flexile-white-logo

25 Agosto: La Traviata veste Liberty a Varese

da | Ago 17, 2023 | Arte & Teatro | 0 commenti

25 Agosto 2023 | Giardini Estensi di Varese | La Traviata – Opera Lirica di G. Verdi – VEF Menotti 2023 Dir. Stefano Giaroli, Regia di Serena Nardi

Nell’apertura de La Traviata, c’è tutta la sintesi di ciò che si snoda nei tre atti composti da Giuseppe Verdi.

Si percepisce l‘Amami Alfredo, il Valzer della Festa di Violetta, i climax gioiosi e drammatici che caratterizzano l’opera medesima. 

Ma si badi! Come sottolinea la straordinaria sensibilità della regista Serena Nardi, parliamo di Opera poiché di questo si tratta, in realtà è un racconto possibile, plausibile in qualsiasi luogo e tempo. Infatti, la matrice di Giulietta e Romeo shakesperiani, si ritrova costantemente. Qui Verdi ha mosso qualcosa in più: La Traviata è un lavoro di avanguardia, dà una sferzata di innovazione, rientra nella Trilogia dell’opera popolare insieme al Rigoletto e al Trovatore, mostrando persone e situazioni comuni, di tutti i giorni, lontani da semidei, sfarzi e tratti altisonanti. Violetta e Alfredo manifestano i venti di rinnovamento stilistico che si slegano dal periodo post-Romantico.

La Traviata apre così a Verdi la consacrazione mondiale dopo già aver raggiunto una buona notorietà col Nabucco.

La prima della Traviata alla Fenice di Venezia, vede la luce nel 1853. Il titolo originale scelto dal compositore italiano era ‘Amore e morte‘.

Verdi racconta una storia nuova. Si basa sul romanzo de La signora delle Camelie di Alexandre Dumas (figlio), porta agli occhi della borghesia le vicende di una donna – una cortigiana – che ad un tratto riceve il corteggiamento di Alfredo. Non è il solito adulatore, lui le parla e le fa percepire il Vero Amore.

La Traviata – Come può una donna di mondo cambiare, redimersi, non essere disonore per chi vuole farne la propria consorte?!

In un clima di censura, prospettive puritane, goffe e bigotte, Verdi affronta tematiche attualissime, anticipando i tempi. Del resto farà così anche con Falstaff, l’ultima sua composizione.

Violetta è incredula che possa ricevere Amore, lo dice ripetendo a sé più volte questa stranezza. Non vuole indugiare sulle Follie di questo sentimento – Amore per l’appunto – misterioso che è croce e delizia. La trama del destino a cui andranno incontro Violetta e Alfredo è conosciuta o comunque intuibile.

Le scelte di Violetta e di donne disposte a “vendersi” (importante la riflessione che porta a constatare la presenza nei giorni nostri di queste realtà e vicende!), ricalcano un profilo psicologico noto, uno snodarsi di eventi altrettanto decifrabile. D’altronde una cortigiana (potremmo attualizzare il termine con vocaboli più moderni, eppure il significato rimarrebbe invariato) come può mondarsi, redimersi senza che si porti quel fardello e quell’onta – marchio – agli occhi della società?! Peggio è sopportare lo sguardo di compassione che denota una condanna incancellabile, senza possibilità di perdono.

Per tale aspetto, ancora oggi, non sono stati fatti passi avanti. Chi vuole lasciare una traccia, deve essere disposto a corrispondere un prezzo. Lo sottolinea la grande intellettuale che proprio pochi giorni fa ha oltrepassato la luce, Michela Murgia. Lo insegna Virginia Woolf in uno dei suoi capolavori ‘Una stanza tutta per sé’.

Gli esempi sono molteplici, ricordiamo che Violetta spirerà col cipiglio di donna consapevole della sua grande capacità. Malata di tisi e nell’animo eppure…

La sospensione è voluta perché l’invito a La Traviata è forte, chiaro e determinato. I Giardini Estensi chiamano gli invitati ad assistere all’Opera poiché sono la prima cifra caratterizzante il Varese Estense Festival Menotti, una tradizione annuale che non può mancare!

I varesini – e non solo, varesotti e chiunque è ben accolto! – devono poter assaporare il gusto di tornare ad essere crocevia culturale. Il passato di Varese fino agli anni Dieci e Venti era proprio questo! Verdi scrisse dei pezzi di Traviata proprio a Villa Recalcati. Quante Opere sono state provate al teatro sociale della città!

La memoria debole non aiuta, a questo ci pensa però Serena Nardi, Mara Grisoni e tutti coloro che realizzano il Festival con poche ma emblematiche leve: la passione, il sudore, la volontà di educare alla bellezza, vera cura sanante e risonante per l’uomo di oggi.

La seconda cifra allora è ambientare La Traviata negli anni Venti a Varese, considerata La piccola Parigi, un punto di riferimento mondano, culturalmente promettente, florido grazie allo stile Liberty in voga. Ecco il motivo raffigurato sulla locandina de La Traviata, sono le quattro stagioni di Alphonse Mucha, principale artista dell’Art Nouveau e del Liberty.

Esistono uomini, donne che ancor prima di essere artisti, sono avanguardie storiche, anticipatori da ascoltare. Un passo ancora indietro, li troviamo assolutamente spauriti dinanzi alla dissolutezza sociale. Semplicemente, con la consapevolezza coraggiosa dei naufraghi, hanno scelto la Bellezza come meta, fine ultimo per poter suggellare il loro sì oltre a questa vita, controcorrente, senza desistere.

Violetta non ha fatto altro che ispirarsi a tale principio, infine!

Si ringrazia la delicata sensibilità di Serena Nardi, Mara Grisoni, tutti gli enti e le istituzioni che hanno permesso tale produzione.

Venerdì 25 agosto ore 21.00Giardini Estensi di Varese

La Traviata – Melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi –  Libretto di Francesco Maria Piave

Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane Direttore: Stefano Giaroli – Regia: Serena Nardi

Coro dell’Opera di Parma    Maestro del coro: Emiliano Esposito 

In caso di ulteriore maltempo il 25 agosto, lo spettacolo si svolgerà al Teatro Nuovo di Varese, via Dei Mille.

Per info e biglietti: Tel: 327 7968987 email organizzazione@teatrogiornidispari.it

erica g

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Related Posts: