Giornata della Memoria | Teatro Giuditta Pasta Saronno | Dialogo con Chiara Bettinelli e Angela Demattè | Lydia tra le Nazioni di Mara Perbellini, regia di Paolo Bignamini con Angela Demattè e Maria Laura Palmeri
Lydia Gelmi Cattaneo la prima <Giusta tra le Nazioni>, donna capace di anticipare i tempi, fatta di una volontà che tocca i venti di movimenti di ispirazione femminista, personalità complessa, poliedrica.
Lydia pone il focus immediatamente sul piano prospettico del salvare una vita umana come atto giusto a prescindere. L’occhio è perciò sulla giustizia, sulla dimensione della vita e di quanto debba essere protetta.
Giusto tra le nazioni è colui che salva la vita di un uomo
Lydia è stata la prima ad essere insignita di tale titolo. Ma la sua figura ha richiesto una costanza, una dedizione di ricerca paragonabile alle indagini poliziesche. Chiara Bettinelli con il suo lavoro di accompagnamento e organizzazione delle produzioni nei teatri, segue collateralmente progetti – perla. <Lydia tra le Nazioni> è uno di questi, quasi non lo avrebbe sviluppato se non fosse stato per l’intervallo di due anni in cui i tempi si sono dilatati! Quale migliore occasione per rispolverare possibilità e potenzialità di idee?
Chiara incontra la figura di Lydia, decide di indagare, di recarsi nei luoghi dove la donna ha lasciato traccia, di interrogare le persone che ne danno testimonianza diretta ed indiretta. La partenza è Castello Valverde dove Lydia ha trascorso gli ultimi anni e dove, ora risiede un nipote. Da lì si estrapola una mappa, aneddoti, dichiarazioni e memorie.
Lydia: la memoria taciuta
Ricordi che Lydia preferiva tacere, relegare all’oblio – dichiarandosi lei stessa nel momento ufficiale in cui riceve il titolo di giusta in Israele presso Yad Vaschem – non per mostrarsi indifferente, superiore, modesta, piuttosto per proteggere il proprio mondo interiore dalla grande storia, dagli orrori – fardello che impedivano di andare avanti con e nella vita. Il cervello umano rimuove ciò che è troppo doloroso. Lei e molti altri salvati o prodighi nel offrire aiuto, volevano fare lo stesso.
Lydia donna esplosiva, dal grande coraggio, estroversa nel promuovere gesti progressisti, ama la vita, è sopra le righe, legge Maometto, contesta Mussolini per aver relegato le donne al ruolo di fecondatrice, ignorando le promesse, viaggia, studia lingue, segue spedizioni archeologiche, consegue la patente, rimprovera per iscritto un ministro presentatosi nel suo piccolo paese perché non ha assistito al saggio di danza delle bambine, preparato in suo onore. È donna, moglie, mamma. Nel suo piccolo paese bergamasco. Le sue gesta si muovono nel mondo tra ebrei, fascisti.
Il personaggio di Lydia diviso tra il suo giardinetto e il villaggio globale, le proprie forze interiori, il proprio desiderio e il voler fare qualcosa di grande, inserirsi nel flusso cosmico.
Mara Perbellini: chi se non tale <Nome> importante, di pregio e delicatezza nella scena teatrale e televisiva, amica intellettuale di Chiara, poteva scrivere un testo avventuroso, cinematografico, calzante, centrando questa Giusta in un modo diverso, partendo da una vicenda, offrendo un punto di vista interpretativo, oltre il documentario?
Angela Demattè: attrice affermata, donna, mamma. Chi se non una personalità come quella di Angela, determinata, capace di attrarre come espressione, dinamicità, temperamento poteva dare corpo e calore all’idea di Lydia? Già coinvolta nell’interpretazione di un’altra donna – Etty Hillesum – legata al contesto della Memoria, qui sottolinea l’aspetto di indagine, intimo, costruito su istanze personali, sulle contraddizioni che vivono nella Giusta.
Cosa la tocca e cosa ci tocca Lydia?
Nel ruolo di attrice e donna, Angela, per questa produzione, va ad osservare e rivelare gli spazi interiori. La ragazza ebrea (interpretata da Maria Laura Palmeri) che Lydia nasconde la accusa di voler aiutare per avere riconoscimenti: è così? Rischia per un titolo onorifico la vita dei suoi figli? Mette a repentaglio ciò che potrebbe fare lei se vivesse in un’altra epoca? Lo scontro interiore con quello esteriore.
Lei vuole studiare, farsi strada, in cerca di carriera, dal suo piccolo contesto ad un habitat più ampio. Ancora il rimbalzo tra il sé, la piccolezza e le leggi universali, l’ecosistema. Lydia bizzarra, folle, come può mettere insieme i pezzi? Anche Angela se lo chiede.
La risposta si annida nella silenziosa umiltà che ha conservato la preziosa e celata testimonianza di Lydia.
Una produzione che coinvolge donne tenaci, propositive, il Regista capace di condurre ogni aspetto e personalità sul palco. Certamente il progetto di Lydia è una delle tante altre perle che verranno forgiate da Chiara, dell’interpretazione di Angela e Maria Laura, dalla trasposizione intuitiva e acuta di Mara.
Lydia tra le Nazioni è in scena a Saronno presso il Teatro Giuditta Pasta il 27 Gennaio alle ore 21.00 – cliccare qui per maggiori informazioni e prenotazioni
Si ringraziano Chiara Bettinelli, Angela Demattè, il Teatro Giuditta Pasta di Saronno. Si ringraziano coloro che hanno permesso la produzione di tale idea, il regista, le artiste, i tecnici, i sostenitori poiché la Memoria diventa opportunità di divulgare un messaggio proiettato sul riscatto alla vita, alla bellezza, alla responsabilità verso sé e l’altro.
erica g.
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