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Da Lontano – chiusa sul rimpianto: una storia vicina

da | Feb 23, 2023 | Arte & Teatro, Famiglia | 0 commenti

Teatro Giuditta Pasta Saronno | 26 Febbraio 2023 | Da Lontano – chiusa sul rimpianto per e con Isabella Ragonese, scritto e diretto da Lucia Calamaro | Focus

Da Lontano – una storia così vicina

Non parlatemi di gerarchie! Ero nascosta dietro la porta del soggiorno, sentivo tutto. Di nuovo, l’ennesima volta. Non c’era che un argomento da ben 14 mesi: la nonna deve curarsi. Eppure lei continuava a stare da sola, a bussare e attaccarsi al campanello appena sentiva suoni sinistri, a telefonarci a qualsiasi ora, a rassicurarsi che eravamo in casa controllando le sagome dalle finestre, a controllare di aver staccato tutti gli apparecchi prima di andare a letto. Mia madre combatteva o meglio, quella era l’apparenza.

Ora so che non è così.

Quel mattino avevo preparato tutto: pasta sfoglia, ripieno di patate, prosciutto cotto, filante, uova. Avevo composto un meraviglioso tortino. In pentola già riposavano delle polpettine a goccia che avrebbero degnamente accompagnato il contorno. Restava solo da far cuocere il tutto. Lasciai un biglietto a mia madre, io dovevo scappare all’università. Saremmo rientrati tutti quanti per l’ora di cena. Di quel momento ricordo solo il fumo che inondava le narici, superava le deviazioni dei setti nasali, impregnava le coperte. Tutto bruciato.

<Va bè, ero un attimo nell’altra stanza> la voce annebbiata e perduta di nostra madre. Tuonai. Capitava sempre più di frequente, si dimenticava, argomentava astrusi discorsi, bruciava le magliette con il ferro da stiro. Combattevo per approfondire quello stato che involveva sempre più, poi me ne lavai le mani per tanto tempo. Non mi importava nulla, prima era la nonna – arco temporale totale infanzia e adolescenza – , adesso divenne la mamma – arco temporale dalla prima età adulta all’indefinita indeterminazione e variabilità -. Mi trasferii, ripetendo il mantra del sano egoismo. Ero salva.

Ora so che non è così.

Da Lontano arriva l’eco di esperienze reali, a fianco di ognuno

  • Frustrazione, noia, irritabilità, disperazione, odio, rancore, rammarico, dispiacere, dolore. Il climax del rifiuto, del diniego, del vedere l’altro come ostacolo, un malato che non vuole arrendersi al sé malato.
  • Indagine, stupore, incredulità, coraggio, determinazione, fiducia, carità, cooperazione, s(u)pportazione. Il climax dell’accettare dapprima con faticoso sudore e sacrificio l’altro per nulla ostinato, solamente e immensamente fragile. Dopodiché lo squarcio è enorme. Si è in tempo?

Il guerriero ha una profonda fragilità. Il proprio ego non riesce a respirare se non si abbandona all’Altro nell’amorosa caritas umana.

Ora so che è così.”

Da Lontano per e con Isabella Ragonese, scritto e diretto da Lucia Calamaro

Hanno scritto di Isabella Ragonese che è una maestra di contraddizioni (da una intervista su Corriere della Sera, clicca qui per la visione ), attrice e regista, intraprendente, calda come la tempra di Palermo –città natale – ricca di poli opposti volutamente genuini, che portano a rivelare una donna consistente, pronta per interpretare, anzi dare il suo corpo e parte di sé ai personaggi che si muovono e comunicano grazie a lei stessa!

Queste peculiarità trapelano nella sua produzione per SkyArte di “Rosa e il canto delle sirene“. Abbandona qualsiasi pretesa biografica, sceglie un piano diverso, sceglie di instillare la curiosità nello spettatore di cosa c’è sotto la punta dal nome di Rosa Balistreri, indaga in qualche modo il rovescio di questa massa rocciosa bellissima.

Conoscere la storia, interpretare fisicamente, omaggiare liberamente, creare connessioni e associazioni con la propria storia personale direttamente e indirettamente, cercarsi il personaggio a cui si deve dare vita, le parti di un artista non muoiono, si disperdono, vanno cercate: Isabella Ragonese, un approccio verista.

Chi meglio di lei può essere scelto per il testo “Da Lontano – chiusa sul rimpianto” scritto da una drammaturga meravigliosa quale Lucia Calamaro?!

Dice la stessa Lucia – drammaturga intensa e acuta – che per scegliere un attore : <devo volergli bene, il nostro incontro artistico è una forma d’amore. La scelta è guidata da un’empatia e non dalla ricerca di un tipo fisico.> (fonte: qui)

Lucia nello spettacolo conversa con lo spettatore su un tema legato alle origini, al rapporto madre – figlia, ai ruoli, alla dimensione dell’aiuto. C’è la madre-bambina e la bambina che divenendo adulta tenta di offrire aiuto, come figlia, come madre?

La profondità della Calamaro si rivela nelle sue parole: <quando scrivi per il teatro devi pensare al pubblico, allo spettatore che è uscito di casa, si è vestito, profumato per venire a assistere alla tua creazione e esserne partecipe. Voglio che il pubblico sia contento, ha fatto la sua parte e io devo fare la mia […] quella che cerco è una vera conversazione e purtroppo è rara. Ecco quindi che voglio dare allo spettatore un momento di vera conversazione, come se stessimo veramente parlando, come se loro stessero veramente parlando di cose fondamentali. Cerco quindi di creare un’intimità fra quello che c’è lì e lo spettatore, non sempre ci riesco> (fonte: qui)

Non resta che prepararsi e dialogare, trovando il proprio filone di conversazione! “Da Lontano – chiusa nel rimpianto” andrà in scena al Teatro Giuditta Pasta di Saronno – che si ringrazia con affetto – Domenica 26 Febbraio alle ore 15.30 e 21.00

erica g.

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