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Villa Bossi: tra segreto, storia e Bellezza

da | Gen 20, 2021 | Travel

Giardino e parco 04

C’è un segreto che aleggia, una serpentina di occhi secolari, l’immagine di mercanti che commerciano sale, l’oro fatto di granuli che sanno accendere il palato, conservano il pesce e le carni ed altri cibi, bruciano sulle ferite curandole, rendono sapido il nutrimento.

C’è un segreto sigillato proprio oggi, nasce al cospetto di una famiglia, che ha inanellato generazioni e generazioni per ben Quattro Secoli, ha fatto una dimora seguendo il passo delle stagioni e delle correnti, come un letto di fiume ha incarnato il Rinascimento, il Barocco, il Gotico.

Ha creduto nella storia che si manifestava attraverso il quotidiano. Mattone dopo mattone, stanza dopo stanza, aiuola dopo aiuola: la Musa della Bellezza alita sulla villa il proprio respiro. Perché in quel luogo deve esserci il fuoco sacro dell’Arte, della Musica che nasce nell’Antica Cantina, così chiamata attualmente, dove in un tempo – seminato lungo la linea tracciata dagli storici -, veniva pigiata l’uva.

Sono seduti lì, sotto le volte, i capostipiti, le donne, i padri, gli uomini, i giovani dei Bossi. Ed ascoltano la voce che sa prendere l’animo di Turandot, elevandolo a ciò che incarna: un usignolo bisognoso di recuperare la facoltà di cantare. Turandot conosce l’amore ma ne è spaventata e così, rifiuta l’uomo. Gina Cigna, la soprano dagli occhi limpidi e aperti come ali di gabbiano, residente presso questa Villa, ha passeggiato lungo i viali del parco secolare, del giardino all’italiana, ha solcato le stanze, imprimendo con il proprio spirito, le arie classiche delle opere.

In quell’antica Cantina si sono accomodati i signori Beltrami, lui un partigiano eroico con un senso civico immenso, tanto da guadagnarsi l’epiteto de “Il Capitano”. Si sono accomodati i Bizzi, ferventi iniziatori del destino di una dimora animata dalle sacre Muse di Arte, Musica, Poesia a servizio della Bellezza, dell’Autentico Senso che permea la ricerca di chi crede nei sogni anche nel quotidiano, nonostante tutto!

Un uomo poggia i piedi sui pedali d’un pianoforte: non vede chi è mestamente e silenziosamente giunto ad udire quelle note che si perdono in un Silenzio fatto di sacre grida bramanti la libertà! La ottengono salendo su, per quella torre gotica e suggestiva che profuma di manualità, duro lavoro, precisione, accordo.

Su quelle note si avviluppa il segreto: lo può dire Turandot dalla torre, lei è oramai pronta per tornare a cantare. Presso questa villa l’indovinello è risolto, si cammina tra le stanze, pei giardini, ci si sente a casa, finalmente!

Non si esprimono con il linguaggio del giorno
Certi segreti che vanno sigillati, prendendo un braccio
tracciando linee immaginarie.
Spruzzando del sale,
lo stemma si imprime:
È compiuto tale segreto!
Note di clavicembalo, pianoforte e liuti presso Villa Bossi, dimora di Arte a misura di uomini, cercatori pensanti, viandanti che sognano.
Tutto si fa, pigiando l’uva, le note stesse: un rito che evoca quel sacro esistente e permeante, c’è, va solo chiamato.

Si ringrazia la cortesia e la gentilezza di chi anima Villa Bossi rendendola unica come dimora e come ancora di Bellezza.

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