Da qualche tempo si parla di baby web reputation, reputazione digitale per i figli minorenni. Apriamo Facebook, Instagram e gli altri Social e vediamo moltissimi genitori (soprattutto mamme) che inseriscono post con la foto dei figli piccolini in ogni istante della giornata.
È vero, la libertà è una sola e vi è il diritto di esercitarla ma, “postare” foto dei vostri piccoli sui Social è davvero un atto libero?
Baby web reputation: implicazioni nel divulgare attraverso il web ed i Social le foto dei propri figli
La libertà diventa in realtà una catena che presto metterà un lucchetto attorno a questi genitori così social e digitali. Vi è di più! Oltre ad un discorso etico che è necessario affrontare in virtù del numero crescente di persone che si ritraggono insieme ai figli e, non di meno, utilizzano queste dolci foto sul profilo Whatsapp, vi sono implicazioni psicologiche, sociali e legali. Affrontiamo un passo alla volta.
Baby web reputation: cosa penseranno i vostri figli?
I genitori pubblicano foto con i loro piccolini senza chiedersi se i bambini, inconsapevoli delle azioni altrui, saranno d’accordo un domani nel rivedere la loro immagine alla mercé di tutti. In uno studio americano (università del Michigan), sono stati intervistati ragazzi tra i 10 e 17 anni: il risultato è un generale e diffuso imbarazzo verso i genitori che mettono sui Social l’impossibile generando delusione nei ragazzi stessi.
Prima di pubblicare le foto riflettete e chiedetevi: “ma il mio piccolo sarà d’accordo?”
Vivete il momento senza rovinare il tutto con la frenesia di capire cosa ne pensano i vostri amici virtuali.
Baby web reputation: a proposito di virtuale…
La voglia di condividere sui social i dolci ed inaspettati momenti con i figli, si tramuta in una richiesta di conferma sul proprio ruolo sociale di madre, di genitori. Se prima vi era il bisogno di avere certezza nella cerchia di familiari, parenti e amici ora, tale necessità è estesa ai Social. Più cuoricini e like più si è dei bravi e prefetti genitori. Nulla di più temibile! Questo tipo di approccio è psicologicamente fragile e crea un circolo vizioso in cui si ha sempre più desiderio di apparire agli altri come “infallibili” quando purtroppo internamente si è insicuri.
L’altro aspetto è che se i genitori non hanno cura di impostare correttamente la privacy, quelle foto sono pubbliche e possono vederle tutti. Non solo! Quelle immagini possono essere archiviate su PC di persone con intenzioni non buone. A tal proposito è interessante vedere come la pagina Facebook Incubo, con lo scopo di sensibilizzare i genitori sul tema della privacy e dell’attenzione verso i figli, raccoglie le immagini pubbliche “postate” sui vari profili dei genitori, invitandoli a riflettere su questa frase: “i pedofili fanno la stessa cosa”. Cresce la pedopornografia in una società che dipende dai social, forse bisogna dire “basta”.
Baby web reputation: il primo stop arriva dal Tribunale di Mantova
A dire “basta” ci pensa il Tribunale di Mantova (giudici Bernardi, Venturini e Carazzi) che nell’accordo di separazione tra due genitori pone il divieto di pubblicare foto dei figli sul web e sui Social. Un traguardo fondamentale che ritorna alla concretezza del ruolo dei genitori e della famiglia. Un’imposizione che tutela l’immagine e la sensibilità dei figli a lungo termine.
Divertitevi ad educare i vostri figli e se proprio ci tenete ai ricordi … c’è ancora il buon vecchio Album!
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