TEATRO BLU di Cadegliano | Oltre l’Orizzonte – un omaggio a Aldo e Cele Daccò | Première nazionale presso il Castello di Jerago con Orago 26 Maggio 2023
‘Guardate sempre in avanti, fate sempre tutto il possibile per allargare le vostre conoscenze, le vostre capacità, il vostro lavoro. Questi sono gli elementi che costituiscono il solo vero patrimonio che troverete sempre nella vostra vita e vi darà il giusto posto a cui aspirate.’ cit. Aldo Daccò
Un caso non è mai un caso.
Pochi giorni dopo aver incontrato e conosciuto una storia appartenente al nostro tempo, ci si ritrova a trarne ispirazione per attivare le risorse necessarie a cambiare, a sollevare lo sguardo, ad arrivare a provare quella volontà tipica degli Illuminati.

<Iniziamo nuove avventure ed esperienze, col sorriso e restando sempre se stessi, provando ad andare oltre come gli Illuminati, facendoci mecenati di sé medesimi>
Una riflessione con cui si esce da un circolo divenuto monotono, pronti per apprezzare sfide e constatare che un traguardo o un ostacolo sono semplicemente leve. Un concetto che fa breccia ascoltando, attraverso la bravura e l’intesa di Silvia Priori e Roberto Gerbolés, la storia di Aldo e Cele Daccò.
Se non fosse stato per questa straordinaria rappresentazione, un respiro sarebbe mancato: non solo sono due Grandi Illuminati, mecenati, dotati di una sensibilità e intelligenza che sposta la linea dell’orizzonte! Sono un uomo e una donna che hanno dato prova dell’esistenza del vero amore. La cornice del Castello di Jerago con Orago, Comune dove Aldo e, successivamente Cele, hanno trascorso molti anni in virtù della presenza della ditta di metallurgia L.I.A.S.A. di cui Aldo era il titolare, ha donato quel gusto di eleganza senza tempo a questo commovente tributo. L’atmosfera impreziosita dalle musiche di Ciro Radice e dalla voce di Francesca Galante, ha chiosato lacrime impressionate dalla bellezza suscitata.

Silvia & Roberto, Aldo & Cele: una coppia di volti generati dall’Amore e dal Bene
- Capacità di studio, di ricerca, doti manageriali, attenzione alle risorse umane, amore per la cultura, promozione del benessere del prossimo, sono le qualità che colpiscono osservando lo spirito di Aldo Daccò.
- Cele da parte sua ha bontà, intuito, allegria, grazia e intraprendenza.
Profili di una stessa medaglia che portano ad una intensa riflessione: è possibile ancora oggi, nel nostro tempo, raccogliere il lavoro di chi fa dell’astuzia un vantaggio per tutti, di chi dalla bontà forgia vigore e determinazione.
Aldo e Cele Daccò, milanesi di nascita, si incontrano quasi per coincidenza in periodi significativi della loro vita, lui un uomo già avviato e provato da perdite familiari, lei una giovanissima infermiera in corsia.
All’amore non importa né stato, né condizione, fa il suo corso, come deve essere e come è giusto che sia.
La bellezza di questa coppia è tangibile nella grande ricerca condotta da Silvia e Roberto per poter consegnare un omaggio, un tributo al ricordo dei due. Testimonianze orali di chi li ha affiancati nelle vicende più personali ed intime, piuttosto che in quelle pubbliche e professionali. Raccoglimento di fotografie, filmati, interviste, indagini tra i rapporti epistolari o scritti di diverso genere. Un lavoro intenso, monumentale si potrebbe definire, per portare alla luce una storia di amore, passione con lo scopo di distribuire la ricchezza con lo scopo di generare, di essere fecondi.

Silvia & Roberto diventano investigatori su orme che combaciano con le loro…
L’essere benefattori e promotori di progetti riguardanti non solo il campo industriale dove Aldo divenne una colonna portante, ma anche investendo sull’area scientifica, appoggiando l’Università Svizzera, costruendo un luogo per i giovani, confermano l’animo nobile di questa coppia.
Viaggiano, sono circondati da amici, c’è una aura benevola che li avvolge e coinvolge chi a loro si avvicina, tratti umili pur sapendo quanto la loro posizione, grazie al successo imprenditoriale di Aldo con la L.I.A.SA. e gli incarichi nel campo industriale, sia influente. Tutto questo rappresenta la contrapposizione con la loro riservatezza, i loro attimi di tenerezza che sono trasversali durante tutta la giornata, tra gli impegni, le riunioni e il ritrovarsi, a far emergere l’intesa che al giorno d’oggi ha il volto di una chimera. Per loro non è stato così.
Fino a che Aldo è stato accanto a Cele, l’armonia concreta, l’amore sacro compiva una fusione mentale e carnale. Dove c’èra la mente di Aldo, vi erano gli occhi di Cele. Anche nel momento del distacco terreno di Aldo, dopo qualche periodo di smarrimento, Cele ha saputo portare avanti i loro due spiriti nei progetti e nelle imprese di beneficenza. Non si è risparmiata. Così fino ai suoi 102 anni, fino al ricongiungimento con Gi-Mi ( Gioia Mia, il loro nomignolo).
Grazie ai loro contributi e alla loro capacità di vedere oltre, sono stati promossi i seguenti progetti, doveroso ricordarli:
- Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare “Aldo e Celel Daccò” presso Villa Camozzi a Ranica (BG)
- L’Università di Ferrara ospita un Centro studi di metallurgia dedicato ad Aldo Daccò
- Sostegno e sviluppo dell’Università Svizzera Italiana, della Facoltà di Teologia di Lugano, della Supsi, dell’Irsol e dell’Irb
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Cele lo accompagna in molti viaggi, poche sono le occasioni dove resta a Montagnola in Svizzera… <E quand’è lontano per lavoro, Aldo le scrive dall’albergo, ogni sera, utilizzando la sua penna stilografica caricata con un inchiostro verde.> (cit. fonte qui). Ritrovandosi oltre l’orizzonte, volgendo lo sguardo sopra le nubi, affidano all’eco una unica parola “Gi-Mi”.
‘Tutto quello che ho fatto nella mia vita, l’ho fatto pensando a lui, ho cercato di seguire il suo pensiero, la sua volontà, in cui vedevo realizzarsi anche i miei principi, continuando il percorso tracciato… era un bel modo per restargli accanto e portarlo sempre con me…’ cit. Cele Daccò
Si ringrazia la dolcezza umana e professionale di Teatro Blu di Cadegliano con Silvia Priori e Roberto Gerbolé, si ringraziando tutte le istituzioni e tutte le persone che hanno contribuito a rendere tale omaggio così vivo! Un pensiero di gratitudine ai proprietari che hanno aperto le porte del Castello regalando attimi trascendenti!
erica g
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