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Ipposinergia: una storia vera nel giorno di Yule

da | Dic 21, 2022 | Testimonianze & Racconti | 0 commenti

Angera | Testimonianze | Una Storia Vera trasmessa grazie all’incontro con Daniela Granziera

Ipposinergia – come nasce?

Ipposinergia nasce nel 2015, non è un maneggio, non è una scuola, ma propone una filosofia di approccio ai cavalli. Ipposinergia è stata fondata da Daniela Granziera, proprietaria di Menta e Alice che vivono in un centro etologico sul Lago Maggiore.

Quarantatre ettari di terra, prati, boschi, tracciati e sentieri ricavati con staccionata, a pochi minuti dal Lago Maggiore, che però non si vede.
Un luogo nascosto e pacifico, dove tutti operano per il bene, salvano persone, uomini, donne e bambini che per un motivo o per l’altro si ritrovano lì, chiedendosi di quali emozioni sono fatti piuttosto che lasciarsi abbindolare da carriera, routine, chiacchiere da circolo, il risucchio della noia, la noncuranza di vivacchiare.
Ci sono lunghine, selle, coperte, staffe, stivali di cuoio.

Mi viene incontro un cavallo, pare giovane, zoppica. Salvato da una triste e immaginabile sorte, viste le sue condizioni. Sento che vorrei accarezzarlo, posare la mia fronte sulla sua. Non viene più montato, nemmeno viene impiegato nelle lezioni di recupero e lavoro a terra, con umani in difficoltà, per rispetto. Ci vorrei parlare, camminando a fianco, non pretendo certo di giocare con lui a nascondino.

Non capirebbe lui, non capirei io: non ci si fida in una manciata di minuti di qualcuno. Siamo zoppi entrambi, pur vero, non significa nulla.
Lui potrebbe spogliarsi più velocemente di me, ma dobbiamo addomesticarci a vicenda per parlare. Lo lascerei brucare ed io sguinzaglierei fuori i pensieri, stando seduto, col busto eretto, svestendomi.

Ipposinergia – oltre i luoghi comuni

L’avrete sentito molte volte, oramai in questi ultimi anni non si parla che de ‘il ritrovo si se’, ‘la centratura’, ‘la connessione’…
Maestri di yoga, guru della comunicazione, centri di ben-essere, curanderi e?
La solita storiella compassionevole di chi non ce l’ha fatta ed ha trovato la sua via, aprendola agli altri?
Leggetela come vi pare. A ciascuno il suo momento.
In questi quarantre ettari, vicini al Lago Maggiore, appena si varca il cancello, si entra nel sortilegio al pari di quello narrato da Tolkien, ben oltre La Contea: si giunge a Gran Burrone!
Perché la scelta è ricaduta sulla Terra di Mezzo?! Sfogliando le immagini nella mente a lungo covate, narrando l’esperienza riesco una esclamazione: ‘dipingi la Saga degli Hobbit!’

  • Ci sono Maestri, Istruttori, Assistenti, Uomini di scuderia, allievi. Si forgiano le risorse, si affilano le virtù, si sconfiggono o si fanno mutare ombre e debolezze.
  • Ci sono cavalli, diventano come ‘famigli’, il corrispettivo di sé, la forma quadrupede di un angelo custode, il proprio Agnello Sacrificale. Cavalli la cui tempra è quella di un highlander.

Queste parole ricalcano la conversazione con chi tutto questo lo ha vissuto su di sé: Daniela Granziera.
E’ una donna che si pone come portale tra i cavalli e gli umani, la terra operosa, officina di salute e, il resto.

Daniela con uno sguardo di Pura Gioia, potrebbe essere questo il suo secondo nome?

Una sferzata di gioia che solletica, stuzzica, fa comprendere il senso di un riscatto più dimensionato e risolutivo. La sua esperienza, il suo passato che aveva già una direzione beh, un termine medico, un ‘disguido’, l’ha travolta.

Fino a che Menta, curiosa, intelligente, conoscendo bene il fatto suo, non ha corrotto il cuore di Daniela.
Menta, nome legato alla rinascita anche nelle condizioni avverse, alla forza, al calore del sentimento, ha dato
il suo imprinting a Daniela.

Ipposinergia è Gioia!

Con una gioia non solo di chi ce la fa, di chi ha vinto, no, con uno sguardo gaio di chi ha compreso il valore degli
accadimenti, ogni cosa è dove deve essere, si sente in equilibrio, senza più malcontento, senza più ira o noia
.
La felicità provata nell’estrema sintesi di una intesa con la nobile Menta e da lì, a recuperarla ogni volta, portando un po’ di bene, senza la pretesa di salvare il mondo.

Lontani dalle crocette, non si cerca di essere migliori di nessuno in questa terra, il tentativo è solo su sè stessi, forse nemmeno quello, semplicemente si vuole scorgere oltre il velo del vivacchiare, si vuol fare un tentativo, su queste vie, autostrade, tangenziali.
Non si vuole essere gatti – con tutto il rispetto per gli astuti e magnetici felini – passando sul tratto Milano – Bologna incoscienti. Si vuole trovare la propria dimensione.
Ed anche i cavalli, trovano in chi li conduce presso l’immensa prateria boschiva, nei cuori di allievi e maestri, il salvacondotto verso la libertà. Non è ancora tempo di dirigersi verso Valinor.

Seguire Daniela, pura gioia, è poter lambire quel significato che ha un sapore di orgoglio quotidiano, umile, quasi nascosto ma c’è. Due suoni accompagnano questo: uno è fatto di zoccoli, l’altro di deliziose scarpe da ballo, un’altra passione di Daniela! Tra crini e pailettes con gioia, apre la danze al ‘sopra-vivere’, una versione meravigliosamente diversa e audace, inizia quando apriamo gli occhi, di mattina o di sera, quando è il momento.

La scelta di pubblicare questa testimonianza nel giorno di Yule è voluta, simboleggia il passaggio alla Luce; si ringrazia con ammirazione Daniela e i Cavalli

erica g.

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