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Così fan tutte: Mozart ci invita a Scuola per imparare l’Amore

da | Giu 19, 2022 | Arte & Teatro

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Varese Estense Festival Menotti | 18 Giugno ore 21.00 | Fontana dei Giardini Estensi | Così Fan Tutte di W.A. Mozart – Da Ponte

Il “Così Fan Tutte” di Mozart – Da Ponte, diretto da una regia all’avanguardia, profondamente umana e capace nello stesso tempo di elevarsi, restituisce quegli interrogativi esistenziali che procurano brividi di emozioni, perturbano il quotidiano, rasserenandolo, nonostante sia le variabili che gli accadimenti, sono di altro avviso.

La bravura e l’empatia che si stabilisce sin dall’apertura della prima nota regalataci da Enrico Pagano con gli orchestrali dell’Orchestra Canova, fa subito distillare la prima commozione. Lo sviluppo della storia, attraverso gli spartiti e le arie, assicurano, fanno da garanti di una sfera di energia pacifica.

Attenzione! Non è quel lasciarsi andare agli eventi, assolutamente! È una sfera di serenità che sottende tutta l’opera volta a portare il messaggio universale dell’amore, esplorato nelle sue varie forme e sfaccettature, mediante i costumi, la geniale intuizione di unire il vissuto moderno al pensiero di Mozart (genitore del Così Fan Tutte insieme a Da Ponte), dell’Illuminato e degli illuminati, l’espressività di una leggerezza mai allarmante.

Un Amore la cui definizione, per quanto su di esso è stato detto e scritto, non si conosce ancora, ci si arrovella e spesso si commette l’errore di volerlo costringere in qualche confine semantico.

Eppure l’Amore è tutto. Ogni nostra cellula proviene da un atto di amore. Sono i gesti dei giovani di oggi – le parole di introduzione della regista Serena Nardi, la cui delicatezza e umiltà, promettono la consegna di un dono straordinario – ad essere lontani dall’amore.

Cosa accade se due giovani ragazze moderne, intente a vincere la noia intrattenendosi, amoreggiando, tramite i Social, vengono condotte, come in un sogno, grazie ad un viaggio onirico, alla “Scuola degli amanti” (altro non è che il “sottotitolo” di “Così fan tutte”)?

In questa rappresentazione, si è stati guidati verso molteplici quesiti, interrogativi. È vero, la Scuola degli Amanti ha lasciato sì le provocazioni ma, le ha cesellate in una sorta di pace promessa, qualcosa che include la comprensione, la capacità di perdonare, di con-cedere all’altro, l’accoglienza delle fragilità, amando pure quelle. È un “cedere” che non ha attinenza con fallimenti o rabbiose conseguenze, anzi! Questo verbo racchiude i colori tenui, le tinte pastello dei costumi di tutti gli altri attori presenti in scena.

In questo “Così fan tutte”, Mozart, grazie alla bravura degli artisti, ad un Don Alfonso che è ritratto di serafica saggezza, Despina, la domestica scaltra, dalle vedute non semplicemente femministe bensì ricche di un gusto ben più articolato, fa accedere ad una dimensione dell’amore universale che abbraccia tutti i significati, dal sacrale al fisiologico, dallo spirituale al radicamento.

Ah, quanto ancora ci insegna Mozart!

Apre la scuola con una provocazione, oggetto dell’intero svolgimento dell’opera:

Don Alfonso [Ed io, giuro alla terra,

non scherzo, amici miei.

Solo saper vorrei

che razza d’animali

son queste vostre belle,

se han come tutti noi carne, ossa e pelle,

se mangian come noi, se veston gonne,

alfin, se dèe, se donne son…

DON ALFONSO E in donne pretendete

di trovar fedeltà?

Quanto mi piaci mai, semplicità!

DON ALFONSO

(scherzando)

È la fede delle femmine

come l’araba fenice:

che vi sia, ciascun lo dice;

dove sia, nessun lo sa [da Atto I del Libretto]

Simbologie legate al significato antico attribuito alla Fenice, uccello resiliente che muore e rinasce ogni cinquecento anni.

Quante prospettive si diramano sillaba dopo sillaba, suono dopo suono! Viene spontaneo interrogarsi su cosa gli artisti provano declamando tali arie, questi incredibili messaggi, tutt’altro che cinici e ovvi! Loro, giovani ragazzi concentrati a studiare vibrazioni di un’epoca in cui i sentimenti, le correnti di pensiero venivano manifestate – anche per mezzo di gesti decisivi – con modalità molto più concrete rispetto ad oggi. C’era più determinazione, si doveva lottare, battersi per poter apportare cambiamenti.

In fondo anche questi artisti che vivono nel qui ed ora in cui la distanza sembra voler prendere le briglia, lottano e combattono, partendo dal mostrare cosa è amore, in tutte le forme. Lo fanno con l’Arte e le sue apparentemente bizzarre scuole!

Si ringrazia Serena Nardi, Mara Grisoni, l’Orchestra Canova, gli artisti tutti, le Istituzioni e gli Sponsor che hanno permesso la realizzazione del Varese Estense Festival Menotti 2022

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