Con l’avvento dei potenti strumenti tecnologici, la dimensione lavorativa e di svago si fonde sempre di più con il mondo virtuale, il mondo del web. Una parola chiave importante dettata dal buon senso e dalla cronaca odierna è “sicurezza”. Per parlare di questo argomento rivolgiamo alcune domande fondamentali all’Avvocato Ruggiero, avvocato libero professionista che, nella sua esperienza ha avuto modo di occuparsi di questioni informatiche.
Donne, mamme e web: cosa suggerisce questo trinomio?
Certamente le opportunità di crescita professionale mediante il web sono davvero importanti per donne e mamme che talvolta per praticità si trovano a lavorare ovunque…tanto basta un tablet, un Ipad, uno smartphone o un piccolo pc ed una connessione Internet!
L’altra situazione da prendere in esame è che quando si ha un po’ di tempo libero, con o senza bambini e famiglia, ci si concede un po’ di svago molto spesso sul web navigando tra Social e siti. In entrambi i casi, guadando i mari immensi della rete si conoscono tante persone. Questo fatto non sempre dà frutti positivi in quanto si evidenziano casi di donne e talvolta mamme che cadono nelle trappole di persone che sul web giocano e truffano. Attirate da certe tipologie di profili iniziano una sorta di relazione virtuale, aiutandosi con webcam, chat, fotografie digitali non rendendosi conto del pericolo nascosto: la dipendenza da una persona sconosciuta!
Lei parla di dipendenza virtuale: appare strano pensare che annullando spazio e tempo si possa diventare vittime di qualcuno
È proprio così! Chi crea profili falsi, in tal caso si tratta di persone, principalmente uomini, che richiedono amicizie, costruiscono foto ad hoc, attirano con frasi o commenti le proprie vittime, fanno leva sullo scudo virtuale.
Nel mondo del web non c’è tempo e non c’è spazio ed è facile attirare donne con qualche accorgimento o stratagemma. Nel giro di poco infatti si instaura una relazione: romantica per la donna, di completo dominio per l’uomo che la soggioga.
Il dominio e la dipendenza si traducono in richieste di soldi per spese inventate dal “dominatore”. Questo termine così forte è perfetto per descrivere la relazione che si è creata: la donna, e anche alcune mamme, in un periodo difficile si rifugiano in questo labirinto, dapprima uno spazio tutto per sé, nascosto e luccicante e poi, un incubo!
Le donne che si ritrovano in questo labirinto cosa possono fare per difendersi?
Denunciare! Questa è la parola d’ordine. Innanzitutto bloccare tutti i contatti con il profilo da cui si sta subendo la truffa e scegliere sin da subito la strada della giustizia. Solo così ci si può riscattare, venire tutelati e difesi. Le modalità presenti ad oggi sono dettate dalla Polizia Postale. Attraverso il sito commissariatodips.it è possibile compilare il modulo di denuncia online (sezione Collabora) e con questo documento recarsi all’ufficio di Polizia Postale per rendere legale la denuncia.
Ricordo che la Polizia Postale si occupa di un ampio spettro di problematiche e reati relativi al web (truffe virtuali, hacking, cyberterrorismo, pedopornografia…).
Cosa consiglia alle donne che navigano sul web ed in generale a tutti quelli che usufruiscono di questo strumento?
Attenzione, sicurezza e buon senso: le tre parole per navigare sul web. Aggiungo anche che è molto meglio una passeggiata con amici, amiche, famiglia, un po’di shopping, una serata al cinema, tanti momenti di dialogo e riflessioni… sono strumenti potenti che danno spazio a relazioni, tempo per conoscere se stessi e gli atri in modo più profondo e concreto, ben consapevoli dell’importanza di spazio e tempo!
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