di poesia, storie tramandate al telefono, il recupero dell’arte del fare, il diffondere un piacere raffinato impiegando le mani ed il disegno.

La nostra Pace è tornare a volare liberi partendo dall’apertura di cuore e mente pronti ad affascinare e a disseminare germogli di coraggio.

Con Lysistrata viene calato il sipario nella nostra epoca. Ma quello che molti non sanno è che la freddezza rimasta in una platea ora vuota, diverrà la tomba dell’ignoranza che tenta di soffocare quella parte femminile di Donna e di Uomo che appena dietro il tendone rosso sta già cantando come una sirena.

Perché la pace Lysistrata l’ha ottenuta ad Atene, ha piegato il volere del mediatore portando così anche Sparta a deporre le armi. La Guerra del Peloponneso è terminata.

Perché la nostra Lysistrata si tramuti in canto ammaliante: tratterremo il piacere ed il denaro, con il significato dell’oggi, ma in quella platea che è il nostro quotidiano, troveremo il mediatore affinché possiamo tornare a volare di nuovo in una Terra ed in Cielo, liberi ed in Pace!

“Giacché tutto è finito per la meglio,
su, conducete via, Laconi, queste
donne, e voialtri (agli Ateniesi) queste. E stia la moglie
presso il marito, ed il marito presso
la moglie. E poi, per il felice evento,
balli ai Numi intrecciamo; e d’ora innanzi
dal più cadere in colpa ognun si guardi.”

Si ringrazia il Teatro Giuditta Pasta di Saronno

Si ringrazia la fantastica, energia, meravigliosa Marisa Laurito

Con la certezza che il sipario torni ad alzarsi, con la fermezza di un canto che ammalia e fa trovare la nostra mediazione affinché la speranza ed il coraggio possano diffondersi ed espandere il piacere della Vita, perché essa va goduta appieno! Per l’uomo e la donna di oggi dobbiamo essere Lysistrata e l’amore per la bellezza sia l’arma silenziosa da condividere con chiunque incontriamo. Accendiamo il piacere, una piccola fiammella che tramuterà in un incendio esplosivo contagioso perché ogni uomo abbia l’eleganza di Fede e Ragione di una Donna.

erica g.

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