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Barbie: la sfida tra ideologia e perplessità

da | Apr 24, 2017 | Lifestyle | 0 commenti

Barbie

  • Nome e Cognome: Barbara Millicent Roberts 
  • data di nascita: 9 Marzo 1959
  • luogo di nascita: Willows (Wisconsin)
  • genitori: Ruth e Elliot Handler (co-fondatore della Mattel)

Questa carta d’identità è l’inizio di una lunghissima storia (in fondo sono ben 58 anni!) di una bambola che ha saputo andare oltre il solo ruolo di gioco. Barbie è un’icona che ha saputo inviare dei messaggi sullo stile di vita della società moderna e occidentale, ha mosso discussioni etiche e psicologiche e ha attraversato alcuni momenti di crisi.

Barbie e lo stile di vita

La biografia di Barbie redatta dalla Mattel presenta un modello ideale, surrealistico e perfetto. Barbie rappresenta la perfezione, tutto ciò che in una donna, o meglio in un modello femminile, si vorrebbe vedere. Ha svolto un numero impressionante di lavori (una cinquantina circa), si è occupata di tutti gli aspetti della vita familiare e sociale. Ha molte amiche, è eternamente fidanzata con Ken (eccezion fatta per una pausa di due anni), è molto affezionata alle sorelle, ha avuto tantissimi animali e è ambasciatrice per alcune organizzazioni umanitarie di beneficienza. Bella ed impossibile. Look impeccabile, dai capelli al trucco, accessori scelti e curati in ogni minimo dettaglio.

  • Chi non vorrebbe sognare per un’istante di essere Barbie? Eppure quest’idea deriva da un “must” non da un “sogno nel cassetto”.

Barbie: tra etica e psicologia

Barbie, un’idea astratta, un “must”, un prodotto che nasce e vive nell’epoca del “consumismo”. Eppure quante bambine e ragazzine ci hanno giocato ed hanno inventato storie. Forse era nel gioco che bisognava sfatare il mito di Barbie, suggerendo alle piccole fanciulle che l’incontro tra fantasia e realtà è possibile ma non va confuso e preso a modello. Barbie accompagna un momento della crescita ma non sostituisce i pensieri ed i percorsi che ciascuno deve affrontare.

La biografia di Barbara Millicent Roberts ed il suo fascino sono stati costruiti da persone che si sono sporcate le mani per crearle ed è chiaro che anche i bambini devono sporcarsi per poter crescere bene, senza influenze astratte. L’errore non è nella scelta del gioco ma nel principio: è necessario accompagnare la via ludica con stimoli differenti e sempre creativi, così facendo Barbie rimarrà un dolce ricordo dei giochi d’infanzia e non un mostro psicologico od un mix di chirurgia estetica.

Barbie: alcuni momenti di crisi

Nella storia di Barbie, con lo scopo di mantenere l’ideologia del mito, la bambola è andata incontro a tante evoluzioni: il colore della pelle, i tratti somatici, linee del corpo più morbide, look per tutto il mondo. Eppure serve altro in questa società altamente tecnologica e virtuale. La nuova sfida di Barbie punta alla trasformazione nell’era dei Social e del Digital World.

Barbie, il mito continua?

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