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Acchiappastorie di Donne, di Fili e di Reti

da | Nov 22, 2022 | Arte & Teatro | 0 commenti

Castiglione Olona – Palazzo Branda Castiglioni – “Fuori dalle Reti” 19 Novembre – Saronno – Teatro Giuditta Pasta – “Storia di un No” 25 Novembre

Ho atteso addirittura il vento per esercitarmi in ciò che facevo da bambino… saltare e provare ad 2acchiappare” le foglie d’autunno che cadevano dagli alberi, prima che toccassero il suolo. Al parco, chi mi osserva, mi restituisce anche un’aria stranita: quelli sono giochi passati, di un tempo che fu.

Si avvicina un ragazzetto dicendomi: perché salti?

Per raccogliere più storie possibili! Non lo conosci il gioco dell’acchiappastorie? Sai le foglie ascoltano fintantoché sono sui rami. Semplicemente le raccolgo, le faccio essiccare e le conservo. Quando ne ho bisogno, con attenzione, le prendo e le interrogo. Ognuna di loro regala sempre preziose lezioni.

Acchiappastorie? Le foglie raccontano storie?!?! Ma dove l’hai sentito??!

Burlandosi di me, scappò. Altri curiosi si erano avvicinati, volevano saperne di più. In effetti, nella tarda giornata d’Autunno iniziata con la pioggia, tramutatasi poi nella doratura pomeridiana, vedere un saltellante umano rincorrere le foglie, in mezzo a sbuffi di vento, doveva apparire ridicolo. Raccolgo foglie per conservare la loro memoria, restituire le storie!

Una donna mi porse una bellissima foglia d’acero: anche lei è un’acchiappastorie? Cosa nasconde?

Uno sguardo, uno scontro, non mi trattenni ad indugiare nei suoi occhi un secondo di più, lesta, scrutai le nervature, mi pizzicavano le palpebre, le gote si erano riempite di tremolii leggeri. Semplicemente lessi quella ed altre storie, alcune vere, alcune possibili, in onore di chi mi consegnò la sua fiducia, spronandomi; di lei però non dirò nulla.

<Sto seguendo dei corsi di armocromia e bodyshapevorrei aiutare le donne a sentirsi belle. La moda è una mia passione, ho un negozio di abbigliamento! Già in questo settore, mi illumino non appena riesco a dare qualche consiglio! Al primo posto però c’è la mia famiglia, mi hanno dolcemente “sottratto” il tempo e mi ritrovo ad indossare le stesse cose – una cabina armadio intera cartellinata! – lasciando che possano loro per primi sistemarsi ed uscire di casa! Sì, i miei super fantastici rubacuori! Sono quasi certa che avrei potuto scegliere una strada nel sociale se non avessi avuto la progettualità di una dolce metà e dei figli, con quattro zampe, annessa s’intende!> Serena

<Dipingere mi aiuta a ritrovare me stessa, a superare qualsiasi confine. Niente esiste più, se non il tutto.>

Le parole di una artista, Sonia Cattagnoli, in cui la bravura sartoriale si fonde con elementi come l’acqua e l’argilla, andando a produrre opere capaci di porsi in equilibrio, tra la fluidità degli acquerelli e la corposità della ceramica Raku. Cosa potrà mai connettere tali elementi, se non le maglie di una rete da cui rivelarsi ed essere? Un’esistenza finalmente leggera, in cui si può sperimentare il volo. L’immagine di un volto appena percettibile, emerge, dopo che le mani di Sonia hanno lavorato alacremente ogni dettaglio. Quelle reti che il vento strappa dai corpi, lasciando solo gemme feconde e branchi di pesciolini: in fondo nell’unità di più elementi si esalta la sinergia!

Inizio una rivista leggendo l’ultima pagina, lo faccio anche con la settimana enigmistica, mi ritrovo a guardare la mostra in anteprima, è sufficiente che i cancelli siano già aperti! Trovo emozionante vedere l’allestimento che viene ritoccato personalmente da chi espone, per gli ultimi dettagli. In quella stanza c’è un’alta percentuale di colore rosso eppure, si potrebbe dire che tutto converge in un solo punto, un’origine, il sorriso della ragazzaDhope – che ha reso una stanza storica, un focolare di riscatto. Le sue labbra sono rosse, così come il filo che inizia da un leggio e prosegue, finisce su un alberello, si arrampica.

<Avrei voluto fare di più ma, con due bambini, consegne, lavoro, ho pensato di mostrare ciò che ho creato, di più significativo. Su questo corpo di donna, ho incollato come fosse un vestito di patchwork, ritagli di testimonianze vere di donne che ce l’hanno fatta>.

Sì, l’origine erano proprio le labbra, fedeli al cuore ed al genio di una giovanissima ragazza, che recita il suo motto così:

La donna non è un oggetto. La donna è vita. E’ la creatura più grandiosa della natura.

Nasce così la mia piccola esposizione “Scarpe Rosse – La Natura é Donna”, il percorso di un gomitolo rosso che attraversa la via del dolore ma che con estremo coraggio conduce la sua strada verso il riscatto. – Denise Giordano (Dhope)

Poi c’è una storia da vedere, è “Storia di un No”. E’ la storia di Martina, una adolescente, che dice “basta”. Una parola, una reazione, un effetto domino. In una rete con tanti elementi, è sufficiente una variabile per modificare le interazioni tra ciascuno di loro. Chi è il padre di Martina? Chi è Alessandro? Cosa è veramente una famiglia?

Per rispondere agli interrogativi, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in scena al Teatro Giuditta Pasta di Saronno, Venerdì 25 novembre 2022 | ore 21.00 <STORIA DI UN NO> di e con Annalisa Arione e Dario de Falco

Conosco una piccola triste fata

che vive nell’oceano

e suona il suo cuore in un flauto di legno,

piano piano,

piccola triste fata,

che a notte muori con un bacio

e all’alba, con un bacio,

tornerai al mondo. – tratto da Un’altra nascita – Forugh Farrokhzad

Si ringrazia il Comune di Castiglione Olona, Pro Loco Castiglione Olona, Caterina Valle, Sonia Cattagnoli e Dhope; la mostra “Fuori dalle Reti” è visitabile fino al 4 Dicembre presso Palazzo Branda Castiglioni.

Si ringrazia il Teatro Giuditta Pasta, la cura e l’attenzione che mostrano in ogni proposta, gli attori ed i consulenti che intervengono il 25 Novembre.

erica g.

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