
Prendiamo un pomeriggio d’Autunno, nel mese di Novembre ad esempio.
Prendiamo un libro antico che è conservato con cura nella libreria del Bisnonno: ah!, che peccato conoscerlo solo attraverso racconti vocali che si legano ad una figura centrale nella storia di questa Residenza dallo stile neo – medioevale (n.d.r. il Bisnonno di Angela è venuto a mancare nel 1922). Gettando uno sguardo al Roccolo non può che spuntare un sorriso: talvolta la facciata nasconde quel mistero che dà grinta e sapore! Il gusto del riscatto spiega la scommessa celata in questo luogo magico: Il Roccolo, nato ed adibito come struttura per la caccia, ora diventa scoperta della Natura, del Bosco, dei suoi equilibri.
Il titolo del libro è ‘Funghi’. Perché non proporre questa ampia tematica proprio oggi, al gruppo di bambini che faranno visita al Bosco Maestro?!
Attenzione, conoscenza, vigilanza ed i loro passi, ci portano a scoprire il Cerchio delle Fate, la Tana del Folletto, il Ponte di Tronchi degli Gnomi, la Capanna, la Faccia gentile decorata dai piccoli servendosi di foglie e rametti, bottoni e fantasia!
Si costeggia quel viale alberato e si avverte già che li c’è Casa, la dimora medievale che abbonda di conoscenza da trasmettere, da instillare in chiunque la visiti. L’architettura del tardo Medioevo è stata una scelta voluta dai familiari di Angela e le stanze interne sono impiegate come riserva e dispensa, come “campo – base” nei giorni uggiosi. Molto presto una tenda diverrà la vera e propria “base”, capanna del Bosco Maestro! Una residenza che si fa testimone a bambini per educarli ad una idea di Pedagogia legata alla Natura ed all’Ambiente. Questa idea fornisce una traccia ma è poi il temperamento di ciascun bimbo, unito alla guida ed alla sponda di adulti consapevoli e preparati, ad attingere e sperimentare conoscenza, imparando proprio dall’Outdoor (un termine che vuole ampliare il più possibile il significato di Esterno, calcando l’accento sull’importanza di interpretare e vivere la Natura come Laboratorio Permanente).
Un programma, lo sviluppo di concetti, per meglio dire, auto – alimentato dall’effervescenza e dalla pacatezza dei piccoli. Potremmo definire così quella che oggi molti chiamano Pedagogia nel Bosco? Forse sì, per dare una definizione più canonica ma è l’esperienza giornaliera a forgiare davvero il contenuto di questo luogo, di questa possibilità di apprendimento e crescita che interessa non solo gli infanti ma anche giovani e adulti: l’educazione didattica di tipo esperienziale di stampo anglosassone vede le emozioni, il coinvolgimento dei sensi come importanti leve su cui far forza per imparare interagendo.
Crescere ed acquisire nozioni dalla Natura non seguono l’intreccio di una lezione con carta e penna, ma corrono lungo i viali pieni di foglie dorate, arancioni e rosse! Ne raccolgono tante i bambini con i loro secchielli e davanti alla porta della casa centrale, proprio sul limitare degli scalini, compongono la sagoma del fuoco e mettono a sorvegliare quella potenza magica fatta di foglie calde, il Fuco Folletto (camminando i bambini hanno scovato una foglia con alcuni simpatici bucherelli tanto da farla assomigliare ad un cuore con occhi e boccuccia sorridenti e le hanno dato un buffo nomignolo!).
Lungo i sentieri qualche macchia bianca fa da segnale indicatore per la presenza di funghi, sentinelle degli alberi. La loro cappella rilascia la polvere bianca delle spore e così si possono ritrovare più facilmente!
Le parole di Angela, biologa e donna dall’eccezionale istinto materno, spiega come chicche di grano dorato, semplici concetti, fruibili e accessibili a quei visini furbi ed innocenti. Anche i grandi ascoltano ed è come posare i pensieri su un cuscino di dolce saggezza. Angela che ha un’esperienza ventennale nel campo della Biologia delle Piante (è una genetista e segue l’Orto Botanico di Città Studi di Milano come responsabile educativa esterna di progetti didattici; forte di numerose esperienze estere presso vari Orti botanici, ha da poco aperto l’attività “Il Bosco Maestro – Education For Wild Kids – a Lomazzo coadiuvata da altre collaboratrici di estro naturalista e pedagogista e, dalla presenza significativa dei genitori).
Ma torniamo ai funghi ed attenzione! Essi possono trarre in inganno anche i più esperti! Sono belli, quelli con la cappella rossa ed i puntini bianchi sono talmente ben fatti, la Natura è propria artista eppure… sono i più pericolosi e velenosi!
Queste parole trovano senso nel monito iniziale: passeggiando alla ricerca di funghi solo gli occhi accarezzeranno i colori e le forme, le dita no! La polvere è pericolosa e: “ricordate bambini, appena si rientra alla base si lavano le manine con l’acqua preparata nei canestri e le salviettine poste nello zainetto magico.”
Si snodano i sentieri e un tunnel fatto di fronde verdi ci conduce verso il cuore del Bosco, lì. accanto ad una pianta, un gridolino di gioia: un altro fungo! E’ speciale perché è il Fungo della Strega: spezzando la cappella in poco tempo si tinge di blu!
Gnomi e folletti corrono con noi, Fuchi Foglie guardano e custodiscono questi bimbi che hanno voglia di ridere, di vivere e di esprimere i loro sentimenti, non comprendendo ancora il perché di un dispetto ricevuto qualche ora prima dal compagno d’asilo.Angela paziente spiega che i gesti non buoni vanno detti e si ha tutto il diritto di essere se stessi e di colorare i momenti con ciò che proviamo: gioia, paura, felicità, preoccupazione e quando serve ci si deve anche arrabbiare, ma solo quando serve, poi si deve fare pace. Anche gli alberi mossi dal vento sanno che giunge sempre il sole.
Il vento solleva le piccole e grandi ansie, porta in alto le speranze, come fa con la polvere d’oro dei cedri, facendo giungere il polline oltre i confini immaginari del cerchio della pianta, ben oltre!
L’innocenza estroversa dei bambini, liane maestre della natura, volontà di genitori uniti dal coordinamento di Angela, delicata ancella di Madre Natura, concertano una condivisione di crescita in uno spazio da cui vi è sorgente di insegnamento perenne.
Bambini, gnomi, folletti, fate, ogni giorno un luogo nuovo, spazi interni con storia da ancora enunciare a memoria di chi questo posto lo ha costruito, Angela ne ha una eredità spirituale e materiale che condivide, presto anche le tavole di quei saloni interni risuoneranno di atmosfera e posate, bicchieri tintinnanti con bambini, paggetti del Bosco Maestro.
Una passeggiata fatta di composizioni autunnali, un Asilo che Asilo non è come quella creazione di noccioli, luci, bergamotto, zucca, come quella merenda fatta con pane e marmellata di fragole donata da Angela …
Venite anche voi a conoscere il Bosco Maestro!
Si ringrazia di cuore Angela, tutto il Team, i Genitori ed i Bambini de il “Progetto educativo outdoor – Roccolo di Lomazzo – Il Bosco Maestro”
erica g.
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