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Cento: il numero del ritmo e della pienezza al femminile, secondo Lella

da | Feb 18, 2022 | Arte & Teatro

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Una scalinata che porta ad una sorta di podio, al di sotto vengono combinate ogni sessanta secondi le lettere di colei che è presentata.

Un’enciclopedia per cui si dovrebbe compiere un buon esercizio quotidiano: leggere una pagina di questo volume e apprendere, giorno per giorno, di cosa è composta la vita di una donna, per essere riscatto di quel vocabolo, di quel logos che inevitabilmente comporta un’azione. Dopo aver letto le vicende -spesso oscurate- di chi per sopravvivere ha sposato esilio e anarchia ad esempio, non si può restare indifferenti.

C’è chi ha realizzato quest’enciclopedia di donne e, come raffica di vento, per cento minuti imporpora di un alito coraggioso, brillante, variopinto, ampio i capelli di spettatori che ambiscono a trascorrere una serata, degli istanti di serenità.

Chi può riempire di serenità, lo spazio tra un ballo ed una rivoluzione se non una donna, se non cento donne valorose, anzi meglio centotre?!

Serena Dandini ha forgiato “Il catalogo delle donne valorose” raccontando trentaquattro mirabili e meravigliose – sebbene alcune dimenticate – storie femminile emblematiche.

Serena Sinigaglia ha pensato di espandere, grazie ad una straordinaria Lella Costa, questa raccolta, arrivando a quota cento, portando sul palco questa idea folle, dal sapore di un’avventura verniana.

[n.d.r. da sinistra a destra: Serena Dandini – Serena Sinigaglia – Lella Costa]

Un’impresa per molti ma, come ha saputo replicare Nellie Bly – reporter ed esploratrice statunitense – , compiere il giro del mondo in 80 giorni non è poi una gran cosa, non c’è poi da stupirsi, quando ad affrontarlo è una donna.

In questo viaggio nel tempo Lella Costa, deliziosa, fascinosa e magistralmente energica, mostra una donna dopo l’altra:

  • Ilaria Alpi – della frase “L’unico dovere del giornalista è scrivere quello che vede” di Anna Politkovskaja ne aveva fatto la sua massima;
  • Monica Vitti – “L’attore ha due handicap, io tre: sono una comica cosiddetta, cioè un’attrice brillante, e allora prima di tutto si aspettano che io faccia ridere”. Cit.
  • Edith Piaf – “Tutto quello che ho fatto per tutta la mia vita è disobbedire.” Cit.
  • Emma Goldman – “Il crimine non è altro che energia male indirizzata”. Cit.
  • Ching Shih – n.d.r da prostituta a piratessa, forse la più spietata e la più giusta;
  • Anna Kuliscioff – “Ricordati, Ninina, prima di adirarti contro uomini e contro cose, di dare uno sguardo nel profondo dell’animo tuo, e vi troverai spesso molte attenuanti che volgeranno l’ira a pietà o compassione”. Cit. da una lettera alla figlia.

E’ solo un breve assaggio di pienezza, ironia, vastità, qualità e profondità che Lella Costa presenta con “Se non posso ballare… non è la mia rivoluzione”.

Nomi che si compongono e si scompongono su quel podio calcato da Lella dove ciascuno prenderà una lettera, ne diventerà tutore, custode.

Questo spettacolo dà serenità, perché viene portato alla luce il coraggio di tante vite umane, vite di donne, che si spendono da sempre, anzi si donano da sempre per quella Madre e per quei suoi figli colmi di grovigli, vizi e virtù. Una Madre che abitiamo ogni giorno ed è la Terra, popolati da viventi capaci di inciampare e di compiere grandi imprese senza farsi notare.

Questo è il senso di portare in scena con un’attrice come Lella, l’enciclopedia umana di valorose donne. E Lella, confida che è il medesimo significato da attribuire al proprio mestiere, tutti i giorni, nonostante i più oscuri momenti storici.

Per informazioni sullo spettacolo previsto per Sabato e Domenica 19 – 20 Febbraio a Saronno presso il Teatro Giuditta Pasta cliccare qui.

Si ringrazia il Teatro Giuditta Pasta per l’attenzione e la cura nel proporre spettacoli accurati, accogliendo ed osservando ciascun spettatore come ospite di famiglia.

Si ringraziano tutte le donne e gli uomini che raccolgono questo alito di speranza formato dalla forza di donne valorose.

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