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Luisa e Asiul: due nomi, un dialogo ed un’anima

da | Feb 3, 2025 | Arte & Teatro | 0 commenti

Saronno | Teatro Giuditta Pasta| Luisa Borini in <Molto dolore per nulla> – Spettacolo Vincitore In-Box 2024/25

“Sono una donna piena di contraddizioni con uno spiccato senso del controllo: davvero un bel rompicapo! Adoro le mie contraddizioni, non vi rinuncio!” – Luisa Borini

Questo è uno dei pensieri di un dialogo intenso con Laura, no! Luisa!, Luisa Borini che porta in diverse città un lavoro prezioso: “Molto dolore per nulla”.

<Molto dolore per nulla è il racconto di un dolore attraversato, da perdonarsi e persino da ringraziare perché è anche merito suo se si può guardare con un sorriso tenero e divertito a ciò che siamo stati e che siamo, e tutto questo non è nulla.>

Luisa Borini attrice in prima linea ed anche autrice dei suoi progetti. Tutto questo è più di una professione, è una vera missione affinché si getti luce su ombre che spesso attraversano la propria consistenza. Diventa essenziale parlarne, portarlo sul palco dei teatri e pensare anche ad una visione educativa dedicata alle scuole ma… cominciamo dal principio!

Molto dolore per nulla è scritto da Luisa, si tratta di un incipit autobiografico. E’ un lavoro le cui fasi sono le stesse di una storia di amore che finisce con la produzione di un monologo formato da più sapori: comico, tragico, verista.

Luisa ha iniziato a scriverlo durante gli anni della pandemia, di getto. Alcune parti sono rimaste invariate e così vengono messe in scena. Eppure questo testo ad una voce è stato abbandonato, poi ripreso e solo nel Marzo del 2023 ha visto la luce sul palco.

“Luisa continua a chiamarti al contrario, come da piccola. Non avere paura degli altri Asiul!”

Il cavo del microfono è lunghissimo: proviamo a creare un cerchio.

È importante sapere dire no ed imparare a non sentirsi in colpa benché spesso alcune situazioni e chi ci è vicino conduca proprio a questo… Sono ferite profonde, si chiamano ricatti emotivi e la propria vita è nelle mani degli altri quasi senza accorgersene. Subentra un senso di vergogna.

Avvolgiamo il filo attorno ad un braccio, mentre si racconta, ancora disillusi.

Questa è una tragi-commedia, quella di tanti uomini e tante donne che hanno accolto un’intervista dimostrando attraverso le risposte, quanto siano dipendenti affettivamente in qualsiasi tipo di relazione. La dipendenza affettiva è inserita per la prima volta nel DSM-5, il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.

Il filo inizia a muoversi insieme al corpo, inizia anche a stringere, come è possibile? Lo sto guidando io!

Queste ferite di bisogno, di dipendenza creano vuoti, non sono mai del tutto sanabili, si attenuano e si impara a conviverci.

Adesso che fai, ti metti a danzare? Dai sbrogliati, filo!

C’è un andamento canonico, brillante, favolistico a  tratti: le dipendenze sono così. Poi, immancabile, arriva lo scivolone. Si sceglie, dolorosamente di non soffocare. Che diavolo vuoi filo?! Sono indipendente da te! Come ho permesso di lasciarmi sopraffare? Cosa hai detto e fatto per far si che sia accaduto. Do la colpa agli altri ma in realtà ho reiterato meccanismi personali che ora vanno sanati.

Molto dolore per nulla, vincitore del premio In-Box 2024 – 2025 ha già toccato tantissime città e ne toccherà altre, questo è l’intento di Luisa, il sogno di diffondere una sensibilità su un tema delicato e sempre più presente nell’ambiente domestico, lavorativo, relazionale.

Luisa è vestita di rosso, il colore di Marte, con la forza della propria rivincita sulle ombre da cullare, pulire, perdonare.

Luisa ha un microfono con un cavo lunghissimo, sono le dipendenze che danzano accumulandosi.

È una storia semplice, densa, carica di coscienza e imprevedibilità. Le maschere cadranno, scivoleranno per volontà e per sbaglio. Rimane il vuoto da illuminare. Salvarsi e rendersi salvabili dinanzi ad una questione che deve essere detta senza paura: la dipendenza affettiva porta inevitabilmente a rapporti disturbati, tossici, si spezza il respiro.

È una storia che vuole educare: allo stesso modo bisognerebbe coltivare un senso etico della relazione, di qualsiasi natura essa sia di modo che non ci siano i picchi di “troppo” amore o “poco” amore.

Gli esseri simili si riconoscono, se provengono da fragilità equivalenti, il groviglio è fatto, il filo lunghissimo si insinua, seduce e getta in un buio privato dai sensi.

Molto dolore per nulla è una storia semplice con una scelta scenografica minimalista: occorre così poco per fare luce. Luisa, la piccola Asiul lo ha compreso ed oggi, liberamente, porta quel filo nella direzione dettata dalla sua sola volontà.

“Auguro ai ragazzi, ai bambini, come alla me stessa Asiul, come a mio nipote di non piegarsi al giudizio, di essere se stessi”

Martedì 4 febbraio il sipario del Teatro Giuditta Pasta di Saronno si apre con lo spettacolo Molto dolore per nulla, di e con Luisa Borini – qui per informazioni

Si ringrazia per la disponibilità e la straordinaria sensibilità Luisa Borini, l’ufficio stampa Donatella Franciosi, la Produzione e il Teatro Giuditta Pasta

erica g

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