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Gli Adbashow e il debutto di “The Golden Years”

da | Nov 4, 2022 | Arte & Teatro | 0 commenti

Saronno | Teatro Giuditta Pasta | Sabato 5 novembre 2022 | ore 21.00 ADBASHOW in THE GOLDEN YEARS
Chiacchierando con Deborah Conforti (voce della band, interprete di Agnetha) per comprendere la filosofia e la nascita di un gruppo che rappresenta ben oltre il semplice tributo agli iconici Abba!

Spesso per conoscere e tentare di tracciare un profilo di chi si interpone lungo il cammino di un giorno, ci si getta a capofitto in ricerche e aneddoti. Perché in fondo quel che facilmente si riesce a reperire, non è sufficiente per arrivare al cuore di un’idea, di una filosofia, di una missione.

Non si ha la pretesa di svelare interamente il fulcro propulsore bensì, si desidera avvicinarsi quel tanto che basta per restarne attratti magneticamente, per lasciarsi trasportare un poco, scivolando in un’amaca i cui paletti ai quali si aggancia si estendo dagli anni Settanta sino ad oggi.

Come è possibile? Osservando scrupolosamente l’alfabeto e le strabilianti capacità che esso nasconde.

Prendiamo le prime due lettere “A” e “B”: raddoppiandole e capovolgendole, abbiamo la chiave per scostare l’uscio, incontrando i mitici ed emblematici “ABBA”.

ABBA, gruppo musicale, l’acronimo indica le iniziali dei quattro componenti. Chi almeno una volta nella vita non ha ballato sulle note di “Mamma Mia”?!

Se questo gruppo si compone di due lettere, ci vuole un intero alfabeto per evidenziarne il successo, rilevarne la notorietà, fornire qualcosa che non si trova nei papers. Bisogna diventare un poco investigatori di parole ed emozioni e identificare quella Stele di Rosetta che permette di codificare l’alfabeto di una band simbolica, capace di far coincidere sogno con realtà.

Con questa premessa, si incontrano ragazzi e ragazze, uniti in una formazione moderna, simbolo degli ABBA, chi sono?

Gli Adbashow! La loro formazione è
  • Deborah Conforti cantante che interpreta Agnetha,
  • Veronica Moro cantante che interpreta Frida,
  • Giulio Mior chitarrista che interpreta Bjorn,
  • Lorenzo Turcotte che interpreta Benny (il pianista),
  • Cristian Colusso alla batteria,
  • Andrea Ghion al basso,
  • Matteo Ballarin alla seconda chitarra,
  • coriste Veronica Bitto, Nicoletta Battaglion e Francesca Minetto,
  • fonico nonché membro della band a tutti gli effetti Simone Zoldan.

La vostra chiave di interpretazione è differente, come siete riusciti a raggiungere tale obbiettivo, superando la semplice riproduzione personalizzata? Quale è lo spirito che genera un’energia tale da portare in scena, nel piccolo quotidiano, un forte pezzo di Storia?

Innanzi tutto non volevamo essere una semplice band, ma volevamo ricreare un vero e proprio spettacolo e gli Abba si prestavano alla perfezione con i loro costumi e le loro coreografie. E’ vero come dici, gli Abba sono un gioiello nella storia della musica, lo vediamo ai nostri concerti dove il pubblico canta con noi la maggior parte dei brani. Tante persone a fine spettacolo ci dicono che non sapevano che quella o un’altra canzone fosse degli Abba, piuttosto che confidarci di non conoscere così tante canzoni attribuite alla band svedese.

[n.d.r l’interlocutore è Deborah]

Restando sul nome, in questa prima assoluta “The Golden Years” si nota l’uso di “AdbaShow”, come mai?

E’ una scelta dovuta. Quando gli Abba erano con la casa discografica “Polar” ci avevano riconosciuto come band ufficiale italiana, inserendoci nel sito, in una pagina dedicata ai tributi da loro ritenuti adeguatamente professionali, dopo aver studiato i nostri video. Quando sono stati acquisiti da un’altra casa discografica, tutti i tributi si sono visti costretti a cambiare il nome ABBA. Così, riflettendo, qualche anno fa, avevamo raggiunto un accordo con la “universal” in cui potevamo permetterci di usare la parola Adba, con la D!

La scelta degli Abba, la formazione attuale: un percorso che si snoda sia cronologicamente, sia con l’arrivo delle differenti personalità. Potete darne un breve sunto, indicando le fasi più significative, l’inserimento dei vari cantanti e musicisti, sino ad arrivare a oggi, considerando – con profondo rispetto e nostalgia – la presenza solo spirituale di Alberto (il primo fondatore).

Alberto è stato il nostro fondatore, io (Deborah) e lui abbiamo dato vita a questo progetto. Io ero la parte manageriale, lui la parte artistica. Quando ci ha lasciati ho deciso che AdbaShow doveva proseguire, per tenere vivo il suo progetto. Negli anni si sono alternati alcuni musicisti, ma siamo sempre stati in sei sul palco. The Golden Years invece è una produzione più grande e coinvolge altri quattro artisti, tra cantanti e musicisti. Tra gli storici (musicisti che ci sono sin dall’inizio) abbiamo Andrea Ghion, bassita, che cura anche la direzione musicale e arrangiamenti, Cristian Colusso, batterista, che cura le immagini e tutte le nostre creazioni social.  Questa nuova avventura ci emoziona perché come dicevo è la prima volta che abbandoniamo la presenza di sei persone e ci allarghiamo a dieci. Non vediamo l’ora di andare in scena!

Ognuno di voi ha un compito, un ruolo: osservandovi nello specchio del camerino, quanto la vostra controfigura degli Abba è presente e, quanto voi siete “trasfusi” nella canzone, nel personaggio, nell’epoca? Ricordo che avete partecipato come ospiti a Tale e Quale Show a inizio 2022.

La nostra idea di base è di rendere omaggio alla band svedese con un tributo il più fedele possibile all’originale. Non solo abbiamo studiato i brani, i suoni, le coreografie, ma arriviamo fino al trucco e parrucco uguale a loro (senza però entrare nel buffo con parrucche o altro) e nelle movenze. Crediamo che chi viene ad ascoltare un nostro concerto voglia rivivere gli Abba e noi cerchiamo di renderlo possibile nel modo migliore. Abbiamo una costumista ad hoc, ricrea i costumi come i loro. Abbiamo studiato le loro coreografie dai video o dai live. C’è una ricerca di suoni affinché siano identici ai loro: ai giorni nostri le macchine possono riprodurre il suono degli strumenti originali, così abbiamo fatto! Un esempio è il suono del pianoforte che usava Benny, Yamaha CP70, anche noi abbiamo quel suono!

Arrivate da esperienze musicali e studi affini, seppur con generi diversi, avete pensato anche di proporre altro nel futuro? I vostri progetti e sogni nel cassetto?

Ogni uno di noi ha i suoi progetti privati. Personalmente come referente e produttrice di AdbaShow ho prodotto altri spettacoli di cui però non prendo parte come artista sul palco, io sarò sempre solo Agnetha!

Si accennava all’alfabeto per poter afferrare una chiave che sappia portarci proprio dinanzi al cuore di ciò che siete e fate. Appoggiando l’orecchio e la mano ne si sente il battito. Lì si arriva all’alfabeto, si entra in connessione spazio temporale con voi, con la musica, l’epoca, gli ABBA. Non è più una questione di canzone bensì, di fusione e di appartenenza ad un mosaico armonico e vivo. Se foste una lettera, quale sareste? Con quali parole vi identifichereste? Non è un caso che ho preferito raccontare voi e la vostra mission attraverso questo brainstorming, nel sottotesto dei vostri spettacoli (quanti sino ad oggi?) c’è davvero un linguaggio!

La lettera chiave del nostro successo (se possiamo definirlo tale) è la D… divertimento! Noi ci divertiamo moltissimo sul palco e questo arriva al pubblico che passa due ore piacevoli. Quanti spettacoli non lo so… ho perso il conto ma ti posso dire che siamo nati nel 2006. Grazie alla nostra partecipazione ad una trasmissione televisiva su canale 5 nel 2008 e all’uscita del film, abbiamo spiccato il volo, contando circa un centinaio di concerti all’anno che solo durante il periodo Covid hanno subito una flessione. Ogni volta che siamo in autostrada e leggo i nomi dei paesi dico: “lì ci siamo esibiti”. Le serate sono state tante, a chi mi chiede se non sono stufa di cantare le canzoni degli Abba rispondo di no, non mi stancano mai!

Quanti aneddoti, tutti significativi, durante il cammino nel diffondere gli Abba, avrete accumulato nel bagaglio esperienziale! Ne potreste indicare uno, consapevoli dell’abbondanza delle varie avventure, dei molteplici passi, certamente molti piacevoli e altri, invece, più impegnativi.

Gli aneddoti sono tanti, staremmo qui settimane a raccontarli tutti. Racconto questo: una delle ultime serate al “Teatro Nuovo” di Milano, purtroppo ha appena chiuso i battenti, decidiamo noi cantanti di iniziare lo spettacolo non dal palco ma bensì dal pubblico, proprio dalle ultime sedie. Non avevamo valutato che sarebbe stato buio in sala! Così, mentre incominciamo a cantare Waterloo, ci avviamo verso il palco, in mezzo al pubblico. Ad un certo punto c’era un gradino, che naturalmente non abbiamo visto. Siamo andate giù… immagina, scena da Candid Camera! Lo show però deve andare avanti, facendo finta di niente e sorridendo ci siamo rialzate e abbiamo raggiunto i colleghi sul palco. Quante risate ci siamo fatte alla fine, pensando soprattutto a cosa avrà detto il pubblico in quel momento!

La partenza di questo tour è a Saronno, al Giuditta Pasta, aspettative, emozioni?

Aspettative tante, sono mesi che lavoriamo a questo nuovo spettacolo e speriamo di aver realizzato qualcosa che possa piacere a chi vorrà venire non solo ad ascoltarci ma anche a vederci. Ci aspetta un tour ricco di date che sveleremo solo dopo la serata di Saronno, tour che ci vedrà arrivare anche in Sud Italia.

Parlando di Abba è difficile trovare una conclusione, si vorrebbe continuare a rovistare, perlustrare, un po’ come chiedere il bis, sapendo che non basterà comunque! Per chiudere questa chiacchierata, quale frase potrebbe chiosare il vostro essere ABBA, pur restando voi stessi?

Difficile rispondere a questa domanda, proviamo così: Mamma Mia arrivano gli AdbaShow, venite a trovarci, vi aspettiamo!

Si ringrazia tutta la formazione degli Adbashow, Deborah, la presenza di Alberto, il Teatro Giuditta Pasta di Saronno sempre attento verso una diffusione culturale di qualità!

erica g.

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