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Arie in giardino per ritrovarsi insieme

da | Giu 9, 2021 | Arte & Teatro

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Arie in Giardino, musiche di festa, le tende rosse si alzano!

Le belle notizie vanno curate con attenzione, bisogna cullarle, accoglierle nel proprio ventre e, nel momento ottimale, renderle alla luce, al giorno affinché portino vita!

Le belle notizie hanno bisogno di articoli determinativi, per tale motivo è necessario divulgarle con cura!

Troppo spesso ci sono informazioni vaghe, parentesi generiche, incertezze colmate da tensioni, indeterminazioni e indecisioni.

Questa notizia è così diversa! Che emozione trasmettere le due parole di convivialità, come rappresentazioni delle fondamenta di un’esperienza, inizio di un prossimo cammino, un assaggio capace di lasciare il gusto esclusivo, in preparazione di una stagione feconda, di un raccolto nuovo!

Un momento di festa, un momento per mettere alla prova una lunga assenza ma, Archi (un ringraziamento doveroso alla Lake Como Philharmonic Orchestra diretta dal Mo . Roberto Gianola) e Voce (la bravura di Hiroko Morita è stata apprezzata dal pubblico omaggiandola di applausi) appaiono nuovi di zecca, quello che non contengono, anzi, lo diffondono, è proprio la conquista di mostrarsi ed esibirsi!

L’emozione è dissipata ovunque, irriga i pavimenti su cui poggiano i piedi! Pare di essere in un giardino ad inizio Primavera, si raggiungono le varie aiuole fiorite, a gruppetti, timidi, con fare quasi adorante tanto è lo stupore!

Si sentono cori di bimbi felici, non chiassosi, semplicemente vivaci, euforici, capaci di creare un nuovo inno!
I fiori, vigili ma pacifici, sono rilassati nel vedere con quanta religiosità le emozioni si apparecchiano per cominciare questo momento di festa, si ritrovano e si abbracciano: quanto tempo è trascorso!

Un soffio di vento solleva le balze del timore ancora presente, ma regala una certezza: è una notizia vera il suono di voce ed archi! Ed è bello ripeterlo!

Non si abbia più paura!

Si affaccia al giardino una ragazzina, anche lei fa ritorno a questa grande famiglia, affida la sua preghiera velata di attesa e note di angoscia, osserva l’orizzonte immaginario, con dolcezza tocca le guance dei bambini che ancora si rincorrono cercando di raggiungere la tana di Nascondino!
Ha il Sole d’Oriente dietro di lei, una luce di speranza negli occhi, un’ aura di antico sapere e i battelli dinanzi alla sua finestra le gonfiano il petto, vedrà un bel giorno l’amore in volto?

Da un altro roseto sbucano un gruppo di giovinette e giovanotti, provano un tip tap lento che sfocia in un giocoso battibecco, pare di vivere una scena in stile boéhemienne a cui giocolieri si uniscono con fiammelle e girandole!

Si convogliano le idee di tutti coloro che sono accorsi a questo momento, inizio di molteplici sentieri, festeggiato da sonagli di conchiglie, da una voce che non si è addormentata in questo lungo letargo, anzi! È ampia e trascina, eleva, come gli archi, ad una notte placida, un cielo sereno – è giorno perenne? -, una luna che presenta un viso d’argenteo riflesso.

V’è quest’uomo, arrivato dopo, da un angolo di giardino, emerge dalle fronde del salice piangente, segue un nome, un destino, quella voce è posta nel sacro scrigno delle mani che si posano sulla gola e sul cuore, sedi di ingresso per l’anima.

C’è una pia donna, prostrata, umile, peccatrice, contrita, risoluta, povera eppure ricca, poiché prega e diffonde luce, coraggio, memoria!

C’è chi vuol tornare subito ad inscenare frivolezze e spensieratezza! C’è compiacimento, un declamare la conquista di libertà, il fare da birbante e scherzoso, uno scambio tra cavalier e una dolce scommessa, un giuramento, cosa accadrà nell’epilogo di tale vicenda?

Tutti si riuniscono tendendo le braccia all’orizzonte di etere, spruzzato di cielo! Il balletto prende un ritmo che è un climax, ci sono tonalità grevi, una calma apparente sino ad esprimere con ogni muscolo e fibra nervosa quella volontà, determinazione di proseguire questo pic-nic nel quotidiano, ritrovandosi puntualmente, secondo un calendario innovativo e stupendo.

Ritrovarsi, come una grande famiglia, concedendosi di sorridere, aperti ad accogliere!

Questo racconto, a tratti improvvisato, è ciò che il Teatro Giuditta Pasta, insieme alla Lake Como Philharmonic Orchestra e ad Hiroko, hanno suscitato, proponendo assaggi di Arie carpite dalle partiture di Mozart, Verdi, Puccini, Donizetti: un momento di festa, un allenamento per emozioni tanto eccitate e fuori controllo, dopo tanto tempo!

Le formalità si perdono nelle bollicine di un aperitivo della Tarda Serata, insieme, chiacchierando, con tanti personaggi che aleggiano nel giardino!

Questo è teatro, questa è condivisione e sogno. Perché la realtà deve esserne permeata, abbiamo bisogno di questo, già oggi vedremo quel Sole d’Oriente!

Un ringraziamento speciale, in attesa della prossima stagione che verrà presentata a Settembre, a chi dà vita al Teatro Giuditta Pasta ed a chi ha reso possibile il Tardo Pomeriggio di una Domenica di Giugno, benedetta da un temporale, simbolo di buon auspicio per la prossima edizione del Varese Estense Festival 2021.

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