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C’è sempre bisogno di stelle!

da | Ott 14, 2022 | Libri & Cultura | 0 commenti

“Nove stelle più una” | Chiacchierando con l’autrice | Dallo Spazio Lavit a Varese all’incontro di presentazione a Barasso (VA), l’autrice Anna De Pietri in viaggio sul territorio, per far conoscere le sue stelle

Quante punte ha una stella? Per rispondere a questa domanda ci si prende tempo. Quanto deve essere lungo? Quel tanto che occorre per leggere una poesia, un haiku, un racconto.

Lo spazio necessario per prendersi cura di un bonsai, arrivato dall’Oriente ed ora affacciato su un balconcino, attento osservatore dello skyline di un paesello periferico. La misura del tempo scandita dalle parole che hanno una potenza troppo spesso ignorata. Vocaboli, terminologie, sillabe: sono carezze e sono pugili, sono saggezza e distruzione, sono balsamo e siccità.

Le parole sono illustrazioni dell’anima. Tra una e l’altra c’è il Silenzio, la musica, lo sguardo. Un racconto non è più lasciato da solo, ci sono persone, strumenti, luoghi che gli assicurano forza vitale, respiro, memoria.

Le conoscenze del passato, le previsioni del futuro possono essere carpiti attraverso uno sguardo alzato, scrutatore di stelle. Nello spazio Lavit a Varese, si trova piena corrispondenza con le peculiarità tipiche di un osservatorio astronomico: dove c’è un telescopio qui si trova un microfono, dove c’è una mappa astronomica, c’è un clarinetto, dove c’è un atlante qui vi sono libri, motociclette d’epoca, quadri e stringhe di frasi. Non manca il principale elemento comune: le stelle, la passione, i colori.

Chi presenta un libro che ha le vesti di un dono, è una donna così carica di energia – Sara Magnoli – anche lei scrittrice, propulsore di una serata colma di affetto, poesia, sentimento, emozioni, moti e ondate di vibrazioni. Ha carisma, i quesiti sono così puntuali, tracciano una rotta che conduce nel mezzo della Via Lattea! Si partecipa come protagonisti ad una spedizione galattica e, si incontrano protagonisti vicini alla nostra realtà, come Pilar. Una stella: lei la porta in una catenina, si batte perché non vuole smarrirsi, vuole restare ancorata ai suoi colori, incancellabile. Si batte e lotta, perché casa sua non la vuole lasciare. Chi avrebbe il coraggio di portarla in un palazzone, suddiviso in reparti, dove i colori non esistono, dove bisognerebbe raccontare una bugia di troppo per non darle dispiacere?!

Ed ancora la sottigliezza nel cogliere e condividere quanta leggerezza permea le pagine, puntinata qua e là da una fresca ironia colorata. Rosso, blu, giallo, verde, ah i colori! Non dovrebbero mai mancare. Ma in qualche viaggio ci sono solo toni nauseabondi, odori di petrolio, trasformati in lacrime e prese agghiaccianti.

Solo leggendo dietro le parole, scostandone le saracinesche si percepisce questa realtà che è nostra. Racconti veri? Sequenze di immagini dinamiche frutto della sola fantasia? Indagini trasportate in scrigni fruibili come storie per l’anima?

Leggendo ciò che è contenuto in ogni stella, facendo conoscenza di situazioni e personaggi, ci riconosciamo facilmente. Sono storie che accadono a tavola, nell’appartamento di fianco, a quella donna che sorseggia il caffè nella solita pasticceria, alla solita ora.

Eppure chi dà vita a queste storia – l’autrice – è lei stessa stella, ciascuno di noi lo è, perché almeno una volta nella vita, abbiamo alzato lo sguardo, abbiamo avuto un sogno.

Non sono racconti, sono romanzi, ne hanno tutte le caratteristiche! Questo dice l’editore Pietro Macchione, in un intervento denso e significativo, che trapela di commozione. Altri amici (Luisa Carabelli come voce narrante, Valerio Rizzotti alla chitarra, Eleonora Grampa all’oboe, Adelfo Maurizio Forni scrittore) intervengono. Il loro spessore è profondo quanto il più temibile iceberg! Arricchiscono, adornano con una gradevole abbondanza, con i loro interventi di parole, di musica, di interpretazione, un momento contemplativo e dinamico.

C’è una piccola stella che adora immergersi nella meditazione, quel poco di tempo che riesce a ritagliarsi, giorno dopo giorno, per ammirare la volta celeste, guardarsi intorno, trovare sé, instancabile compiere la propria rivoluzione.

Le stelle da sempre affascinano, così come le leggende, i miti, perché? Perché hanno quella verità che vogliamo, il volto di un Dio che ha sposato l’uomo senza mostrargli le proprie caratteristiche fisiche; chiamatelo come volete questo Dio: Amore, Adonai, Nirvana.

Piccola stella che dai inizio al domino di luce, lasciando spazio ad un insieme di stelle infinito. Scherzi, ridi, commuovi, disinvolta prendi un aperitivo ma nel segreto scrivi il tuo Haiku, la poesia sacra per te.

Le parole sono sogni bellissimi o incubi tremendi. Per educare, condurre fuori, in una società dai tratti confondibili, i ragazzi, il domani, è fondamentale la potenza formativa della parola poetica! Connettere la poesia con le nuove forme di comunicazione tecnologica, ampliare la conoscenza, la possibilità di integrare, intercalare filosofie in contesti differenti è una sfida da portare avanti con quelle rivoluzioni per cui le armi sono interpretate dalle Parole.

La Natura dialoga con l’uomo, conduce sui sentieri delle Alpi, regala la carezza di sillabe poetiche, i colori dei fiori di ciliegio, sussurri di un popolo disseminato per le foreste. Nasce sul ciglio del torrente, benedetto dall’acqua sorgiva, il libro “Nuvole in una parte di cielo”. Con queste pagine si svolge una lezione di deltaplano su versanti di colline ed altipiani, scevri da giudizi, arricchiti di nutrienti, è una passeggiata in una mite giornata di Sole, si sviluppano “vitamine”, si accendono lumi, lampioni all’incrocio della conoscenza e del desiderio di far giungere a chiunque poesia, parola, azione. “poe-zonia” è un sito-poesia, che ha proprio questa finalità!

<Acqua che scorri nella mia mano. Fai di me una nuova cascata. Sorpresa. Basta un gesto allo stupore di scoprirmi individuo. Oltre questa specie.>

Davanti al foglio bianco la scrittrice è presa da una incontenibile euforia: può costruire quello che vuole, senza limiti, toccare le stelle e lasciare che poi giungano al loro destino. Non saremmo niente senza immaginazione.

I colori, la sintassi leggera: ogni racconto ne è colmo! Che bellezza. Eppure c’è un risvolto. Solo leggendo si svela il mistero. Scrutando le stelle, si legge quel Fato che alcuni scrutano nei fondi di caffè, altri nelle mani che stringono per danzare, per avvolgersi uno scialle, quello che indossava la nonna, nella sua casetta rossa.

C’è una stella, che nome ha? Le lettere si perdono come soffioni, salgono salgono ed ancora una volta le rivediamo tutte le stelle, le contiamo, abbiamo bisogni di parametri, ma ancor di più di sogni, non trovate? Intanto balliamo, c’è il Maestro Morricone all’oboe.

Si ringrazia Anna De Pietri, le stelle hanno permesso dialoghi d’amicizia!

[N.d.r] Il libro è tra i finalisti che il 1° ottobre hanno ricevuto il premio a Montevarchi, ottenendo una Segnalazione di Merito

erica g.

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