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Dedalo e Icaro: c’è sempre un Fondo di verità

da | Apr 2, 2023 | Arte & Teatro | 0 commenti

2 Aprile 2023 | Domenica delle Palme – Giornata Internazionale della Consapevolezza sull’Autismo | Dedalo ed Icaro, una produzione Teatro dell’Elfo e Eco di Fondo

L'”eco di fondo” (o radiazione cosmica di fondo) è la testimonianza viva della nascita dell’universo in tutta la sua bellezza. Ma la bellezza è un enigma. L’arte, la musica, il teatro, come paradigmi di quell’atto creativo iniziale sono l’eco impalpabile di quel mistero. cit. Eco di Fondo

E’ singolare l’accostamento di una commemorazione religiosa che introduce ad una Settimana tra le più importanti per il credo cristiano e non solo e, la celebrazione di una presa di coscienza conquistata con impegno e fatica. Per questo strambo allineamento di calendario, quasi che due pianeti si trovassero ad orbitare realizzando una eclisse imprevedibile, viene spontaneo interrogarsi su quanto spesso sottovalutiamo eventi molto più comuni e frequenti, rispetto al pensiero a loro dedicato

Disabilità e religione, problema sociale e mitologia, Dedalo ed Icaro: binomi assurdi o quotidiani? Tematiche da bigotti o volontà di essere attivi nel tutelare l’Altro perché riflesso di sé stessi?

Non si può comprendere il valore di una giornata se non proiettato nell’affanno e nella gioia quotidiana, addentrandosi, sporcandosi, permeandosi di un vissuto tangibile, quasi provocatorio, sofferto eppure, misteriosamente amabile tanto è capace di restituire il vero volto della vita.

In questo modo, a stretto contatto con la realtà, è possibile trovare l’elemento veritiero della mitologia, recuperare il significato di un ramoscello di ulivo che si gode il cielo terso, si staglia nel cielo cangiante del crepuscolo, si tinge di argento ammirando la Luna. I frutti dell’ulivo però vengono pressati per estrarne il nettare…

Quella Luna è osservata da pochi: tra questi c’è Giacomo, un ragazzo adorabile, intenso, affettuoso, sintesi di tante sfaccettature di pensieri e atteggiamenti, riassunto di intese e sguardi nate da incontri formativi, esperienziali con giovani definiti “neurodiversi”. Giacomo attende con trepidazione il levar della Luna, ogni giorno, ricorda moltissimo il giovane dai capelli di grano, il Piccolo Principe! Giacomo però sogna di raggiungere quel satellite, una sorta di “rosa”, la sua “rosa”, mettendo il casco da astronauta.

Dedalo e Icaro: quanto occorre per imparare?

Una domanda posta battendo la mano destra sul proprio cuore e la sinistra sul petto di chi sta accanto a Giacomo, giorno dopo giorno, straziandosi, dimenticando la sua esistenza ed essenza, Vincenzo, il padre. Quanto occorre per imparare ad amare un figlio così? Il labirinto che ha nella sua mente sarà poi così vero? O siamo noi il vero labirinto, per un ragazzo tanto straordinario da non poter aver accesso al nostro mondo? Che poi di che mondo si parla?!

Nella mitologia di Dedalo ed Icaro c’era quell’essere mostruoso detto “Minotauro”. In questa poetica e assolutamente veritiera lettura, c’è la presentazione di una famiglia, dei termini medici, delle fragilità e dell’impossibilità di accettazione, dell’amore e di quell’odio-vergogna che in realtà è un perdono camuffato, ancora in stadio fetale. C’è Icaro e Dedalo, Giacomo e il suo papà, ci sono Libero e Giulia.

Vivere Dedalo ed Icaro con la chiave di lettura data dalla Compagnia Eco di Fondo, restituisce il “quello che si sa già” sull’autismo, sulle fragilità, in una poesia tanto delicata quanto ricolma di graffi.

Ogni singolo elemento umano sul palco ha scritto con “amore-amaro-l’amare” inscritto in ogni singolo uomo e donna alle prese con figli, questioni di diversa abilità, disagi taciuti. In questo mito ci sono battute e contesti troppo spesso annoverati come “voci di corridoio”, qui, sono accordate su un altro pentagramma.

Se i personaggi di questa famiglia hanno toccato quel filo che vuole essere sbrogliato dentro di noi, Giacomo ha saputo magistralmente compiere la trasformazione chimica tra gli stati di cui siamo fatti: una parte di noi sapeva alternarsi tra una conformazione solida ed una forma di vapore. Lo stridore dell’attrito quotidiano si abbandona al sogno di volare, una vaga idea, un vago pensiero di amore che si fa largo molto piano, inizia a scorrere un brivido proprio in mezzo alle spalle.

Prima bisogna tentare una cura, lasciarsi curare, a volte amaramente, distanti, per poi guadagnare una piuma in più. Arriva il momento, scostiamo appena il volto, girandolo, di sbieco ci si accorge di piccole sporgenze, ali? Ci saranno per Libero, Giulia, Vincenzo e Giacomo, ci saranno per tutti, insieme al fruscio del vento che fa sussultare dolcemente i rami di ulivo alla luce della Luna.

Si ringrazia il Teatro Giuditta Pasta, il Teatro dell’Elfo, la Compagnia Eco di Fondo per la delicatezza e la poesia regalata! Dedalo ed Icaro continua il suo viaggio! Consultate qui per seguire le prossime tappe (si potrebbe dire la prossima Luna?!) e le proposte. E’ importante ricordare il viaggio che gli attori e il regista hanno compiuto, grazie al supporto di associazioni che li hanno accolti nelle strutture dedicate ai ragazzi neurodiversi, potendo così toccare con mano, occhi e cuore la “verità” Qui la clip.

erica g.

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