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Saule Kilaite: Andando Vivendo – il viaggio continua

da | Mar 19, 2023 | Arte & Teatro | 0 commenti

Teatro Giuditta Pasta – Saronno | Saule Kilaite “Andando Vivendo – il viaggio continua”

Ripercorrendo giorni intensi, impregnati di quel profumo che inizia a sprigionarsi dalle siepi di gelsomini, dai giacinti che costringono gentilmente a soffermarsi presso le aiole, laddove essi dimorano, prendendo letteralmente per il naso e ammaliando con un aroma collocato nella memoria emotiva, avvertiamo e viviamo nella cornice di sostanza e di cuore del Teatro Giuditta Pasta, la prima fioritura di rinascita, di risveglio.

Saule Kilaite – Andando Vivendo, il Viaggio Continua

A me piace andare in montagna e sai perché? La risposta è semplice, quando tutto ti soffoca c’è una unica via, il sentiero!

Saule Kilaite, un Violino che si impersonifica in una donna, una figura femminea che si insinua nei molteplici cerchi di un albero, divenuto legno, malleabile tra le mani di un artigiano, e si fa arco primitivo, storia nelle storie trascorse nella Val di Fiemme.

Il contatto che si crea sin dall’inizio, invito ad una amicizia, ad un essere armonici nella grande famiglia, tocca l’apice e assesta le cellule quasi impazzite di gioia dal suono di un archetto strofinato sulle corde. 

Natura e musica in un viaggio dentro il mondo custodito nel sacro tempio di ognuno: Saule conduce lì.

Non è possibile cercare una descrizione o meglio, le parole esistono ma non darebbero il giusto, equilibrato onore verso un momento curativo, meditativo, vulcanico quale è “Andando Vivendo – il viaggio continua”.

C’è tutto per i viaggiatori sognanti e i sognatori viaggianti, non manca nulla, ci si accorda, si sentono tutti i propri pezzi adeguarsi, scombussolarsi, dolersi, struggersi, sorridersi, connettersi, amarsi.

Le poesie – sì, non c’è vocabolo migliore per omaggiare ogni proposizione e ciascuna partitura di Saule e di Pablo -diventano una preghiera, una testimonianza pronta a trovare il prossimo corridore, per condurre sè ed altri alla sincronia tra anima e corpo, per nutrire, guarire.

Ci sono momenti che fanno talmente bene da sentirne dopo un languore dolce e tremendo, è come abbracciare un albero, meditare ed entrare nell’estasi di Dio, disfarsi di sé per poi ricostituirsi, ricostruirsi. Il violino diventa alchimista, prepara “La Panacea”.

Pablo e Saule in “Andando Vivendo” recuperano frammenti di infanzia, ricordi di giovinezza, emozioni legate all’amicizia e al rapporto filiale e materno, alla credenza trascendente e salvifica dei sogni calati nella realtà, progetti e promesse che hanno già il sapore del presente indicativo.

Saule Kilaite: dietro, di fianco, vicino ad una grande Donna chi c’è?

Saule e sua madre sono grandi donne, cosmi dalla vibrazione energetica non rilevabile, tanto è potente!

Si creano vortici meditativi, i medesimi dei dervisci rotanti, si accende il falò con le mani e scoppia quel focolare ballante ungherese, si avvia la propria genesi aprendo i palmi delle mani come i fiori di loto.

Saule è lì con Pablo, si immerge con ciascun membro della grande famiglia, la sua, che ha creato con tanta pazienza, affetto, determinazione nei suoi vent’anni di carriera. Conosce ogni tempio corporeo ed anima per un attimo, così appare, in realtà, il contatto visivo con Saule e il suo violino, viene scambiato facilmente con qualcosa di più affine all’eternità. 

La musica, la bellezza attraversa Saule in Pablo e viceversa, giunge al cuore, esso viaggia tra Cosmo e cervello, si ritrova identità.

Alcune partiture richiedono esperienze per poter essere eseguite, non per via della tecnica ma per darne la massima espressione. Bisogna amare, conoscere il dolore, risalire e ancora amare. Bisogna essere vulcanici, rivoluzionari avendo ben presente l’obbiettivo, restare fedeli a sé stessi.

Conoscendo ‘Andando Vivendo – il viaggio continua‘ si comprende la percezione di brivido, tremore, quel sano vuoto che viene ben erpicato e rinnovato con terra feconda, pronto a ricevere nuovo seme.

Saule e Pablo concimano, nutrono, offrono medicamento. Gli occhi di questa Donna, emergente dalla natura, come una Venere, ci porge la mano. Non arriva dalla schiuma del mare bensì dalle fibre pulsanti del legno, dalle vibrazioni dell’aere. Dai suoi occhi, dal suo abbraccio c’è cura.

C’è molto da guarire nella quotidianità, Saule è un’amica, mediatrice angelica della Musica: offre il sentiero, da intraprendere con lei e il suo inseparabile arco.

Si sentono già le note che si preparano a vestire il pentagramma, si coltiva l’attesa di proseguire e saper incontrare di nuovo loro, Saule e Pablo, lavorando su un equilibrio, una centratura ispirata ai monaci che roteano sul proprio asse radicato nella terra e proiettato verso il cielo. Molto altro è Saule insieme a Pablo eppure, bisogna “Andare vivendo” per scoprire di più, a ciascuno il proprio tempo di ricerca, di conoscenza e di rivelazione!

Si ringrazia Saule per la squisita umanità e disponibilità, rappresenta un’anima curandera a servizio della Musica e del Prossimo; grazie a Pablo, violino, a cui va un’ode di benedizione; si ringrazia il Teatro Giuditta Pasta per l’ospitalità mai scontata e sempre preziosa.

erica g

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