Sognatore, pratico, un po’ rinascimentale, curioso, gentile.
Cinque aggettivi che però non sono sufficienti per conoscere un Artista che ha una caratteristica poco comune: sa entrare in punta di piedi e contemporaneamente con eleganza spinge la sua musica in tutti coloro che lo ascoltano anche solo per un momento. Una musica d’altri tempi che evoca leggende nordiche, battaglie rinascimentali, lodi di cavalieri alle proprie dame ma non solo. Una musica che è uno squarcio nel nostro tempo, un tuono che impone un fermarsi ed un riflettere, una musica che parla di Paesi lontani e di creature magiche, una musica che è innovazione e promessa per il futuro. Questa musica nasce da questo Artista completo che ha fatto dell’arpa il suo secondo cuore, conosciamo così Fabius Constable e la Celtic Harp Orchestra.
Questi cinque aggettivi che hai scelto mostrano una personalità che dall’età di 4 anni sceglie la musica: vivi con la musica e lo fai attraverso uno strumento particolare che denota una grande sensibilità. Fabius oggi e Fabius ragazzino: cosa direste l’uno all’altro?
Il Fabius di oggi direbbe al piccolo Fabius di tenere duro, perché tutto accade per un motivo e che c’è una “mappa” che lo porterà dove nemmeno può immaginare di andare. Direbbe che le lacrime di oggi sono i semi dei sorrisi di domani.
Il Fabius piccolino gli risponderebbe di non perdere mai la voglia di stupirsi e la capacità di resistere nei momenti più duri.
I sogni si sono realizzati?
Quasi tutti.
Quali sono stati i momenti più importanti sia belli che faticosi?
I momenti più importanti sono quelli dipinti sui volti delle persone che suonano con me: la tensione prima di un concerto difficile, la leggera felicità al termine di una bella performance. Le chiacchiere nel silenzio della hall di un albergo tra una data e l’altra, la passione e il sacrificio delle prove… La musica, a modo suo, rende tutto quanto luminoso.
Fabius in concerto, al lavoro e nel tempo libero: quale descrizione dai?
Il concerto è un momento di estrema concentrazione, in cui tutti i sistemi, fisico, emotivo e mentale sono indirizzati all’evocazione della musica. La percezione di se’ diventa intensissima e allo stesso tempo tanto sfuocata da perdere il proprio primordiale concetto di “io”.
Il lavoro, che sia composizione, prove, esercizi o insegnamento è una esperienza umana bellissima, sempre all’insegna dell’allargamento dei propri confini e della conoscenza.
E infine il tempo libero, dove esiste solo la semplicità e il calore delle cose più belle: la natura, gli affetti e la contemplazione.
I cinque aggettivi di apertura a questo incontro con l’Arte, si comprendono subito in questo direttore d’orchestra, che risalta per espressività e per lo sguardo sognante mentre conduce i componenti del gruppo e le note dei brani che riempiono non solo la stanza ma anche le persone. Un’orchestra di arpe che si differenzia per lo stile capace di seguire i tempi, usando chiavi differenti (antiche e moderne) in base allo scopo della musica in quel momento ed in quell’istante. Un gruppo di artisti guidati da Fabius che adeguano il ritmo delle note al ritmo della loro passione, del loro cuore e dei loro sogni. Note, colori e sogni: ascoltare un loro concerto di arpe è un’avventura!
Fabius sei direttore di questo gruppo di arpisti che condividono con te la stessa passione, si potrebbe definirvi una “grande famiglia”? Qual è stata l’evoluzione della Celtic Harp Orchestra? Quali sono le fondamenta che permettono di mantenere saldo il vostro obiettivo e non lasciare che l’entusiasmo di avere riconoscimenti importanti crei impasse?
Direi che definirci una grande famiglia è il modo più corretto di capire la profondità di rapporti che esistono tra i membri dell’Orchestra. Una sorta di “uno per tutti e tutti per uno”, anche nei confronti dei membri più nuovi o dei tanti ospiti internazionali che spesso si uniscono a noi.
I riconoscimenti sono importanti soprattutto all’inizio ed abbiamo avuto il merito e la fortuna di riceverne tanti. Al di là di ciò gli anni insegnano a mirare a qualcosa di diverso, all’intensità dell’esperienza, alla profondità del vivere la musica e il tempo presente.
Conoscere Fabius attraverso un racconto biografico sarebbe riduttivo e, forse, non si apprezzerebbero le sfumature, la poesia ed il genio che lo contraddistinguono e lo mostrano, insieme ai suoi compagni di arpa, con tratti di semplicità benché sia riconosciuto come artista nazionale ed internazionale con collaborazioni davvero importanti (Andrea Bocelli, Carlos Nunez…). Del resto i suoi progetti danno uno spaccato elegante ma sempre in evoluzione di Fabius e della Celtic Harp Orchestra, vedendo musiche quali il tango, il jazz, musica sudafricana, essere arrangiate, “mescolate” con sapienza ed un pizzico di follia. La stessa follia che forse ci deve essere in ogni concerto portato in Occidente ed in Oriente, che mostra e fa vivere agli ascoltatori opere indimenticabili in prima persona (progetto Dante’s Dream).
Fabius all’opera: qual è la natura del creare musica, dell’essere consapevoli di entrare in una persona, anzi, in tante persone e provocare qualcosa? Qual è lo spirito dei diversi progetti citati sopra?
La musica ha fatto miracoli nella mia vita. Una semplice canzone, un quartetto di Beethoven, un’aria di Chopin mi hanno avvicinato alla parte migliore di me stesso (e salvato da quella peggiore) così tante volte da farmi sentire in debito di riconoscenza. Immaginare una delle mie musiche far parte della vita di qualcun altro è una sensazione bellissima, e sperare che possano fare quello che altre musiche hanno fatto per me è un desiderio immodesto.
L’arpa è uno strumento antico quanto l’uomo. Ci ha accompagnato dagli albori della nostra storia su questo pianeta ed ogni nota suonata è stata una parola nuova su un libro che non ha fine. Noi, il pubblico, siamo tutti frasi nuove su questo libro e nei miei progetti spesso ricerco ispirazione per paragrafi che non siano stati scritti prima.
Vi è un passo molto importante che riguarda Fabius e la Celtic Harp Orchestra: la dimensione umanitaria ed il loro impegno in tante missioni d’aiuto per uomini, donne e bambini.
Per questo però sono le parole di Fabius a dire qualcosa in più …
Mettere la nostra musica al servizio di chi ha bisogno è un aspetto fondamentale della nostra storia. Abbiamo suonato per iniziative culturali e di beneficenza, specialmente per i più piccini, come i bambini del Perù, del Cile, della Cina e dell’India e di certo continueremo a farlo!
Il nostro grazie a Fabius Constable e la Celtic Harp Orchestra.
Link per consultazione:
www.constable.it – www.celticharporchestra.com – www.keltango.com
Si ringraziano per la concessione d'immagini Fabius Constable e la Celtic Harp Orchestra. Qualsiasi informazione si prega di contattare la redazione (redazionedomini@gmail.com) ricordando il diritto di riservatezza di contenuti ed immagini.
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