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E non dite più “Ti amo” per raccontare l’Amore

da | Dic 10, 2020 | Libri & Cultura

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Non lo sapevo, ma ti stavo aspettando.

E se fosse questo il nuovo motto di dire ‘Ti Amo’? Parlare d’amore è una cosa tanto assurda e strana di questi tempi!
Chi parla d’amore con amore?

Perché ci vuole delicatezza a trattare certi temi, senza rischiare di sciorinare psicologia spicciola, saggi e filosofie passate di moda o storie di adolescenti di cui la trama è prevedibilissima.

Oppure si tenta di ostentare ma suvvia, tutti questi paroloni e discorsi ben si conoscono, tanto da aver voglia di voltare pagina.
Con Gianmarco e Cecilia non si può. L’amore raccontato da loro provoca quella pelle d’oca che permette di fermarsi, di restare qui, non proseguire per un momento lo scorrere incessante di altre notizie.

Si sta fermi, pregando timidamente di: ‘non raccontarmi la storia, dimmi solo se è possibile amare, se esiste ancora l’amore che dà senza nulla pretendere, se esistono le farfalle allo stomaco e il sacrificio di lasciar liberi se occorre.”

Ditemi voi se, nel sollevare controvoglia una panca per aiutare, obbligati dall’educazione, è possibile percorrere la via d’amore.

“Volevo dimostrare a me stesso che Tu non esistevi. Avrei voluto gridare al mondo che era stupido credere in Te! Ora invece, voglio dirti… voglio dirti… Voglio dirti… -inizio a piangere – che sei arrivato prima Tu. Tu però dammi la forza di andare avanti. Ti prego, non lasciarmi solo.” [n.d.r. tratto dal libro “Non lo sapevo, ma ti stavo aspettando” di Cecilia Galatolo]

Tornando presso quella panca si depongono le parole e le lettere frutto dell’evoluzione d’animo.


Così, se cinque minuti bastano per entrare in un circolo tanto copioso e noioso che ben si vede nelle ultime generazioni (e non si parla dei soli ventenni!), dopo l’incontro con Gianmarco e Cecilia, questa figura che prende in sé la forza centripeta, trova un’esecuzione diversa: l’amore diviene disciplina o forse è la disciplina a percorrere la via dell’amore? Ah, ricordi e parole di una dolce donna che qui tingono del colore opportuno la storia del protagonista e della scrittrice che lo ha ideato.
Un racconto come tanti, dei libri come se ne incontrano molti su giovani, sulla Chiesa cristiana, sulle conversioni.

Adolescenti nell’anima diventano adulti saccenti?! Si sta per riporre il manuale nello scaffale, ma! Attenzione, siamo ben lontani da questa dimensione.

Siamo in un universo dove la memoria si confonde lasciando come unica e risoluta ‘dieta’ l’amore.
Muove ogni atomo.
Lascia liberi.
  • Sì, Jack puoi portare nella tua alcova chi vuoi.
  • Sì, Elena tu sai dove è la fonte dell’amore.
  • Sì, Cristina apriti e sonda dove il tuo cuore trova appagamento.
  • Sì, Gianmarco, ora conosci l’Amore assoluto: al cuore umano può apparire con un’aroma troppo acceso e chissà acre?
Ma a un cuore dove vi è instillato il seme divino, Egli – l’Assoluto Amore- ha un profumo dolcissimo ed il giogo che offre è un piacere portarlo, è una disciplina che insegna le arti sublimi e nobili.
Ci sono altre storie e non sono fotocopie di trame adolescenziali o banali accostamenti di ricerca interiore ed oratorio, oh no!
Sono spruzzate di quel sudore misto a gioia che è tipico di chi in amore ci mette le mani, i gomiti, i piedi ed il cuore.
Riempie una borraccia vuota con acqua sorgiva e ci mette questa essenza, miscela un po’ e la spande! Questa è l’immagine di un liquorista erogatore d’amore! Che strumenti usa questa disciplina bizzarra e spesso menzionata senza propositi, il cui nome è “amore”?!?!
Usa cuori disposti all’assoluto come quello di Cecilia, di Gianmarco, di chi non si accontenta di un “ti amo” ma vuole, pretende il: “non lo sapevo ma ti stavo aspettando”!

Accetti l’invito a sistemare le panche e conoscere quell’amore che parte da un cammino?

Si può iniziare da Santiago, Roma, Gerusalemme… anche da casa propria!

Quella disciplina conosce il sacrificio che richiede abbandono. Un esempio sta nel sorriso cullato dalla paglia di Betlemme: li giace e vive aprendosi, l’assoluto Amore.

A ben vedere ci sono esempi che ciascuno può notare ponendo lo sguardo su dettagli così vicini…

Un grazie di cuore a Cecilia Galatolo (qui in un’intervista) per il confronto su tematiche importanti come Giovani e Famiglia nel contesto attuale.

erica g.

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