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50 volte Teatro: l’aroma che tratteggia i corpi

da | Lug 21, 2019 | Arte & Teatro | 0 commenti

Un aroma invade la stanza, cammina accompagnando i passi di chi ne indossa la fragranza. Un aroma fa percepire i contorni dei corpi, definisce le emozioni, caratterizza le persone. Con l’aroma ed il profumo si “vedono” le ombre e le luci degli esseri viventi. Che senso meraviglioso è l’olfatto! Permette di sondare i misteri più nascosti, apre serrature segrete, porta a galla la natura delle persone al pari di un processo di estrazione!

Chanel n.5 è il profumo per eccellenza, la fragranza che tutti abbiamo sentito nominare e che evoca prestigio, il prestigio della femminilità, della raffinatezza, della caratteristica intrinseca alla donna.

Chanel n.5 è nell’immaginario collettivo il profumo della donna.

Un teorema assoluto. Ma il profumo di una donna può essere racchiuso in una boccetta di vetro? Può essere definita donna chi indossa un buon profumo costoso?
Oppure… ci vuole ben altro e questo “diverso” non ha niente a che vedere con la lotta al femminismo. È piuttosto il raggiungimento di sé stesse, con il proprio carisma e la dolcezza, i propri spigoli e le proprie ansie. Essere donna è una scommessa e vivere portando avanti sé come progetto è la più coinvolgente ed affascinante battaglia che seduce addirittura le dirette interessate.
Tre profumi diversi, tre fragranze da scoprire sul palco… tre storie che possono tranquillamente verificarsi nella routine di tutti i giorni e potremmo leggerle su qualche giornale e testata nazionale.

Figlie di Eva è una prosa coinvolgente ed effervescente, dall’aroma agrumato… In fondo, per essere donna non è necessario ricondursi a stereotipi psicologici! Non è sufficiente e nemmeno necessario possedere il famigerato Chanel n.5! Una scoperta mirabolante che conduce ad un epilogo innovativo.

Elvira (Michela Andreozzi), carismatica segretaria perfetta dell’uomo che da più di vent’anni le chiede di coprire i suoi pasticci ed i suoi intrighi sia lavorativi che personali. “Elvira sa, Elvira vede, Elvira provvede”. Ella rimane scottata dal comportamento subdolo di questo politico, il sig. Papaelo, senza scrupoli. La sua immagine è solida, resistente, come gli aromi più duraturi. La scia assomiglia ad un miscuglio di spezie ed erbe aromatiche quali il rosmarino, i chiodi di garofano, pepe bianco.

Vicky interpetata da Mariagrazia Cucinotta è la moglie ingenua ed innamorata di Papaleo, conduce una vita lussuosa senza preoccuparsi di nulla fino a che non scopre i molteplici tradimenti del marito. Il suo carattere ricorda note dolci come vaniglia, arricchite da lavanda e dalla brezza frizzante del mare.

Antonia (Vittoria Belvedere), professoressa che cerca di aiutare il figlio viziato del politico a conseguire il diploma, ritrovandosi senza cattedra, con una lotta interiore tra sentimenti e sindrome di La Tourette. Il suo aroma è definito dalle note calde dei tulipani, un profumo delicato e soave.

Note di testa, note di fondo, note di cuore: ecco come si compone un profumo, ed ecco cosa si porta a casa con “Figlie di Eva”.

  • C’è la scoperta di possedere un dono prezioso, unico ed irripetibile che va al di là del potere e dell’egoismo.
  • C’è la possibilità di coltivare un’amicizia impensabile.
  • C’è l’incontro inaspettato di emozioni che possono scaturire in un primo e vero amore.
  • C’è il rendersi conto del proprio potenziale incamminandosi verso un destino pieno di bellezza.

Tutto nasce dalla promessa di vendicarsi di fronte all’ingratitudine, usando strumenti apparentemente deboli. Ma l’olfatto non tradisce il proprio cuore: centra l’obbiettivo e regala nuove possibilità!

N.d.R “50 volte teatro” per il 50° Anniversario del Teatro Auditorio di Cassano Magnago

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